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Il
Dr. GN Saibaba è stato stato prelevato dalla polizia di Maharashtra
dalla sede del Campus Nord della Delhi University il 9 Maggio 2014.
Il Dr. Saibaba è stato tradotto nella remota stazione di polizia di
Aheri alla frontiera Maharashtra- Chhattisgarh, dove gli sono stati
contestati alcuni reati previsti della peggiore legislazione
draconiana dell’UAPA (legge di prevenzione delle attività
illegali, ndt). Negli undici mesi di detenzione, il dottor Saibaba ha
ripetutamente presentato ai tribunali e alle autorità del carcere
istanze di libertà su cauzione, non per generiche ragioni
umanitarie, ma per il merito della legge, come sancito dalle
disposizioni vigenti per i diversamente abili. In diverse
video-conferenze (solo una volta è stato tradotto di persona davanti
alla corte, tutte le altre udienze sono state realizzate per
videoconferenza, il che è di per sé un’altra violazione dei suoi
diritti fondamentali) ha fatto notare al giudice che le strutture
del carcere centrale di Nagpur soddisfano poco o nulla anche le più
elementari esigenze di sopravvivenza di una persona come, lui
disabile al 90 e costretta su una sedia a rotelle. Ma, a quanto
abbiamo visto, la corte ha preferito schierarsi con l’accusa, in
un’atmosfera inquinata dai media che hanno descritto un accademico
attivista su sedia a rotelle come un temibile e pericoloso demagogo
legato a un’organizzazione clandestina, il PCI (Maoista). Nel corso
della sua lotta per ottenere giustizia, attraverso i suoi avvocati,
le istanze di libertà su cauzione del Dr. Saibaba sono state
respinte due volte dal Tribunale di Gadchiroli e una volta dalla
dell’Alta Corte del Maharashtra, competente su Nagpur. Ma i fatti
non possono essere smentiti. Le preoccupazioni per la fragile salute
di Saibaba sono ancora accresciute dalla diagnosi di flessione del
midollo spinale, con conseguente congestione delle costole e
complicazioni a carico dei polmoni. Essendo cardiopatico, le
condizioni del cuore si sono ulteriormente aggravate e l’ultimo
referto medico richiede che sia sottoposto ad angiografia, la cui
successiva convalescenza in carcere può essergli fatale. Ulteriori
esami hanno mostrato calcoli alla cistifellea.
Nell’istanza
di cauzione rivolta al giudice depositata il 12 febbraio 2015, Sai
Baba ha prodotto una dettagliata documentazione del deterioramento
della sua salute e della totale inerzia delle autorità del carcere e
della polizia di Nagpur di fronte alla sua richiesta portarlo in
ospedali specialistici per la sua specifica condizione di salute. È
stato solo in vista dell’udienza per quest’ultima istanza che la
polizia Nagpur ha fornito un veicolo adeguato a trasportarlo in
ospedale, e solo dopo un ordine del tribunale. Molti degli
indispensabili esami sono stati effettuati in quei 10-15 giorni, per
dimostrare alla corte che gli erano prestate cure adeguate. Eppure,
ascoltati gli argomenti e le reiterate dichiarazioni dell’accusa,
secondo le quali al Dr. GN Saibaba era garantita assistenza adeguata,
compresi i trattamenti medici, il giudice ha dato ragione alla
Procura, decidendo di negargli nuovamente la cauzione. Nelle sue
argomentazioni, l’accusa ha dichiarato al giudice che a Sai Baba
sono agrantiti due assistenti, integratori della dieta, frutta secca,
un tavolo, un lettino e servizi igienici di tipo occidentale. Invece
di verificare tutti questi fatti, il giudice ha concluso, sulla base
di queste dichiarazioni, che, dato che al Dr. Saibaba sono garantiti
in carcere assistenza medica e servizi adeguati, non gli deve essere
concessa la libertà su cauzione. Dopo il rigetto dell’istanza di
cauzione, le autorità del carcere hanno ripreso il loro usuale
atteggiamento vessatorio verso il Dr. GN Saibaba, negandogli
ripetutamente tutte queste agevolazioni e perfino alcuni dei farmaci
salvavita che davanti al giudice si erano impegnati a fornirgli. In
un messaggio pervenuto attraverso la moglie, AS Vasantha, Saibaba
denuncia l’attitudine vendicativa dei dirigenti del carcere, che
puntano a punirlo in un modo che resti come monito per altri
intellettuali come lui. Dopo il rigetto dell’stanza di cauzione del
4 marzo 2015, la situazione per il dottor GN Saibaba è peggiorata,
in balia di una un’amministrazione penitenziaria sadica e
vendicativa che emette appositamente ordini e fa di tutto per
umiliarlo e discriminarlo ulteriormente. Il risultato è il costante
deterioramento della sua salute e la necessità urgente di cure
specialistiche per le complicazioni che l’hanno aggravata negli 11
mesi trascorsi in detenzione in cella di isolamento (anda) nel
carcere centrale di Nagpur.
