Abbiamo aspettato l’esplosione, è stata così vicina. Pochi minuti dopo, abbiamo sentito delle persone che urlavano: “Un’area di sosta è stata bombardata mentre dei giovani stavano guardando una partita;
sulla scena ci sono parti di corpi e cadaveri”. Non ho più la forza di andare a vedere, ma mia sorella Nour, 15 anni, si è avvicinata e mi ha raccontato di aver visto una ragazza correre con i capelli in fiamme. Sono iniziate ad arrivare le ambulanze per trasportare i feriti, ma non ce n’erano abbastanza, così sono state usate motociclette e auto di passaggio. L’attentato ha provocato la morte di 12 persone e il ferimento di oltre 20 che si trovavano all’interno dell’area di sosta per guardare la partita o per accedere a Internet, come faccio di solito io. Immaginate di essere uccisi mentre siete seduti in un caffè per usare Internet!Su un altro fronte, l’esercito israeliano assedia da giorni
Beit Hanoun, nel nord di Gaza. Per oltre un mese, Israele ha impedito agli
aiuti di entrare. Ieri i veicoli dell’esercito sono avanzati verso i rifugi di
Beit Hanoun, ne hanno circondato uno e hanno costretto tutti o a uscire e a
spostarsi verso ovest, a Gaza City. Ho dovuto anche elaborare la notizia della
morte di una mia amica di nome Asmaa Al-Zahar, 29 anni, uccisa in un attacco
nel campo profughi di Nuseirat. Ricordo bene Asmaa: io e la mia famiglia
abbiamo trascorso la guerra del 2008 a casa della sua famiglia nella nostra
città natale, Al-Mughraqa.
Insieme abbiamo sopportato la fame, la sete, i missili,
l’artiglieria, l’assedio, il cibo limitato. Asmaa aveva un desiderio, che ha
condiviso cinque giorni prima di perdere la vita: “Voglio un sudario e una
tomba se perdo la vita”. È stato colpito anche l’addetto alla sicurezza
dell’organizzazione internazionale per cui lavoro, nonostante il coordinamento
con la parte israeliana per tutti gli spostamenti dei veicoli dell’ong. Come
può essere colpita la persona che ci fornisce informazioni sulla sicurezza
dell’organizzazione? Se è potuto accadere a lui potrà accadere a chiunque di
noi, in qualsiasi momento.
Aya Ashour - Il Fatto quotidiano di oggi
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