lunedì 31 luglio 2023

pc 31 luglio - Manifestazione NO Tav: «Siamo la natura che si ribella» - info

Il Movimento No Tav c’è ed è forte, e la passeggiata ai fortini della devastazione di oggi lo ha dimostrato.

Migliaia di persone sono partite alle 12.00 dal presidio No Tav di Venaus, centro del Festival Alta Felicità, per una passeggiata di lotta verso San Didero e Chiomonte.
Un serpentone si è snodato per le strade della Val di Susa e che ad un certo punto si è diviso permettendo a tutti e tutte di poter andare direttamente nei luoghi che sono diventati ormai il simbolo della devastazione, dello sperpero del denaro pubblico e dello sfruttamento dei territori.

A San Didero migliaia di persone hanno raggiunto prima il presidio e poi direttamente le reti del cantiere, nonostante l’applicazione della zona rossa e dei jersey posti sulla statale 25 sia da un lato che dall’altro del cantiere. Qui, grazie alla partecipazione attiva di tantissimi giovani e giovanissimi, è iniziata una sonora battitura al cancello seguita dalla volontà diffusa e condivisa di dare un forte segnale di contrarietà al progetto del Tav, disarmando le infrastrutture poste a protezione del cantiere tra cori e fuochi d’artificio.
Contemporaneamente, sul versante di Giaglione, di fronte del cantiere di Chiomonte, un nutrito e determinato spezzone della passeggiata si è diretto al presidio dei mulini, aggirando il blocco sulla strada principale e dirigendosi poi ai jersey posti a difesa del cantiere dove diversi metri di concertina sono stati strappati dalle reti nell’acclamazione generale!
In entrambi in casi le forze dell’ordine hanno messo in atto le solite modalità che il Movimento conosce da tempo.
La voglia di lottare dei No Tav, però, è sempre tanta e dunque i e le No Tav non si sono fatti spaventare dal fitto lancio di lacrimogeni e dall’idrante sempre in azione, proseguendo con determinazione.

Anche i giornali, approfittando delle settimane precedenti in cui molto è stato detto riguardo al Movimento, al Festival Alta Felicità e a chi contribuisce alla sua riuscita, non hanno perso occasione per tentare di dividere il Movimento No Tav, etichettando chi, a loro giudizio, dovrebbe essere più o meno pacifico.
I media nostrani colgono così l’occasione per ribaltare una giornata dispiegata su più fronti, capace di andare a incidere in tutti quei luoghi in cui i cantieri dell’opera che nessuno vuole, sacrifica risorse e ambiente naturale e umano, per screditare la battaglia ormai trentennale per la difesa del proprio territorio.
Questo perché restituire la potenza di questa giornata di lotta e di questi giorni di festival implicherebbe assumere che il Movimento No Tav, nonostante i continui attacchi, sia vivo, determinato e capace di puntare sempre più in alto. Non a caso, dunque, leggiamo questi articoli in un quadro più ampio che parte dall’accusa di associazione a delinquere ad alcuni e alcune compagne del movimento e che passa per i continui tentativi di criminalizzare la lotta, attuando le più svariate strategie.
Basti pensare al tentativo di impedire il sereno svolgimento del Festival Alta Felicità con le accuse nei confronti del sindaco di Venaus e le insinuazioni riguardo la mancanza di attenzione alla gestione in sicurezza di questo evento e alla più recente perquisizione al presidio permanente dei Mulini.

Non occorre nemmeno rispedire al mittente queste superficiali considerazioni dei giornali perché l’entusiasmo, la generosità e la determinazione di questi popoli in lotta, che si sono ritrovati in questi giorni di festa e iniziativa, bastano per dimostrare tutto il contrario.

Resisteremo, sempre, un minuto, un metro ed un giorno più di loro.

