mercoledì 24 luglio 2024

Torino - essere solidali con Nicoletta Dosio non è reato ma è una cosa giusta da fare in tutte le forme - Soccorso Rosso proletario


Ostacolarono l'auto dei carabinieri che portava la pasionaria No Tav in carcere, il giudice: «Era per manifestare affetto»

una sentenza giusta

Sette assoluzioni. Gli antagonisti si mobilitarono per Nicoletta Dosio. Secondo il magistrato «l'intenzione della folla era esprimere la propria vicinanza a una persona anziana che per scelta subiva la carcerazione»

Il 30 dicembre 2019 almeno un centinaio di No Tav si radunarono a Bussoleno (Torino) e ostacolarono la pattuglia dei carabinieri che stava eseguendo l'arresto di Nicoletta Dosio, 73 anni, storica attivista del

movimento: per coprire 450 metri di strada la vettura impiegò due ore e mezzo. 

Per questa vicenda sette attivisti sono stati processati con accuse che andavano dalla resistenza all'oltraggio a pubblico ufficiale ma sono stati assolti: nella sentenza il giudice onorario Antonella Nocifora scrive che «l'intenzione della folla era esprimeree la propria vicinanza e affetto a una persona anziana che per scelta subiva la carcerazione». 

In aula l'allora comandante dei carabinieri di Susa, Davide Cozzolino, in aula ricostruì l'andamento della serata riferendo che «la gente ci stava addosso, batteva sulle automobili, insultava e provocava». «La situazione - aggiunse - era potenzialmente molto pericolosa e io ne ero preoccupato. Una cosa del genere non mi era mai capitata e fu molto spiacevole». 

Secondo la giudice invece il corteo proseguì «tranquillamente anche se a rilento». Riferendosi alla testimonianza di un altro carabiniere, che aveva parlato di «sensazione di paura», il magistrato asserisce che i filmati mostrano «una folla quasi sempre tranquilla». Nella sentenza si sottolinea inoltre che l'unico momento di confusione si verificò quando l'auto dei carabinieri tentò una retromarcia improvvisa.

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