mercoledì 13 marzo 2024

pc 13 marzo - Tavares/Stellantis e il governo Meloni dicono balle. Annunciano un futuro radioso, ma intanto il presente si fa sempre più scuro e confuso

Un milione di auto? Ma quali, dove, quando, e soprattutto con quanti operai, quanto salario, quali condizioni di lavoro?

La lotta stabilimento per stabilimento ora come ora non paga, alimenta la concorrenza tra i lavoratori e li fa perdenti in ogni stabilimento e a livello generale.

Serve una piattaforma operaia nazionale, approvata e garantita dal potere delle assemblee.

Serve un nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici che faccia da cornice e riferimento per l’unità degli operai delle fabbriche a livello nazionale, da Stellantis ad ex Ilva, ecc.

Serve uscire dal lungo inverno per una primavera di ripresa e un nuovo autunno caldo.

*****


Un quadro di ciò che succede nei vari stabilimenti

A Mirafiori. “La cigs non finirà il 30 marzo ma sarà prolungata fino al 20 aprile, saranno coinvolti

2.240 lavoratori”. A Mirafiori la cassintegrazione dura da 17 anni. L’occupazione complessiva è passata da 20mila a 12mila lavoratori, e negli ultimi anni 1500 impiegati tecnici e ingegneri hanno lasciato l’azienda.

“L’annuncio (sul prolungamento della cigs) viene fatto in contemporanea del mega investimento a Brasilia nei prossimi 5 anni, 5,6 miliardi di dollari. Un piano record… Tavares: è una risposta all’ambiente favorevole che troviamo qui… Stellantis punta al Brasile ma anche in Argentina”.
In Brasile Stellantis ha due mega stabilimenti, quello di Goiana nello Stato di Pernanbuco e quello di Betim nei pressi di Belo Horizzonte nello Stato di Minas Geiras, quest’ultimo è la più grande fabbrica Fiat del mondo.

Gli ultimi investimenti e modelli di Stellantis sono stati indirizzati in Marocco, Algeria, Serbia e Polonia, alla ricerca del costo del lavoro più basso e di aiuti statali.

“Per salvare Mirafiori spunta l’ipotesi di nuove produzioni legate alla Cina, con possibilità di assemblare alcuni veicoli elettrici low cost della Leap Motor… Tavares: ma dipende da noi competitività dei costi e qualità”.

A Melfi. Fuoriuscita di 1450 lavoratori, trasferte per oltre 1000. Chiusure, licenziamenti e cassintegrazione nell’appalto. Condizioni di lavoro tali da costringere gli operai a licenziarsi.

A Pomigliano. Intensificazione del lavoro e cassintegrazione. O lavori in queste condizioni o vai a casa. “L’amministratore Fiat dichiara che a Pomigliano sarà fatta la ‘pandina’ ma soltanto fino al 2027; sarà baluardo contro l’invasione della auto cinesi piccole. Mentre la Panda elettrica verrà prodotta in Serbia.

Cassino. 850 esuberi strutturali per il 2024. Il numero di operai complessivi, tra fissi e somministrati, si è ridotto di altre 1300 dipendenti.

Alla Stellantis di Cassino e Atessa 2 delegati sindacali di base sono stati licenziati.
Ad Atessa Francesca Felice, operaia rcl, accusata e sospesa per una presunta aggressione a danno di un sindacalista della Fim Cisl all’interno dello stabilimento. Francesca è rappresentante e membro del coordinamento provinciale Slai cobas di Chieti che ha denunciato e promosso iniziative contro le condizioni esasperanti di lavoro e fatto un volantinaggio davanti ai cancelli in occasione della venuta di Tavares il 22 gennaio 2024.
A Cassino, Delio Fantasia, operaio di linea è stato licenziato il 7 febbraio ’24 per “motivi disciplinari”. Delio, da 35 anni in fabbrica, è il coordinatore provincia del Cub/Fmlu che aveva proclamato sciopero a Cassino contro i sabati lavorativi.

Iveco group mentre dichiara 16 miliardi di ricavi nel 2023 non conferma 111 contratti di operai assunti dalle agenzie di somministrazione e in “prestito”. L’azienda motiva questa non conferma per la diminuzione di richiesta di motori nel settore agricolo e marino, il che contrasta con un bilancio che dichiara un risultato operativo di 940 milioni.

“Gli scopi di Tavares, aumentare la produttività per quelli rimasti in produzione e spingere gli altri operai, Rcl inclusi, alle dimissioni con o senza gli incentivi aziendali”.
Straordinari e sabati lavorativi obbligatori, “incentivati” dalla riduzione di salario per effetto della sistematica cassintegrazione a singhiozzo.
In nome della transizione energetica futura si sono persi decine di migliaia di posti di lavoro, salari di fame, condizioni di lavoro pessime, ritmi impossibili, clima da caserma.
Le richieste della Stellantis sono chiare: ridurre i costi (costi del lavoro), avere incentivi dallo Stato.
Tavares: “L’Italia dovrebbe fare di più per proteggere i suoi posti di lavoro nel settore automobilistico, anziché attaccare Stellantis per il fatto che produce meno nel paese. Si tratta di un capro espiatorio nel tentativo di evitare di assumersi la responsabilità per il fatto di non dare sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici”.

Stellantis ha chiuso il 2023 con 11 miliardi di euro di profitti. Ha dato ad Elkan 4,8 milioni nel 2023. A Tavares un compenso record di 36,49 milioni, di euro per il 2023, 55,6% in più rispetto all’anno precedente; a fare la differenza è un bonus speciale di 10 milioni ottenuto per la trasformazione del gruppo”.

Nessun commento:

Posta un commento