Avanti No Tav!

cronache della stampa borghese

TELECITY NEWS 24 (CASTELLETTO D'ORBA - ALESSANDRIA)

No Tav nel torinese, alcuni manifestanti attaccano il cantiere di San Didero e Chiomonte

30.07 ore 19:43. PIEMONTE - Manifestazione No Tav in Val di Susa, nel torinese,hanno attaccato il cantiere di San Didero, lanciando bombe di carta e molotov contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con i lacrimogeni. La protesta è iniziata questa mattina da parte di circa un centinaio di persone, contro il cantiere dell’Alta velocità Torino-Lione. In molti erano già sul posto da ieri, in occasione del festival Alta Felicità, dove sono previsti dibattiti fino a domani. Con il cantiere di San Didero, nel pomeriggio c’è stato un altro attacco anche al cantiere di Chiomonte, sempre da parte di un altro gruppo di manifestanti che ha tentato di entrare nella struttura a volto coperto.


CORRIERE DELLA SERA (TORINO)

Scontri in Val di Susa, i No Tav a San Didero e Chiomonte cercano di invadere il cantiere. Chiusa la Torino-Bardonecchia


16.50
A causa degli assalti nei cantieri della Torino-Lione del movimento No Tav, le forze dell'ordine hanno da poco chiuso, in entrambe le direzioni, l'autostrada A32, la Torino-Bardonecchia. Code e disagi si stanno registrando nelle due statali della Val di Susa, dove è stato dirottato il traffico. 

16.40
La battitura delle reti ha segnato l'inizio dell'attacco al cantiere di Chiomonte, dove è in corso la realizzazione del tunnel di collegamento con la Francia. Idranti e lancio di fumogeni da parte della polizia hanno momentaneamente fatto allontanare i manifestanti.

H. 15.40
In località Baraccone, dove c'è il cancello principale, i manifestanti hanno usato un argano e  agganciato il cancello:  stanno provando ad abbatterlo.  Gli attivisti, , incappucciati, sono armati di bombe carta, molotov e sono  travisati. Il cantiere è sotto attacco in più punti. 

H 15.30
Primi disordini al cantiere di San Didero, dove sono presenti oltre un migliaio di manifestanti partiti dal presidio del Festival Alta Felicità. Gli attivisti No Tav hanno attaccato l'area in cui è in costruzione l'autoporto con lancia di pietre e artifici pirotecnici. Le forze dell'ordine hanno risposto con lancio di lacrimogeni e idranti.

È partito poco prima dell'una da Venaus, dal presidio del Festival Alta Felicità, il lungo serpentone di attivisti No Tav. La «passeggiata», alla quale prendono parte migliaia di militanti, ha come punto di arrivo San Didero: il «fortino», come lo chiamano i contestatori. Nel paese, nell' aprile 2021, è stato avviato il cantiere per il nuovo autoporto al servizio della Valle di Susa, tra San Didero e Bruzolo, che sostituirà quello localizzato a Susa. Lo spostamento dell’autoporto, gestito da Sitaf per conto di Telt, si inserisce nell’ambito dei lavori per la nuova linea ferroviaria Torino-Lione: nell’area di Susa, infatti, sono previste le strutture della nuova stazione internazionale.

Ad aprire il corteo uno striscione con i simboli No Tav e la scritta «Siamo la natura che si ribella». I manifestanti raggiungeranno i luoghi simbolo della Torino-Lione, tra cui il cantiere di Chiomonte dove è in corso la realizzazione del tunnel. Al momento  hanno raggiunto la stazione di Susa. L'anno scorso a San Didero si registrarono violenti scontri con le forze dell'ordine. Una cinquantina di militanti incappucciati avevano assaltato il cantiere, tentando di abbattere le recinzioni di filo spinato e lanciando petardi e bombe carta. La polizia aveva risposto con lacrimogeni e idranti. Per un bilancio finale di 14 poliziotti contusi.