In
questa situazione, il Dr Saibaba è ricorso allo sciopero della fame
da Sabato 11 aprile 2015. Temendo per la sua salute, la moglie e i
suoi legali gli hanno chiesto di astenersi da un passo così estremo,
essendo già in condizioni precarie. Ma Saibaba ha continuato il suo
sciopero della fame, di fronte alla persistenze indifferenza dei
funzionari del carcere, che hanno dichiarato di non aver avuto altra
scelta se non rafforzare ulteriormente le restrizioni sui detenuti,
per un presunto rischio di rivolta carceraria nella prigione centrale
di Nagpur. Questo è stato il pretesto usato per revocare anche
quelle piccole concessioni che Sai Baba aveva ottenuto. L’11
aprile, quando la moglie AS Vasantha, si è recata in carcere per
visitarlo, le è stato imposto di incontrarlo attraverso la grata e
solo dopo una lunga attesa, quando l’orario di visita stava per
scadere. Gli aveva portato medicinali e altri integratori, che non
sono stati ammessi. Dato il suo stato di salute e la costrizione
sulla sedia a rotelle, per il Dr. GN Saibaba è difficile anche solo
sollevarsi per parlare attraverso la grata. Ma le autorità
carcerarie sono state irremovibili. Tutto ciò dimostra oltre ogni
dubbio che non esiste alcuna disposizione né struttura che
garantisca che a Saibaba sia fornito un trattamento “adeguato”,
come dichiarato dinanzi al giudice dalle autorità carcerarie. Erano
tutte dichiarazioni e azioni fatte ad hoc, che possono essere
revocate in qualsiasi momento.
Il
17 aprile 2015, il Dr. Saibaba è stato ricoverato presso il
Government Medical College di Nagpur, dopo essere caduto privo di
sensi. Al Dr. Ramdev, fratello di Saibaba, e al Dr. Hany Babu della
Delhi University, membro del Comitato di Difesa, è stato permesso di
incontrarlo in ospedale per alcuni minuti. Una delegazione del
Comitato per la sua Difesa, composta dal Dr. Hany Babu, dagli
avvocati Mahadevan,. Dasharath, dal Dr. Ramdev e altri avvocati e
attivisti delle libertà civili di Nagpur hanno tenuto una conferenza
stampa in cui hanno sottolineato la gravità delle condizioni di
salute del dottor GN Saibaba e denunciato l’atteggiamento
vendicativo della polizia e dei funzionari del carcere, per
distruggerlo fisicamente e mentalmente, negandogli anche i più
elementari diritti di un disabile al 90%.
Il
Comitato per la difesa e la liberazione del Dr. GN Saibaba fa appello
a tutti i settori democratici del popolo e a chiunque ami la libertà
a far sentire la propria voce contro l’atteggiamento disumano e
vendicativo delle autorità di polizia e carcerarie, che ha raggiunto
proporzioni quasi fatali per la vita di GN Saibaba. Esigiamo che
Saibaba sia rilasciato senza condizioni e che gli sia permesso di
affrontare il processo come garantito dalla Sez, 437 del codice di
procedura, senza subire reclusione, essendo persona disabile, quali
che possano essere le accuse.
G
Haragopal,
Chairperson, ICSSR National Fellow, TISS Hyderabad
Karen
Gabriel,
General Secretary, Associate Professor, St Stephen’s, College
A
K Ramakrishnan,
Professor, JNU
Amit
Bhaduri,
Emeritus Professor, JNU
Anand
Teltumbde,
Professor, IIT Kharagpur
Arundhati
Roy,
Writer
Ashok
Bhowmick,
Artist
Hany
Babu M
T,
Associate Professor, University of Delhi
Jagmohan
Singh,
Association for Democratic Rights, Punjab
N
Raghuram,
Associate Professor, GGS IP University
Nandita
Narain,
Associate Profressor St Stephen’s College
P
K Vijayan,
Associate Professor, Hindu College
Rona
Wilson,
Committee for the Release of Political Prisoners
Sanjay
Kak,
Filmmaker
Seema
Azad,
Editor, Dastak
Sri
Krishna Deva Rao,
Vice Chancellor, NLU Odisha
Sudhir
Dhawale,
Editor, Vidrohi
Sumit
Chakravartty,
Editor, Mainstream
Vikas
Gupta,
Assistant Professor, University of Delhi
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