Agenti della polizia in azione all'alba nel ponente savonese. Su ordine della Direzione antimafia di Reggio calabria sono scattati arresti in tutta Italia. Quaranta persone, molte in Liguria e non solo nel ponente. SI tratta di un'indagine che riguarda anche gli appalti per il terzo Valico e in particolare il movimento terra.
Da quanto si è appreso il filone d'inchiesta ligure sarebbe partito dalle segnalazioni inviate oltre due
anni fa dall'allora procuratore capo di Savona Francantonio Granero.
Almeno due persone sarebbero state portate via in mattinata dalle loro ville nel ponente dagli uomini dello Sco il Servizio centrale operativo della polizia.
Agli arresti in ospedale si troverebbe Carmelo Gullace, mentre dalla villa di Toirano è stata portata via all'alba la moglie, Giulia Fazzari, figlia di Francesco,a capo di una nota famiglia calabrese della zona.
Le indagini, dirette dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, sono state divise in due filoni: uno, con il coordinamento del Servizio centrale operativo (Sco), è stato condotto dalle squadre mobili di Reggio Calabria, Genova e Savona; l'altro dal centro Dia di Genova, con la collaborazione degli uffici di Reggio Calabria e Roma. Le accuse nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni e società. Gli investigatori stanno anche eseguendo un sequestro preventivo di beni mobili, immobili, depositi bancari e di numerose società riconducibili agli indagati per un valore di circa 40 milioni.
Su queste vicende e sulle attività di alcune famiglie calabresi nel ponente savonese aveva da tempoavviato una campagna di denuncia mediatica la Casa della Legalità di Genova. Il suo presidente Christian Abbondanza -già minacciato di morte da esponenti delle 'ndrine condannati nel processo imperiese della Svolta - ha nel tempo raccolto documneti, finormazioni e materiale video come ad esempio un battesimo di diversi anni fa al quale parteciparono vari esponenti di famiglie diverse e tra questi anche noti pregiudicati.
Un comunicato della polizia informa che "Le indagini, dirette dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, sono state condotte dalla Squadra Mobile di Genova e Reggio Calabria nonché di Savona. Altro segmento di indagine è stato svolto dal Centro Operativo D.I.A. di Genova, collaborato dai Centri D.I.A. di Reggio Calabria e Roma. Le investigazioni hanno accertato stabili collegamenti con le famiglie di origine da parte di esponenti dell’organizzazione mafiosa dimoranti in Liguria, attivi in settori strategici imprenditoriali quali l’edilizia ed il movimento terra anche attraverso l’acquisizione di sub-appalti per la realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria del c.d. “Terzo Valico”.
Nessuno
avrebbe scommesso che quattro anni dopo il primo tentativo di esproprio
Cociv, consorzio costruttore del Terzo Valico, non fosse ancora
riuscito a chiudere questa partita. In questi anni sono state decine le
giornate di lotta organizzate dal movimento per impedire la presa in
possesso dei terreni necessari alla realizzazione della nuova linea
ferroviaria ed è a partire da questo che sono stati accumulati due anni di ritardo sulla tabella di marcia dei lavori.
Martedì 19 luglio Cociv torna alla carica con l’intento di eseguire gli ultimi due espropri mancanti (sempre che non se inventino qualcun altro) e lo fa cercando di espropriare due luoghi altamente simbolici e strategici per il movimento.
Il primo è il terreno collettivo acquistato a Pozzolo Formigaro da 101 No Tav – Terzo Valico. Un piccolo appezzamento di 180 metri quadrati che sorge proprio sul tracciato della linea ferroviaria e che pertanto è indispensabile per proseguire i lavori. Un tentativo di esproprio in “Zona Cesarini” considerato che neppure una settimana dopo scade il decreto autorizzativo che non potrebbe più essere rinnovato visto che è anche scaduta la dichiarazione di pubblica utilità.
Il secondo è un grande bosco a Fraconalto di proprietà dell’Agriturismo La Sereta, un luogo amico del movimento a partire dalla militanza dei suoi proprietari fra le nostre fila e dal rifiuto a fornire vitto e alloggio agli operai del Cociv. Il bosco in questione che avrebbero voluto espropriare già a febbraio serve per ampliare il cantiere della galleria di servizio di Fraconalto con la costruzione di uno sfiatatoio e di una nuova strada.