Foto e video qui: https://torino.corriere.it/notizie/piemonte/23_luglio_30/val-di-susa-i-no-tav-verso-san-didero-e-chiomonte-siamo-la-natura-che-si-ribella-simona-lorenzetti-5942b9e3-ba51-4ba3-8d2d-4e6e47608xlk.shtml


QUOTIDIANO PIEMONTESE (TORINO)

Susa: battono contro le reti del cantiere Tav di San Didero, la polizia risponde con idranti e lacrimogeni

Oggi, domenica 30 luglio. La protesta è partita da Venaus

Susa – In queste ore la polizia sta respingendo i manifestanti No Tav al presidio di San Didero, in valle Susa. I cittadini, per manifestare il proprio dissenso contro la Torino-Lione, hanno fatto rumore battendo le mani e i bastoni contro le reti del cantiere. Gli agenti hanno lanciato i lacrimogeni contro il corteo e cercato di allontanare la folla con gli idranti. A questo punto i manifestanti hanno risposto con petardi e altre battiture sui cancelli.

La manifestazione era partita da Venaus, nell’ambito del festival Alta Felicità, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e i media riguardo ai costi e ai rischi (così sostengono i No Tav) economici e ambientali della Torino-Lione.

Perchè è stata presa di mira la zona di San Didero? In quel luogo, fino a pochi anni fa, sorgeva un presidio NoTav e un giorno, ad aprile 2021, è stato deciso di spostare proprio in quest’area (teoricamente pubblica) l’autoporto Tav. La particolarità di questa decisione è che all’epoca nè il sindaco nè la giunta comunale erano stati avvisati; cittadini e istituzioni quindi hanno visto centinaia di agenti arrivare nella notte e occupare la zona. Ecco perchè il presidio, poi sgomberato, è diventato simbolo dell’espropriazione dei beni comuni.


TORINO CRONACA QUI

 attacco dei No Tav al cantiere di San Didero con molotov e bombe carta. Sparati più di 800 lacrimogeni

Treni rallentati, A32 chiusa per ore e statali paralizzate. Guarda il video degli scontri

ULTIMO AGGIORNAMENTO - ORE 18.30

Sono terminati gli scontri in Val di Susa. L'autostrada Torino-Bardonecchia è stata riaperta alle 17.40 mentre gli artificieri hanno bonificato l'area del cantiere di San Didero. Alle 18.30 un gruppo di circa 300 No Tav è ancora alla stazione di Bruzolo, tenuto sotto sorveglianza dalle forze dell'ordine. Per respingere l'attacco al cantiere, la polizia ha sparato più di 800 lacrimogeni. E i sindacati ora passano all'attacco: "Ci risulta che si tratti di una manifestazione non autorizzata - spiega Luca Pantanella, segretario provinciale del Fsp - che ha richiesto un grande dispendio di forze dell'ordine e di soldi dei cittadini a causa di pochi delinquenti. Solo per fare un piccolo esempio, ben 10 pattuglie della stradale sono state impegnate nella chiusura dell'autostrada e nella gestione del traffico, distogliendole dal loro normale lavoro. Inoltre siamo perplessi dal fatto che una importante azienda di trasporti abbia messo a disposizione i propri autobus per il trasporto dei manifestanti, quindi invitiamo chi di dovere a indagare anche in questa direzione".

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Un attacco dei No Tav, organizzato e pianificato nei minimi particolari, è in corso in questi minuti al cantiere della Torino-Lione di San Didero, in Val di Susa, in provincia di Torino, con pesanti ripercussioni anche sul traffico ferroviario e automobilistico.

Tutto è cominciato quando un corteo di circa 2mila persone è partito da Venaus, dove in questi giorni è in corso il Festival ad Alta Felicità, evento che ha richiamato in Valle migliaia di giovani da tutta Italia e non solo. Approfittando di numeri che ormai il movimento in Valle non ha più da anni, i No Tav hanno deciso di attaccare il cantiere con una violenza che ormai non si vedeva più da tempo. Il corteo infatti aveva come obiettivo dichiarato una "passeggiata ai fortini della devastazione a San Didero e a Chiomonte" ma questa volta, per muoversi, i No Tav hanno scelto una strategia "diversificata". Mentre alcuni procedevano a piedi, altri hanno preso il treno da Venaus e altri ancora gli autobus. In questo modo sono riusciti a colpire su più fronti: a Bruzolo, ad esempio, alcuni manifestanti hanno cominciato a passeggiare sui binari della stazione, con il risultato di creare problemi alla circolazione ferroviaria che al momento risulta rallentata tra Borgone e Bussoleno.

