con il pieno e attivo sostegno dei sindacati confederali
Ci
provano da anni, governi e sindacati confederali a “regolamentare” il
diritto di sciopero, praticamente per ostacolarlo sempre di più fino ad
impedirlo, questa volta il nuovo grave attacco proviene dal comparto
Scuola, dopo quello che la Commissione di Garanzia (garanzia per chi?)
ha sferrato in occasione dello sciopero generale delle donne dell’8
marzo 2020 imponendone il divieto e sanzionando poi pesantemente lo Slai
cobas per il sc che giustamente lo mantenne sulla base delle istanze di
lotta di lavoratrici di vari settori che sfidando le restrizioni del
governo per il Covid scioperarono.
L’Aran ha pubblicato in data 2 dicembre un comunicato dal titolo: “Preintesa
relativa all’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici
essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione in caso
di sciopero. Comparto Istruzione e ricerca” con la firma di CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA ed ANIEF e il
12 gennaio scorso è stato pubblicato in G.U. l'accordo nazionale sulle
norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e le procedure in caso
di sciopero nel comparto istruzione e ricerca.
Titoli
che danno per scontato che una cosa del genere si possa fare! Che
lavoratrici e lavoratori della scuola abbiano dato il consenso per farsi
togliere il diritto di scioperare! Mentre invece sono accordi fatti in
modo moderno fascista alle spalle e contro oltre un milione di
lavoratori e lavoratrici della scuola nello specifico, che tracciano la
strada per estendersi poi ad altri settori:
1) Regolamentazione più stringente del contingente minimo per i lavoratori
2) Tra uno sciopero e l’altro l’intervallo di tempo è stato innalzato da 7 a 12 giorni
3) Non possono essere proclamati scioperi dal 1 al 5 settembre e nei tre giorni successivi dopo la pausa natalizia e pasquale
4)
Sospensione immediata degli scioperi in caso di avvenimenti eccezionali
(la sospensione da parte della Commissione di garanzia dell’8 marzo
2020 causa covid docet!)
5)
Introduzione dello sciopero virtuale (il lavoratore sciopera
rinunciando alla giornata di stipendio ma deve andare lo stesso a
lavorare)
6)
La RSU della scuola non potrà più entrare nel merito del protocollo
d’intesa sullo sciopero sottoscritto nella specifica scuola, i DS
contratteranno solamente con i rappresentanti provinciali della OO.SS.
firmatarie
7)
I Dirigenti Scolastici invitano i lavoratori a comunicare entro il
quarto giorno prima dello sciopero l’adesione allo stesso, la non
adesione o di non avere ancora maturato alcuna decisione. La
dichiarazione di adesione fa fede ai fini della trattenuta sulla busta
paga ed è irrevocabile (assolutamente illegittimo e illegale!)
8)
Nella informazione alla famiglie sullo sciopero devono essere indicati i
dati sulla rappresentatività a livello nazionale delle sigle che hanno
indetto lo sciopero, le percentuali di adesione agli scioperi precedenti
e quelle dei voti ottenuti alle elezioni RSU, l’elenco dei servizi che
saranno garantiti comunque (Si strumentalizza in modo becero il diritto
allo studio degli studenti per attaccare i diritti dei lavoratori)
9)
Ministero e sindacati firmatari potranno decidere a livello nazionale
se uno sciopero è legittimo o meno (per impedire illegalmente gli
scioperi ai sindacati di base)
Siamo
davanti ad un altro grave attacco al diritto di sciopero di lavoratori e
lavoratrici, un attacco pienamente inserito nella marcia moderno
fascista dei governi al potere, con il pieno e attivo sostegno dei
sindacati confederali, viscidi servi dei servi della borghesia
dominante, dinnanzi al quale ci si deve organizzare ricominciando a
rispondere in sfida e con la lotta.
Difendiamo il diritto di sciopero SCIOPERANDO!
Verso lo sciopero generale del 29 gennaio, allora!
Slai cobas per il sindacato di classe
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