Le dichiarazioni di Paolo Bolognesi, dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, che oltre a denunciare la matrice fascista della strage ha aggiunto che l’attentato ha radici che affondano anche nella destra di governo, si sono dimostrate vere proprio per il tipo di reazione che la Meloni. gli esponenti del suo governo, e La Russa e la loro stampa, in primis Il Giornale, ma con esso tutti gli organi di stampa facenti capo al centro destra e al governo, per non dire la Rai e Mediaset ormai ridotte a Telemeloni nella loro maggioranza – tutte cose confermatissime dal report sulla libertà di stampa della Commissione europea. Quelle accuse hanno colpito il segno.
Gli interventi di Mattarella, in occasione dell’anniversario della strage di Bologna e del 50° della strage dell’Italicus, che ha parlato di “stragi nei fasciste”, hanno confermato che il problema è quello ed è bene aperto a livello di Istituzioni nel nostro paese.
Certo, per noi non è una novità, lo abbiamo sempre denunciato ed è uno degli elementi che ci fanno parlare di governo moderno fascista di Meloni.
Quando diciamo “moderno” non intendiamo affatto dire che è un altro tipo di fascismo, quanto è che si adatta ai tempi nostri, che avviene in un contesto internazionale che è quello della marcia verso la guerra imperialista su scala mondiale e nel nostro paese.
Non serve che aggiungiamo parole su questo. Se non per dire che quella parte dell’”estrema sinistra” che nega questo assunto, al di là delle intenzioni e delle lotte che pure conduce contro questo governo, nasconde, oscura, ridimensiona la natura effettiva di questo governo e di conseguenza il modo per combatterlo.
In questa occasione non vogliamo solo riproporre la necessità della lotta democratica, proletaria e di massa, dell’antifascismo militante a 360°, nella prospettiva della nuova resistenza che ripropone nel nostro paese la via della “lotta partigiana” nelle forme adatte al nostro tempo, del partito comunista, del fronte unito antifascista e antimperialista, ecc.,
vogliamo qui sottolineare un altro punto. Questo governo è fuori dalla Costituzione storica e materiale, culturale di questo paese. E questo è fin troppo vero. E’ un governo nella sostanza fuorilegge e illegittimo anche rispetto alla stessa democrazia borghese, se si intende la Repubblica parlamentare nata dalla Resistenza, comprensiva di alcune leggi chiave che riguardano il divieto di ricostituzione del partito fascista, la legge Mancino, ecc.
Tutte cose che non hanno niente a che fare con il voto. Un governo di questa natura può anche avere la maggioranza dei voti e vincere le elezioni, ma il voto non sana il vulnus inferto alla Costituzione e ad alcune leggi che riguardano il fascismo nel nostro paese.
Il fascismo non è un’opinione ma un crimine! Questo è il punto chiave della natura stessa dell’attuale democrazia borghese. Basta, eccome, solo questo per rimuovere, sia attraverso le leggi esistenti e le istituzioni esistenti, questo governo e il suo partito principale di riferimento, Fratelli d’Italia, dal governo stesso. E’ del tutto evidente per noi che questo è materia di lotta politica a cui tutte le forze contrarie al fascismo, contrarie a questo governo, che parlano di difesa della Costituzione e della democrazia, dovrebbero rigidamente attenersi, e, ribadiamo, voto o non voto, e adoperarsi per trasformarlo in azione politica indirizzata a questo risultato.
Certamente proletari comunisti lo fa e lo farà, nel quadro della campagna politica, sociale e di massa per la caduta di questo governo. Ed è innanzitutto su questa base che si oppone all’insieme delle leggi – premierato, autonomia differenziata, giustizia, decreto sicurezza, e quelle che non mancheranno riguardanti l’economia, le relazioni industriali, le relazioni sindacali di stampo neocorporativo. Chiaramente nel contesto della fase storico concreta della marcia verso la guerra imperialista.
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