Arrivato all'altezza della stazione di Susa, il corteo si è diviso. Una parte dei No Tav si è diretta verso Chiomonte, e il grosso verso San Didero dove la situazione è precipitata quando circa 300 di loro si sono incappucciati e hanno cominciato un attacco al cantiere da più fronti: mentre alcuni, muniti di argano, cercavano di abbattere il cancello principale, altri lanciavano bombe carta e molotov verso gli agenti che hanno risposto con lacrimogeni e idranti. Per respingere l'attacco al cancello, la polizia ha impiegato agenti che erano pronti all'intervento all'esterno dell'area del cantiere e che sono intervenuti in aiuto dei colleghi dentro le recinzioni, riuscendo ad allontanare i manifestanti. 

I No Tav, come si vede nel video, hanno attrezzature da guerriglia: maschere antigas, cappucci e vestiti neri, tute di gomma. Tutto l'occorrente, cioè, per resistere al meglio a lacrimogeni e idranti e, al tempo stesso, rendere più difficile la loro successiva identificazione da parte degli investigatori. Le forze dell'ordine sono quindi state costrette a chiudere la vicina autostrada Torino-Bardonecchia tra Chianocco e Avigliana con l’uscita obbligatoria a Borgone in direzione Susa e a Chianocco in direzione Torino, con il risultato di costringere le auto a riversarsi sulle due statali valsusine, che - soprattutto la ss25 - sono andate velocemente in tilt

Un attacco che non è l'unico: altri manifestanti, una trentina, dopo essersi incappucciati, hanno preso d'assalto il cantiere di Chiomonte. Il timore è ovviamente che possano ripetere quanto visto a San Didero. Al momento i manifestanti si sono "limitati" a prendere di mira la concertina (il filo spinato) sulle recinzioni, raggiungendola con le scale e tagliandola con le cesoie.


TORINO OGGI

“Guerra” in Val Susa, No Tav assaltano il cantiere di San Didero: lanci di molotov e pietre

La polizia risponde con i lacrimogeni. Tensione in Val Susa durante il corteo che chiude il festival dell’Alta Felicità

Ci si aspettava violenza, come l'anno scorso e quelli prima. E violenza è stata. Anche quest’anno il corteo durante il festival dell’Alta Felicità è sfociato in scontri tra il movimento No Tav e le forze dell’ordine. 

Sono oltre 50 i manifestanti che hanno assaltato il cantiere di San Didero, tirando pietre, bombe carta e molotov contro le forze dell’ordine in presidio. La polizia ha risposto con gas lacrimogeni. Si registrano più assalti in contemporanea, con manifestanti travisati anche a Chiomonte. Un coordinamento che lascia pensare a un assalto premeditato. I manifestanti hanno utilizzato anche un argano artigianale per tirare giù un cancello con filo spinato. 


Chiusa la A32, con gli automobilisti costretti a prendere le provinciali per spostarsi nelle zone della Val Susa: disagi al traffico.

“Quella di oggi è cronaca di una guerriglia annunciata, qualcosa di folle che merita unanime e ferma condanna. Il Festival Alta Felicità si dimostra, per l’ennesima volta, un comodo avamposto per mettere a ferro e fuoco i cantieri di San Didero e Chiomonte: altro che ‘passeggiate ai fortini della devastazione’, come riportato nel programma ufficiale della manifestazione, si tratta di assalti e attacchi violenti, premeditati e pianificati alla luce del sole”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia. “Non solo - continua la Ambrogio - è il risultato, ancor più scontato, del doppio binario che da tempo caratterizza le affermazioni e le posizioni del Sindaco di Venaus: siamo di fronte a un bifrontismo istituzionale pericoloso e inaccettabile, che trasuda corresponsabilità”. “Un ringraziamento sentito va alle forze dell’ordine impegnate e coinvolte, veri eroi a difesa della legalità e di un’opera irrinunciabile e irreversibile”.

