domenica 25 giugno 2023

pc 25 giugno – Testo dello Speciale ORE 12 Controinformazione rossoperaia del 23/6, su: Maternita' surrogata e annullamento atti di nascita di bambini


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In questi ultimi giorni sono accaduti due fatti che mettono ben in luce la filosofia, l'ideologia di questo governo ma anche di questo Stato e di alcune sue istituzioni fondamentali.

Stiamo parlando della decisione della procura di Padova di annullare 33 atti di nascita di bambini nati da coppie di genitori omosessuali, perchè dovrebbe essere per loro registrato solo il cognome della madre biologica; e nello stesso tempo il fatto che alla Camera è iniziata la discussione sulla proposta di legge sulla maternità surrogata, per rendere il divieto di maternità surrogata reato universale.

Questi due fatti non sono distinti, non è un caso che avvengano negli stessi giorni, addirittura nella stessa giornata; non è un caso perché sono stati anticipati già nelle settimane, anche mesi precedenti da dichiarazioni di ministri del governo, in particolare del ministro Lollobrigida, della ministra Roccella e, più recentemente, di Salvini.

Sono state dichiarazioni che hanno ripreso in una maniera ancora più determinata la concezione e la

pratica dell’ideologia “Dio/Patria/Famiglia” che in particolare è rivolta contro le donne per affermare una concezione da moderno Medioevo della condizione delle donne.

Tempo fa - a proposito della richiesta della Procura di Padova (per cui purtroppo nei giorni successivi e anche in queste ore è emerso che non rimarrà affatto isolata, quasi sicuramente altre Procure già si stanno dando da fare perché vengano annullate le registrazioni dei bambini nati da coppie omosessuali) - nelle settimane precedenti, la ministra Roccella aveva detto che le coppie gay, lesbiche, non possono spacciare i loro bambini per i propri figli e addirittura si era anche parlato di “pedofilia” per coloro che volessero bambini non generati da un padre e una madre. Padre e madre che peraltro devono essere italiani, bianchi, come ha riaffermato recentemente Salvini.

Ciò che unisce questi fatti è una grossa ipocrisia, per spacciare tra le masse la legittimità di queste azioni; èuna grossa ipocrisia che viene fatta in nome dei bambini. E’ qualcosa di disgustoso usare i bambini per togliere dei diritti a tutta una serie di persone e di realtà Lgbt; è un ipocrisia squallida e vergognosa perché in realtà questo governo - non solo ora ma sempre più ora – ha voltato la faccia dall'altra parte quando, quasi negli stessi giorni, centinaia di bambini sono affogati, perché nessuno dei paesi - compresa l'Italia - ha voluto soccorrerli e questi bambini sono morti.

Allora, in nome di quali bambini parlano?

In realtà questa proposta della Procura di Padova, spalleggiata da una campagna di esponenti del governo, vuol dire rendere i bambini come dei desaparecidos, cioè bambini che non devono essere riconosciuti, non devono essere registrati per la loro identita’, devono “sparire”. E allora che differenza c'è tra l'Italia e i paesi in cui per anni c'è stato un problema di bambini desaparecidos?

Così c'è una grande ipocrisia anche per quanto riguarda la questione della maternità surrogata. Su questo il governo usa una demagogica e falsa “difesa” delle donne povere, delle donne del terzo mondo, attaccando la maternità surrogata come sfruttamento dei corpi delle donne.

Apparentemente sembrerebbe a tutela delle donne, in realtà non è affatto così. E anche attraverso questa “Controinformazione rossoperaia” noi chiamiamo tutte le donne, le compagne, le femministe, a non cadere in queste trappole, a respingere ciò che in realtà è un attacco che vuole unicamente portare avanti una repressione verso le donne, anche verso quelle povere, sfruttate; in una situazione in cui lo Stato, l'imperialismo, di queste donne non se ne occupano affatto, anzi, le vede morire, porta avanti guerre come quella in Ucraina che vede soprattutto donne e bambini vittime delle loro armi, anche dell'imperialismo italiano che manda quantità enormi di queste armi che uccidono.

Quindi, anche qui ci troviamo di fronte in realtà niente affatto a una difesa delle donne, ma invece ad imporre una concezione per cui ciò che conta non è la vita delle “povere donne sfruttate”, ma ciò che conta è il fatto che l'embrione, che il feto valgono di più delle decisioni delle donne; e con questa proposta di legge si vuole colpire non solo chi compra il corpo delle donne perché portino avanti una gravidanza per gli altri, ma anche le stesse donne che portano avanti questa maternità surrogata.

E non è un caso che questa proposta di legge dove essere inserita nella legge 40 sulla fecondazione assistita.

Questa legge a suo tempo fu da noi - ma non solo da noi - attaccata perché era fondata tutta sulla concezione per cui le donne, le persone, le coppie non avevano alcun diritto di decidere della propria vita e che l'embrione è molto più importante, ha più diritti l'embrione piuttosto che le donne e le persone. Una legge che tra l'altro è stata dichiarata anticostituzionale negli articoli che vietano l'accesso alla procreazione medicalmente assistita alle coppie omosessuali femminili.

Ma ora la maternità surrogata la si vuole inserire in questa legge, in nome di quella becera e antiscientifica concezione.

