La repressione non va in
vacanza!
(11 Agosto
2015)
In questi giorni di caldo afoso, negli uffici delle
questure casertana la macchina repressiva non si ferma.
Lo scorso fine settimana è stato infatti notificato un invito a comparire con un probabile proseguo delle indagini a carico di una compagna del Laboratorio Politico Iskra, "accusata" di aver solidarizzato con lo sciopero dello scorso 16 ottobre organizzato dal S.I. Cobas fuori i cancelli della TNT di Teverola. Si tratta dell'ennesimo atto intimidatorio che mira a colpire chi solidarizza con i lavoratori che rialzano la testa, che vogliono riconquistare ciò che gli è stato sottratto in anni di sfruttamento.
È la chiara volontà di evitare, con atti repressivi, che si creino collegamenti e reti di solidarietà intorno a chi non svende i diritti del lavoratori ma ha condotto e conduce lotte reali e vincenti nei principali magazzini della logistica.
Lo scorso fine settimana è stato infatti notificato un invito a comparire con un probabile proseguo delle indagini a carico di una compagna del Laboratorio Politico Iskra, "accusata" di aver solidarizzato con lo sciopero dello scorso 16 ottobre organizzato dal S.I. Cobas fuori i cancelli della TNT di Teverola. Si tratta dell'ennesimo atto intimidatorio che mira a colpire chi solidarizza con i lavoratori che rialzano la testa, che vogliono riconquistare ciò che gli è stato sottratto in anni di sfruttamento.
È la chiara volontà di evitare, con atti repressivi, che si creino collegamenti e reti di solidarietà intorno a chi non svende i diritti del lavoratori ma ha condotto e conduce lotte reali e vincenti nei principali magazzini della logistica.
Si colpisce chi porta la solidarietà per colpire i
lavoratori!
La repressione non fermerà la nostre lotte!
La nostra piena solidarietà va a chi si è speso al
fianco delle lotte operaie!
Si Cobas -
Caserta e Napoli
di seguito il manifesto di SRP e stralci della posizione dello Slai Cobas per il sindacato di classe
Non si attaccano gli
operai, i lavoratori
e chi protesta per il lavoro e i diritti negati
e chi protesta per il lavoro e i diritti negati
Come risponde lo Stato, come risponde il
governo, alla disoccupazione e precarietà, alle condizioni di lavoro e sociali
sempre peggiori? Con la repressione! Non con il lavoro, con scuole, ospedali e
servizi che funzionano, ma con la “modernità” delle “riforme”, da quella del
lavoro (Jobs Act=abolizione dell'art. 18), a quella della scuola (=azienda al
servizio del profitto) al controllo sul lavoro e sociale sempre più stringente:
chip negli scarponi degli operai, tablet, telefonini ecc. (altro che privacy)
mettendo in serio pericolo le libertà personali e sociali ancora garantite
dalla Costituzione.
Alle lotte di lavoratori e lavoratrici,
studenti e studentesse, precari e precarie, senzalavoro e senzacasa e tutti
coloro che si ribellano contro l'inquinamento legalizzato, i disastri
ambientali e i rischi per la vita dentro e fuori il mondo del lavoro, per
difendersi da questi attacchi, lo Stato risponde con denunce penali e
amministrative, multe, divieti, arresti e processi senza fine...
Organizzarsi per difendersi e rispondere
a questi attacchi è diventata una necessità impellente delle masse popolari
sempre più colpite.
COORDINAMENTO NAZIONALE SLAI COBAS per il sindacato di
classe
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