“Ferma condanna per il nuovo attacco al cantiere Tav e piena solidarietà alle forze dell'ordine che ancora una volta hanno dovuto respingere l’attacco al cantiere dell'Alta Velocità Torino Lione a San Didero. Il dissenso nei confronti dell'opera non può tradursi né in manifestazioni violente tantomeno in disagio e pericolo per i cittadini”. Lo dichiara il capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale Raffaele Gallo.

"È chiaro come il Festival Alta Felicità sia solamente un pretesto per attaccare gli agenti a protezione del cantiere della Tav. Altro che un evento culturale e di aggregazione, ogni anno Alta Felicità dimostra di essere un copione già scritto fatto di violenza ad opera dei soliti noti di Askatasuna. Contro gli incappucciati che oggi hanno attaccato il cantiere della Tav servono interventi straordinari. Esprimo la mia vicinanza agli agenti delle Forze dell'ordine e sono sicuro che il Governo Meloni saprà finalmente intervenire contro chi ha dichiarato guerra allo Stato". a dichiararlo è l'assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone (Fratelli d'Italia, n.d.r.).


VALSUSA OGGI

VALSUSA, ASSEDIO NO TAV AI CANTIERI DI SAN DIDERO E CHIOMONTE, OCCUPATI I BINARI A BRUZOLO

SAN DIDERO / CHIOMONTE – Doppio attacco ai cantieri collegati all’alta velocità Torino-Lione. Domenica 30 luglio i No Tav hanno fatto un blitz sia al cantiere dell’autoporto di San Didero che al cantiere della Maddalena di Chiomonte. Il corteo è partito da Venaus, dove si sta tenendo il Festival Alta Felicità, poi i No Tav si sono divisi in vari gruppi. A San Didero, un gruppo di attivisti incappucciati hanno lanciato molotov, petardi, bombe carta e sassi contro le forze dell’ordine che hanno risposto con i lacrimogeni e gli idranti. Altri hanno tentato di abbattere le recinzioni, così come a Chiomonte. Ma non solo: alcuni manifestanti si sono messi a camminare lungo i binari alla stazione di Bruzolo: dalle ore 14.40 la circolazione ferroviaria sulla linea Torino-Bardonecchia ha subito rallentamenti tra Bussoleno e Borgone, con ritardi e disagi. La situazione è tornata regolare solo intorno alle 19, a seguito dell’intervento delle forze dell’ordine. “Con la consueta battitura di sottofondo, in tanti e tante si sono avvicinati alle reti del fortino – spiega il movimento No Tav, sulla pagina Notav.info – La risposta delle forze dell’ordine come sempre non si è fatta attendere e così una pioggia di lacrimogeni è caduta sui campi e le case intorno al Presidio di San Didero. Ma la forza della lotta No Tav e lo spirito di collettività che muove questo Movimento, hanno fatto sì che alla violenza della controparte si rispondesse con fuochi d’artificio, cori, battiture e voglia di resistere contro quest’opera ecocida anche nel momento in cui le forze dell’ordine sono uscite al di fuori delle recinzioni del cantiere. Dopo essere arrivati al Presidio dei Mulini, i No Tav, si sono avvicinati alle recinzioni del cantiere di Chiomonte. Tanti attivisti hanno animato questa calda giornata di luglio con una sonora battitura, e diversi metri di concertina sono stati divelti dai jersey. Come a San Didero la risposta delle forze dell’ordine non cambia: idrante e lacrimogeni sui No Tav che, determinati, hanno resistito”.

 

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