A partire dall’anno scolastico 2024/2025 entreranno in vigore nel mondo della scuola le Nuove Linee Guida per l’insegnamento dell’Educazione civica, testo che sostituirà le Linee Guida precedenti.
Il ministro Valditara ha ufficialmente inviato il documento al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), in attesa del parere per nulla vincolante da parte di un organo di fatto al servizio del governo e per cui le O.S. confederali in particolare alle recenti ultime elezioni dei rappresentanti si sono battute per ottenere “nuove” poltrone al Ministero attraverso cui continuare la loro azione organica al governo contro interessi e diritti basilari di studenti e lavoratori della scuola.
Ma con queste linee guida siamo di fronte ad un nuovo attacco del più che reazionario ministro Valditara e del governo Meloni contro gli studenti, in primis ideologico e conseguentemente poi politico e pratico, per una scuola che deve essere sempre più al servizio dei padroni/Capitale, della guerra imperialista e sempre più funzionale al moderno fascismo che avanza.
"Coerentemente con il nostro dettato costituzionale – dichiara il Ministro Valditara – le Nuove Linee Guida promuovono l’educazione al rispetto della persona umana e dei suoi diritti fondamentali, valorizzando principi quali la responsabilità individuale e la solidarietà, la consapevolezza di appartenere ad una comunità nazionale, dando valore al lavoro e all’iniziativa privata come strumento di crescita economica per creare benessere e vincere le sacche di povertà, nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita".
La “promozione della cultura d’impresa” affermata nelle linee guida rientra nella riforma più generale, passata adesso anche in Senato, dell’istruzione tecnica e professionale su cui Valditara e questo governo, in continuità con i precedenti ma anche e soprattutto in salto di qualità vogliono accelerare e potenziare i rapporti tra il mondo della scuola e le esigenze produttive padronali/capitaliste.
La scuola per il governo Valditara/Meloni non deve formare/educare “cittadini” con una coscienza critica, non deve trasmettere ai giovani una conoscenza culturale ampia e volta alla libertà di scegliere, ma, improntata su una matrice ideologica di classe, quella della borghesia dominante oggi rappresentata dalla frazione più reazionaria con personaggi fascisti al suo interno, deve essere funzionale ad educare anche civicamente i giovani studenti, della classe proletaria in primis, alla “cultura” dello sfruttamento capitalista che il “mercato” dei padroni oggi pone e impone.
Quindi sempre più alternanza scuola-lavoro, apprendistato, l’inserimento pressante e capillare nel tessuto scolastico delle aziende private/esterni che potranno intervenire su programmi e risorse; dirigenti scolastici sempre più come manager; riduzione degli anni scolastici a 4 così i giovani saranno più velocemente pronti ad entrare pienamente in fabbrica e al lavoro; possibilità di coinvolgere docenti provenienti dal mondo delle imprese che potranno effettuare corsi di formazione all’interno delle aziende con le quali le scuole instaureranno rapporti di collaborazione, formazione dei docenti in azienda…
Valditara insiste affinchè la scuola formi sempre più gli studenti alla “responsabilità individuale” attraverso cui fare propri concetti quali la competitività, la concorrenza “il primato dell’essere umano su ogni concezione ideologica” (da quando si è insediato Valditara è perseguitato dal fantasma del comunismo che può aleggiare come prospettiva sociale dell’umanità), ma nello stesso tempo tutto questo deve essere messo al servizio anche della formazione della “coscienza di una comune identità italiana”, che Valditara riassume nella necessità sempre più impellente che le menti dei giovani siano educate a quella “cultura della patria” che sta alla base dell’ideologia/politica fascio-nazionalista del governo Meloni.
Ecco che torna allora innanzitutto la promozione ideologica di Valditara della patria in cui riconoscersi e per cui devono essere inculcati nei giovani i “valori” nazionali della democrazia, niente affatto neutra o generica come vuole fare intendere ma che è la democrazia borghese, quella che deve sempre più porsi al servizio degli interessi dei padroni e che nella fase attuale di profonda crisi economica che vede l’accentuarsi della guerra imperialista nel mondo come “soluzione” per fuoriuscirne, deve sempre più promuovere e mettere in atto in molteplici forme politiche al servizio della guerra imperialista. La scuola è un ambito sovrastrutturale che si deve permeare di tutto questo.
