48° SABATO X LA PALESTINA A MILANO: COMBATTIVO, DETERMINATO E CHIARO SU OBIETTIVI E PERCORSI DI LOTTA AL FIANCO DELLA RESISTENZA FINO ALLA VITTORIA
Finalmente sono stati rotti gli ostacoli che nelle settimane scorse la questura aveva messo in campo, nel senso di repressione preventiva, cercando di relegare la mobilitazione e la solidarietà con la Resistenza del popolo palestinese a un presidio statico in piazza S. Babila.
Sin dalla partenza del corteo, molto partecipato sui 1000, gli interventi dei vari rappresentanti delle comunità e organizzazioni palestinesi sono stati espliciti su 5 questioni: 1) la rivendicazione del 7 ottobre come cuore della Resistenza gridato nello slogan “il 7 ottobre non è una ricorrenza ORA E SEMPRE RESISTENZA”, e che questo affonda nel dna del popolo palestinese, non dal 7 ottobre ma da sempre; 2) la denuncia del genocidio nazi/sionista e del sostegno di Usa e UE e in particolare del governo fascista Meloni, ricordando in questo senso che il colonialismo, l’imperialismo si nutrono di genocidi e che l’Italia, fascista, lo ha fatto bene durante il ventennio in Somalia, facendo in 3 giorni quello che Israele sta facendo da un anno. Ma ribadendo che il popolo palestinese così come tutti i popoli oppressi uniti sconfiggeranno sionismo/colonialismo/imperialismo; 3) la denuncia della repressione, in particolare contro i Giovani Palestinesi e la manifestazione nazionale indetta per il 5 ottobre e del ruolo in questo di Donzelli. Negli interventi si è ribadito che la manifestazione si farà senza se e senza ma, in questo un compagno palestinese ha detto che questi fascisti oggi vogliono reprimere i palestinesi, ma che questa repressione poi avverrà in questo paese nelle fabbriche, nelle scuole e nel sociale, facendo appello” ai figli ai nipoti dei gloriosi Partigiani della Resistenza italiana ad impedire questo; 4) la denuncia del ruolo dei media e stampa al servizio di questo genocidio in tutto il mondo e in particolare in questo paese dove il fatto che alcuni media sono in mano alla famiglia Agnelli, chiarisce al servizio di chi sono. Passando davanti la sede RAI è stato gridato lo slogan “ma quale informazione ma quale giornalismo, RAI Meloni servi del sionismo”; 5) l’appello finale all’UNITÀ in primis delle organizzazioni palestinesi ma anche a partiti, organizzazioni, sindacati per una grande manifestazione il 5 ottobre a Roma.
L’appello internazionale per costruire una settimana di mobilitazioni, iniziative, dal 7 al 13 ottobre è stato ben accolto e in piena sintonia con tutta la manifestazione, dove è stato compreso bene il senso di avanzare nell’unità dei popoli e delle masse oppresse per sconfiggere l’imperialismo e costruire un mondo nuovo.
Ma la manifestazione non si è conclusa in piazza Castello, raccogliendo l’invito del cs Cantiere che aveva, come ogni anno, organizzato il festival per ricordare Abba ucciso da un razzista nel 2011 di andare a parlare al loro evento, una buona fetta di partecipanti ha fatto un corteo che ha attraversato il Castello Sforzesco e il parco Sempione, al grido di Palestina Libera per concludersi con una serie di interventi dei vari rappresentanti palestinesi, dove è stato bello vedere un ragazzo africano alzare il pugno e applaudire convinto quando un Giovane Palestinese ha ricordato che il razzismo non è diverso da quello che subisce il popolo palestinese, ma che chi lotta come in Palestina non ha bisogno di nessuno, ma solo dell’unità dei popoli che lottano.
Nessun commento:
Posta un commento