venerdì 26 aprile 2019

pc 26 Aprile - Onore agli operai gappisti: alla vigilia del 25 Aprile a Ravenna, striscione davanti la targa in memoria del partigiano Romolo Ricci ucciso dai fascisti il 3 maggio 1944


La sera del 3 maggio 1944, verso le 22.45, una pattuglia del centro addestramento della GNR composta da tre militi, Luciano Fogli, Enrico Orioli e il capo pattuglia Ruggero Sciottola, in servizio di perlustrazione lungo la periferia di Ravenna, giunta alla porta del sobborgo San Mama è invitata dal fascista Gaetano Morelli ad effettuare il fermo di tre individui che si trovano vicino alla porta con involti che stanno cercano
di nascondere. Sciottola intima loro l’alt. I tre fuggono precipitosamente verso il Borgo San Rocco.
Nella fuga uno di tre rimane indietro. Sta portando la mano sinistra verso la tasca dei pantaloni. Sciottola ripete per altre due volte l’alt. Sono in piazza Vecchio Lavatoio e i tre stanno per dileguarsi. Su pressione di Morelli, qualificatosi come appartenente alla direzione del fascio, Sciottola ordina ai militi di fare fuoco.
Sono sparati sei colpi di fucile. Il giovane che si portava la mano alla gamba, Romolo Ricci, resta ucciso. Nel suo pugno sinistro stringe ancora parecchi manifestini antifascisti e bandierine tricolori con falce e martello e altre con stella rossa al centro. La bandierine portano le diciture: «W il martire Celso Strocchi», «Gloria ai martiri Mario Gordini e Settimio Garavini», «Viva i partigiani, chi lotta contro i fascisti lotta per la Patria», «Viva il martire Sintoni Dino». Vicino al suo corpo è rotolato un barattolo di latta contenete colla a base di farina e un pennello.
Il 7 maggio la questura di Ravenna redigerà il seguente rapporto arricchito delle opportune menzogne:
«Alle ore 22.45 del 3 maggio nel Borgo S. Rocco una pattuglia di GNR intimava il fermo ad alcuni individui sorpresi a diffondere manifestini sovversivi e poiché uno di essi faceva l’atto di estrarre un’arma, i militi esplodevano vari colpi di arma da fuoco contro gli individui medesimi uccidendone uno, identificato per il comunista Ricci Romolo di Alfredo di anni 21, operaio da Ravenna».

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