Prendiamo, con dispiacere, la decisione di non pubblicare i comunicati del Si.Cobas nazionale su fatti repressivi.
Continueremo a pubblicare denunce di repressione e a dare, come sempre, solidarietà alle singole realtà di lavoratori, compagni del Si.Cobas che vengono colpiti dalla repressione; ma mettiamo uno stop ai comunicati del Si.Cobas nazionale.
Tanti compagni, operai d'avanguardia di altri sindacati di base e realtà di lotta vengono ogni giorno colpiti da provvedimenti repressivi, soprattutto per la partecipazione e lavoro pro Palestina contro il genocidio di Israele - ultimo il grave provvedimento di "Foglio di via" da Milano che ha colpito Sebastiano Lamera operaio della Tenaris Dalmine dello Slai cobas per il sindacato di classe, per la sua partecipazione, interventi continui alle manifestazioni di Milano per la Palestina, che vuole impedire, porre un ostacolo (chiaramente inutilmente!) al ruolo dello Slai cobas sc nella lotta a fianco del popolo palestinese e all'attività verso i lavoratori su Milano del compagno - MA su tutto questo il Si.cobas risponde con il silenzio, neanche mezza parola di solidarietà.
Per il Si.Cobas conta solo la repressione che colpisce i suoi militanti, i suoi lavoratori. Facendo diventare la parola d'ordine necessaria e scontata nella sua giustezza: "Toccano uno toccano tutti", in 'toccano i miei toccano tutti... toccano gli altri,ci penseremo'.
Questo è espressione di settarismo e egemonismo nel movimento che peraltro mostra la voluta cecità dei dirigenti nazionali del Si.Cobas che ogni repressione a singoli oggi più che mai è una repressione interna ad un attacco generale, ad una marcia sempre più reazionaria del governo e dello Stato;
Chiaramente questa decisione verrà meno appena il Si.Cobas nazionale cambia atteggiamento
SLAI COBAS per il sindacato di classe
Coordinamento nazionale
21 -7 -2024
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