Pertanto la prima questione che vogliamo porre, è che il primo fronte di lotta, è quello di dire NO a questa proposta di legge sulla maternità surrogata, per dire NO a quello che c'è dietro a questa proposta di legge.

Nei giorni scorsi ci sono state alcune utili dichiarazioni, utili sintesi, di quello che esprimono sia la decisione della Procura di Padova sia questa sulla maternità surrogata. Su Repubblica una scrittrice, Chiara Valerio, ha parlato di “fascismo del sangue” a proposito dell'annullamento degli atti di nascita dei bambini nati da coppie omogenitoriali. E, in effetti, è così! Quello è fascismo! Si considera che ciò che vale non sono le persone reali, i rapporti tra queste persone, anche tra donne e donne, uomini e uomini e bambini ma quello che vale sarebbero i “legami di sangue”. Ciò che conta, quindi, è da chi nasci e non i rapporti che poi si sviluppano nella vita concreta. “Il sangue – scrive Chiara Valerio – che stabilisce parentele, gerarchie, eredita’, tradizioni. Il sangue che consente di mantenere i privilegi. Il privilegio che è l’opposto e il contrario del diritto. Il fascismo, ancora prima di una ideologia, di una memoria, dell’apologia di un reato, è una pratica”.

Questa posizione porta inevitabilmente al razzismo. Poi, quali legami di sangue? Quello di persone bianche, di persone occidentali, che devono essere un uomo e una donna. Quindi tutto ciò che non è questo non solo viene considerato negativamente - qui ci potrebbero essere vari giudizi - ma viene represso. E’ questo il problema.

Tempo fa sulla questione della maternità surrogata c'è stata una definizione abbastanza centrata, fatta in questo caso dal segretario dell'organizzazione del partito “+Europa” da cui siamo molto, ma molto distanti, che però ha detto una cosa giusta: si tratta di una norma da Stato di polizia etico”. Ed è così. L'intervento dello Stato sta portando avanti quel discorso che già aveva fatto Lollobrigida a proposito della sostituzione etnica.

Per cui da un lato deve essere vietata la decisione delle donne, delle persone, dall'altro si riafferma che i bambini nati devono essere di una certa “razza”.

Noi sappiamo bene che, per quanto riguarda la questione della maternità surrogata, in generale in questo sistema sociale è frutto di sfruttamento violento del corpo delle donne, espressione di una inaccettabile disparità che è soprattutto di classe. E’ chiaro che si tratta di un rapporto mercificato: c'è chi compra perchè ha i soldi e c'è chi vende perchè ha bisogno di soldi, non è affatto un rapporto di volontà alla pari. E questo non ci può essere in un sistema sociale come questo basato sulla divisione in classe, in cui la maggioranza delle donne, proprio le donne proletarie, le donne più povere, sono condizionate e oppresse nelle loro scelte, nelle loro condizioni di vita. In ogni caso, anche in una relazione non costrittiva, il proprietario del futuro bambino e la donna stanno inevitabilmente su due piani diversi: chi ha deciso, chi ha posto le condizioni e chi fa figli per gli altri.

Non è questo in discussione. La maternità surrogata, in generale, nella stragrande maggioranza dei casi, avviene sfruttando la povertà delle donne e soprattutto delle donne dei paesi oppressi dall’imperialismo. Ma quello che in questo caso noi vogliamo mettere in evidenza è che quello che vuole fare il governo non c'entra assolutamente niente col rispetto al corpo delle donne, tant’è che contemporaneamente questo governo, insieme ai padroni e ai mass media, stanno portando avanti una campagna sulla natalità - su questo abbiamo già abbastanza detto, almeno una parte delle questioni in una precedente Controinformazione rossoperaia sugli “Stati generali della maternità”; cioè una campagna che vede le donne solo come “macchine di riproduzione” che devono fare figli su figli, perché servono braccia nuove da sfruttare dal Capitale, perché servono corpi per la guerra; e le donne vengono pesate, al massimo si dà qualche bonus, in base a quanti figli producono, a quanti figli hanno. Quindi, figurarsi se questo governo può, nella sua denuncia dello sfruttamento dei corpi delle donne, stare dalla parte delle donne, quando in realtà questo governo vuole rendere le donne mere riproduttrici.

Per non parlare del fatto che con i licenziamenti, la cassa integrazione, l’ultra-precarietà, il togliere il reddito di cittadinanza - gran parte di questo reddito veniva anche preso dalle donne - questo governo non può minimamente dire di difendere i diritti delle donne.

Noi dobbiamo avere una posizione chiara contro il governo, contro questa ideologia a azione conseguente. Una ideologia, e prassi, che non è diversa affatto dall’attacco al diritto d'aborto. Sgombriamo il campo. Non è che da un lato la questione di “difendere i figli” o togliere i figli, non riconoscere i figli delle coppie omosessuali, far diventare reato universale la maternità surrogata, sarebbero a difesa non sappiamo di chi, dall'altra vi è l'attacco al diritto d'aborto,per cui è chiaro e scontato anche nell’opinione pubblica che il governo vuole colpire le donne e tornare indietro di 50/60 anni. Si tratta di questioni strettamente legate, interne alla stessa ideologia. che giustamente anche democratici, intellettuali, chiamano “fascismo”.

Su questo dobbiamo essere chiari e non farci assolutamente deviare.

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