Sulla violenza sulle donne Mattarella ha fatto il suo vuoto discorso istituzionale, dicendo che "La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare” e che "Non ci sono scuse” e quanto fatto finora è insufficiente; certo che non ci sono scuse, ma il suo è un discorso vuoto perché la “soluzione” al problema è sempre la stessa, al massimo quella di sostenere le donne nella denuncia, e altre banalità simili; è vuoto perché non ha detto una parola (non se ne sarà accorto!), sulla grande manifestazione delle donne in carne e ossa che hanno riempito Roma, Palermo e tante altre piazze di questo Paese.
Mattarella dovrebbe andare fino
in fondo e spiegare che il terreno sui cui cresce la violenza è proprio quello
di questa società che lui rappresenta e difende, il capitalismo-imperialismo.
Naturalmente non se ne è accorta nemmeno la Meloni, che davanti a queste manifestazioni pensiamo
continui a masticare molto amaro, che si è permessa di aprire bocca sulla questione della violenza sulle donne dicendo che… bisogna telefonare al 1522…È quindi necessario ricordare
ancora una volta i dati che nel racconto dei membri del governo, a cominciare
dal fascista Valditara, vengono stravolti cercando di coinvolgere i migranti a
prescindere: “Parliamo ora dei femminicidi partendo dalla propaganda del
ministero della Paura secondo il quale le donne devono temere gli sconosciuti
(soprattutto se stranieri). Falso. Dei 106 femminicidi 61 sono di donne uccise
nell’ambito della coppia, 43 da un altro parente, 1 da un conoscente con motivi
passionali, 1 da sconosciuti … Gli uomini italiani uccidono poi con più frequenza
le donne (44,3%) rispetto a quanto facciano agli uomini stranieri (37,9%). Questi
numeri – dedotti dai report statistici dell’Istat pubblicati il 23 novembre
2023 – sono come pietre che inchiodano i rappresentanti del Minipa alla falsità
delle loro affermazioni.” (dal Fatto quotidiano)
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