Nelle fabbriche e nei movimenti le lotte non sono ancora sufficienti, ma soprattutto non c'è il necessario grado di autonomia e di pensiero, e quindi non possono avanzare. Si sviluppano lotte dove al massimo si raggiunge qualche obiettivo, ma comunque non si risolve la questione di un sistema che giorno per giorno peggiora la condizione di vita dei lavoratori e delle masse, in una “cappa” di guerra, di fascismo.
Non vogliamo più subire, vogliamo agire. Vogliamo rovesciare tutto questo apparato, lo Stato, i suoi governi.
Per questo lavoro abbiamo fatto diventare quotidiano da quest'anno, e con edizioni stampate settimanali, la Controinformazione rossoperaia ORE 12.
Con la Controinformazione noi vogliamo contrastare tutto questo e portare il punto di vista di classe, rivoluzionario su quanto accade. Vogliamo portare agli operai quello che avviene fuori dalle fabbriche, in termini di solidarietà internazionalista, per esempio in questa fase alla Palestina, portare la denuncia della natura di questo governo, che non riguarda solo i provvedimenti perché i provvedimenti analizzati solo in sé, per sé non ci danno il quadro della natura fascista di questo governo.
La lotta contro il fascismo, questo moderno fascismo ha bisogno di un'autonomia di pensiero da parte degli operai, ha bisogno degli studenti che lottano, di tutte le realtà che lottano.
ORE 12 risponde a questo tipo di esigenza: avere un pensiero autonomo di fronte a un bombardamento quotidiano che fanno stampa e TV in mano al governo Tele-Meloni.
Si deve concretizzare anche una rete di diffusione intorno al giornale politico nazionale.
Le condizioni ci sono.
La situazione in termini soggettivi di lotte da ancora segnali deboli, ma sono segnali che dimostrano che la situazione è comunque favorevole. Perché di fronte a una guerra che scaricherà ancora più pesantemente i costi sui lavoratori e sulle masse avviando un'economia di guerra, di fronte alla pesante messa in discussione delle libertà democratiche con una marcia sempre di più rapida verso la propaganda fascista, dobbiamo avere uno strumento per far sentire la nostra voce, che faccia avanzare la coscienza di classe.
L'organizzazione che dobbiamo creare, il partito comunista, senza il giornale politico non è possibile farla. E il nostro strumento di Controinformazione rossoperaia vuole essere al servizio del lavoro di conquista dei lavoratori più coscienti, dell'avanguardia dei movimenti, per costruire questa organizzazione rivoluzionaria.
La quantità di articoli che abbiamo pubblicato dall’anno scorso ad oggi li abbiamo raccolti in opuscoli. Essi mostrano che in ogni campo siamo intervenuti per dare un orientamento, un’indicazione, per portare una diversa concezione del mondo, che non è quella della borghesia, ma una concezione proletaria del mondo.
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