Il Settore Occupato Città Studi prende vita!
Uno
stabile abbandonato ad una laconica ristrutturazione da più di 10 anni,
per la maggior parte chiuso e inutilizzato. Da quando siamo arrivate
per la prima volta in questo Campus come matricole, ci siamo sempre
domandate, presto o tardi, a cosa sarebbe mai servito.
Ora abbiamo deciso di dare una risposta.
Questa
mattina è stato liberato uno degli spazi che più ha rappresentato
l’egemonia dei processi burocratici ed economici rispetto alle necessità
di spazi di chi vive l’ateneo.
L’abbandono dello stabile di Celoria
20 è uno dei tanti frutti di incomprensioni e inceppi nel progetto di
trasferimento a MIND: l’università spende per far rinnovare edifici
didattici, salvo poi lasciarli chiusi in attesa di capire chi ne sarà il
proprietario.
Vogliamo invertire questa tendenza, liberando spazi e rendendoli fruibili all’intera comunità studentesca ed accademica.
Per
plasmare l’università in senso più libero e critico, è imprescindibile
cominciare a viverla alla stessa
Questa idea è evidentemente in contrasto con il modo in cui l’università è concepita nel nostro sistema sociale. Nel giro di pochi minuti abbiamo infatti sperimentato l’atmosfera repressiva con uno schiaffo di realtà.
Non appena lo stabile è stato occupato, otto poliziotti – in totale autonomia e senza essere stati autorizzati dall’università – hanno fatto irruzione.
All’interno hanno minacciato di arresto chiunque di noi si fosse rifiutato di dare le generalità e hanno persino bloccato la gente di passaggio nell’edificio.
Questo
atteggiamento ci ha reso evidente che le forze dell’ordine si sentono
sempre più tranquille ad agire in autonomia senza troppe cerimonie.
Nonostante ciò, siamo riusciti/e a mantenere l’occupazione senza nessun problema.
Chiunque voglia contribuire alla costruzione di questo spazio è ovviamente la benvenuta: Aule studio – aperte giorno e notte -, tutorati autogestiti, dibattiti, mense, seminari e socialità sono solo alcune delle idee che abbiamo per questo luogo.
L’abbiamo chiamato SOCS 26, il Settore Occupato di Città Studi.
Nel
SOCS vorremmo che le prospettive critiche rispetto all’istituzione
universitaria trovassero posto per alimentarsi, crescere e confrontarsi.
Qualche esempio?
– La lotta per portare sul piano accademico l’obiezione di ricerca, insieme alla richiesta che il sistema universitario si stacchi da quello industriale-bellico.
– La mobilitazione perché l’istituzione riconosca la sua responsabilità storica nell’avanzare di guerra, guerra, ecocidio e disuguaglianze sociali.
– Il pretendere salari dignitosi per le lavoratrici e i lavoratori dipendenti subappaltati, che la governance considera anonimi e sostituibili.
Il SOCS sarà la nostra roccaforte nel cuore del campo di battaglia: Una casa per costruire un’accademia veramente libera e alternativa, la spina nel fianco per chiunque vorrà schiacciarci dal nostro campus in nome del profitto.
L’acampada di Celoria, d’ora in poi SOCS
Milano, 25 ottobre 2k24
Fonte: https://www.instagram.com/p/DBln7UJNEjv/?igsh=eDZ6ZmozYXA4MXY5
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