mercoledì 12 agosto 2015

pc 12 agosto - E' vero! La Repressione non va in vacanza. Ma occorre un passo in più, non basta, giusta e necessaria, la Solidarietà. Occorre costruire uno strumento unitario, il Soccorso Rosso Proletario, che unisca tutti i fronti della Repressione



La repressione non va in vacanza!
(11 Agosto 2015) 



In questi giorni di caldo afoso, negli uffici delle questure casertana la macchina repressiva non si ferma.
Lo scorso fine settimana è stato infatti notificato un invito a comparire con un probabile proseguo delle indagini a carico di una compagna del Laboratorio Politico Iskra, "accusata" di aver solidarizzato con lo sciopero dello scorso 16 ottobre organizzato dal S.I. Cobas fuori i cancelli della TNT di Teverola.  Si tratta dell'ennesimo atto intimidatorio che mira a colpire chi solidarizza con i lavoratori che rialzano la testa, che vogliono riconquistare ciò che gli è stato sottratto in anni di sfruttamento.
È la chiara volontà di evitare, con atti repressivi, che si creino collegamenti e reti di solidarietà intorno a chi non svende i diritti del lavoratori ma ha condotto e conduce lotte reali e vincenti nei principali magazzini della logistica.
Si colpisce chi porta la solidarietà per colpire i lavoratori!
La repressione non fermerà la nostre lotte!
La nostra piena solidarietà va a chi si è speso al fianco delle lotte operaie!
Si Cobas - Caserta e Napoli 

di seguito il manifesto di SRP e stralci della posizione dello Slai Cobas per il sindacato di classe

 



Non si attaccano gli operai, i lavoratori 
 e chi protesta per il lavoro e i diritti negati
Come risponde lo Stato, come risponde il governo, alla disoccupazione e precarietà, alle condizioni di lavoro e sociali sempre peggiori? Con la repressione! Non con il lavoro, con scuole, ospedali e servizi che funzionano, ma con la “modernità” delle “riforme”, da quella del lavoro (Jobs Act=abolizione dell'art. 18), a quella della scuola (=azienda al servizio del profitto) al controllo sul lavoro e sociale sempre più stringente: chip negli scarponi degli operai, tablet, telefonini ecc. (altro che privacy) mettendo in serio pericolo le libertà personali e sociali ancora garantite dalla Costituzione.
Alle lotte di lavoratori e lavoratrici, studenti e studentesse, precari e precarie, senzalavoro e senzacasa e tutti coloro che si ribellano contro l'inquinamento legalizzato, i disastri ambientali e i rischi per la vita dentro e fuori il mondo del lavoro, per difendersi da questi attacchi, lo Stato risponde con denunce penali e amministrative, multe, divieti, arresti e processi senza fine...
Organizzarsi per difendersi e rispondere a questi attacchi è diventata una necessità impellente delle masse popolari sempre più colpite.
COORDINAMENTO NAZIONALE SLAI COBAS per il sindacato di classe


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