Una identità nazionale che per Valditara può favorire “anche l’integrazione degli alunni stranieri”, un anche arrogante e falso che sancisce invece la linea del governo fascio-razzista Meloni contro i migranti. Valditara è il ministro che quest’anno ha proposto che gli studenti stranieri facciano lezioni separate dalla propria classe o che debbano seguire lezioni al pomeriggio se hanno difficoltà con la lingua italiana. L’identità nazionale di un paese come l’Italia parte della civiltà europea e occidentale, come riportano le linee guida, alla fascista maniera non deve essere contaminata per Valditara! E' una moderna colonizzazione ideologica/culturale, imposta come unica espressione di civiltà, e quindi pregna di razzismo verso le altre culture.
Per non parlare delle donne su cui si dice in un solo rigo “si rafforza e si promuove la cultura del rispetto verso la donna” in modo assolutamente generico. Ma non è un caso se questa è una scuola in cui deve avanzare la concezione ideologica che questo governo Meloni porta avanti sulle donne utili socialmente solo se fanno figli per la loro patria (vedi la indecente promozione tra le studentesse e gli studenti a partire dalle scuole medie dei recenti Stati generali sulla Natalità che studentesse e studenti medi e universitari hanno giustamente contestato). Chiaramente, le fascio-integraliste associazioni Pro Vita Famiglia hanno espresso soddisfazione per le nuove Linee Guida sull’insegnamento dell’Educazione del MIM con riferimento in particolare alla volontà di contrastare ogni concezione ideologica nelle scuole contro i progetti gender e LGBTQIA+.
Valditara cita anche la Costituzione ma in quegli aspetti che più servono strumentalmente a questo governo per la sua propaganda ideologica, “la libertà di impresa” appunto, così come la “proprietà privata”. “La Costituzione come stella polare, declinata nei molteplici ambiti del vivere civile di una comunità che si riconosce in una visione condivisa fondata sulla responsabilità individuale, sulla cultura del rispetto e della legalità a 360 gradi, sulla consapevolezza del valore del lavoro, dell’impresa e della proprietà privata, come espressione di libertà”.
Libertà per chi? Per i padroni che si devono lasciare in pace di continuare a fare profitto sullo sfruttamento degli operai e dei proletari.
Proprietà privata di chi? Della borghesia capitalista e imperialista da salvaguardare e perpetuare in questo putrido sistema sociale.
Cultura del rispetto e della legalità a 360 gradi? Serve una “cultura dei doveri” dice Valditara, leggasi più disciplina, irreggimentazione, più repressione contro gli studenti in particolare e in generale contro il mondo della scuola. Il dissenso, le proteste dovranno essere ancor di più soffocate, zittite, represse all’interno di una ideologia/politica fascio-repressiva che questo governo ha già scatenato a suon di manganello della polizia infame contro gli studenti ma che non è riuscito a fermare (vedi nei mesi scorsi le tante manifestazioni, occupazioni delle scuole più che giuste e legittime contro questo modello reazionario di scuola e in solidarietà internazionalista con il popolo Palestinese).
Gli studenti in questi giorni hanno emanato comunicati di denuncia contro queste linee guida, l’OSA scrive in un recente comunicato “ Noi non ci stiamo: Contro la scuola di Valditara si alzerà l’opposizione, verso un autunno di lotte”.
Bene! Sostenere le lotte studentesche contro la riforma sempre più reazionaria della scuola è giusto e necessario, ma è chiaro che queste lotte devono incanalarsi all’interno di una lotta politica più ampia, rivoluzionaria, che deve avere come obiettivo la cacciata di questo governo e di ogni governo dei padroni al servizio di questo sistema sociale capitalista che non può essere modificato, e la questione scuola è, come si vede, uno degli specchi in cui si riflette la sostanza di questa società capitalista che deve essere rovesciata.
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