Commercialisti citati nei Panama Papers, colletti
bianchi legati a riciclatori argentini, società che in pochi mesi
cambiano nome e proprietari: prima vengono schermate dietro fiduciarie,
poi tornano alla casella di partenza. E ancora. Aziende che fanno
shopping creando clamore nella tranquilla provincia lombarda. Persone e
operazioni legate tra loro e che cominciano ad avere un’attività più
frenetica alla fine del 2018, quando la Guardia di Finanza inizia a
indagare sulla Lega di Matteo Salvini e sui 49 milioni di fondi pubblici
oggetto di una truffa ai danni dello Stato
di Giuseppe Pipitone
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