lunedì 31 luglio 2023

pc 31 luglio - I dati, inventati (e sbugiardati) della Meloni sulla “crescita” del Paese… dei contratti di lavoro

Alla Meloni piace vantarsi dei “fatti”, “rispondere con i risultati” del suo governo e snocciola sempre dati, cifre numeri… quando non ha nessuno di fronte che possa contestarglieli! 

Quella di dire costantemente spudorate menzogne è una caratteristica della borghesia al governo e dei fascisti in particolare!

La Meloni ha più volte ripetuto come in un'intervista rilasciata a Fox News (giornale di destra negli USA) per esempio che l’Italia "cresce più di altri nei dati economici, abbiamo raggiunto il livello più

alto di sempre nell'occupazione, nell'occupazione stabile, nell'occupazione femminile"(sott. nostre)…

Ai dati sul pil ecc. ecc. penseremo un’altra volta, adesso, senza dover fare ricorso a studi particolarmente scientifici, basta un breve articolo della Repubblica del 21/7 per smentirla sulla “occupazione stabile”! Articolo che riporta “I dati Inps tra gennaio e aprile” e che dicono che sì sono “In crescita i nuovi contratti, ma otto su dieci sono precari”.

Non solo, se è vero che i contratti “sono 614 mila contro i 542 mila del 2022 nello stesso periodo” si tratta però “dei rapporti ‘netti’, ovvero le assunzioni meno le cessazioni, cioè i licenziamenti, che nei primi tre mesi di quest’anno sono stati 1.498.000!

E ancora, le assunzioni stabili, secondo i dati Inps calano del 4% mentre quelle a tempo, nelle varie forme, salgono del 2%.

“Si conferma – dice il quotidiano degli Agnelli - poi il triste primato italiano: otto contratti di assunzione su dieci sono precari. Nei primi quattro mesi di quest’anno: 2 milioni 139 mila contro 512 mila a tempo indeterminato, con un balzo importante nei mesi di aprile e maggio dei rapporti stagionali.” E' ben noto a tutti che in estate aumentano i lavori precari nel turismo e nelle campagne!

“Il dato ‘netto’ dei 614 mila” quindi si spiega così: le cessazioni (i licenziamenti) ci sono ma diminuiscono di poco mentre “aumentano” i contratti cosiddetti stabili.

Ma si tratta di “Un fenomeno che si trascina dal 2022 e che rappresenta la risposta delle aziende all’emergenza ‘mismatch’” cioè al fatto che le aziende dicono di non trovare lavoratori per coprire i posti vuoti e quindi li “allettano” “convertendo” i contratti a tempo in contratti a tempo indeterminato. Senza mai dimenticare che buona parte di queste “conversioni” avviene grazie o solo alle mille agevolazioni da parte dello Stato!

È necessario combattere il governo Meloni su tutti i campi, perché su tutti i campi avvelena le menti con una propaganda moderno fascista!

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