Manco a dirlo i due espropri, che sono ad oltre 45 chilometri di distanza fra loro, sono stati fissati con lo stesso orario così da determinare la ripartizione delle forze del movimento che ha comunque deciso di provare a resistere con la stessa fierezza del 30 luglio ad entrambe le esecuzioni. Proprio per suddividere con cognizione le forze in campo si è deciso di dare indicazioni precise rispetto a dove convergere in quella giornata.
L’appuntamento per l’esproprio di Pozzolo è alle ore 7,00 sul lato sinistro della strada provinciale 211 della Lomellina in direzione Tortona. Qui convergeranno gli attivisti dei comitati piemontesi e tutti gli altri solidali in arrivo dalle altre città.
L’appuntamento per l’esproprio di Fraconalto è sempre alle ore 7,00 presso l’agriturismo La Sereta via San Rocco 47a località Sereta di Tegli. Qui convergeranno gli attivisti dei comitati liguri e i tanti amici dell’agriturismo La Sereta.
Dalle ore 18 di lunedì 18 luglio (il giorno prima) campeggio libero sia a Pozzolo che a Fraconalto.
Si fa appello ai tanti solidali che hanno sostenuto in questi anni la battaglia contro il Terzo Valico ad organizzarsi per scrivere insieme una nuova pagina di resistenza contro le grandi opere.
da notavterzovalico
Martedì 19 luglio Cociv torna alla carica con l’intento di eseguire gli ultimi due espropri mancanti (sempre che non se inventino qualcun altro) e lo fa cercando di espropriare due luoghi altamente simbolici e strategici per il movimento.
Il primo è il terreno collettivo acquistato a Pozzolo Formigaro da 101 No Tav – Terzo Valico. Un piccolo appezzamento di 180 metri quadrati che sorge proprio sul tracciato della linea ferroviaria e che pertanto è indispensabile per proseguire i lavori. Un tentativo di esproprio in “Zona Cesarini” considerato che neppure una settimana dopo scade il decreto autorizzativo che non potrebbe più essere rinnovato visto che è anche scaduta la dichiarazione di pubblica utilità.
Il secondo è un grande bosco a Fraconalto di proprietà dell’Agriturismo La Sereta, un luogo amico del movimento a partire dalla militanza dei suoi proprietari fra le nostre fila e dal rifiuto a fornire vitto e alloggio agli operai del Cociv. Il bosco in questione che avrebbero voluto espropriare già a febbraio serve per ampliare il cantiere della galleria di servizio di Fraconalto con la costruzione di uno sfiatatoio e di una nuova strada.
Manco a dirlo i due espropri, che sono ad oltre 45 chilometri di distanza fra loro, sono stati fissati con lo stesso orario così da determinare la ripartizione delle forze del movimento che ha comunque deciso di provare a resistere con la stessa fierezza del 30 luglio ad entrambe le esecuzioni. Proprio per suddividere con cognizione le forze in campo si è deciso di dare indicazioni precise rispetto a dove convergere in quella giornata.
L’appuntamento per l’esproprio di Pozzolo è alle ore 7,00 sul lato sinistro della strada provinciale 211 della Lomellina in direzione Tortona. Qui convergeranno gli attivisti dei comitati piemontesi e tutti gli altri solidali in arrivo dalle altre città.
L’appuntamento per l’esproprio di Fraconalto è sempre alle ore 7,00 presso l’agriturismo La Sereta via San Rocco 47a località Sereta di Tegli. Qui convergeranno gli attivisti dei comitati liguri e i tanti amici dell’agriturismo La Sereta.
Dalle ore 18 di lunedì 18 luglio (il giorno prima) campeggio libero sia a Pozzolo che a Fraconalto.
Si fa appello ai tanti solidali che hanno sostenuto in questi anni la battaglia contro il Terzo Valico ad organizzarsi per scrivere insieme una nuova pagina di resistenza contro le grandi opere.
da notavterzovalico
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