"IL POZZO
maledetto, quello del sogno d'oro che diventa incubo di sabbia e fango,
si chiama "New Kleinfontein 6". E' solo un condotto di ventilazione
nella vecchia miniera abbandonata di Benoni, alla periferia di
Johannesburg. Ma era la speranza per i disperati che si sono
improvvisati minatori, entrando illegalmente per scavare con mezzi di
fortuna, come in Africa è pratica diffusa. La miniera appartiene alla
compagnia cinese Gold One, che per adesso non ritiene di dover tornare a
scavarci. Ma la gente di Benoni non si è curata delle carte e dei
diritti: ha scavato un tunnel accanto alla chiusura del condotto e ha
affrontato il destino nei budelli del sottosuolo sudafricano, ricco di
promesse e di trappole. Quando il condotto è crollato alle spalle dei
minatori, la terra si è richiusa a ingoiare un gruppo di uomini
spaventati, forse duecento
Le squadre di salvataggio non sono del tutto persuase: forse, scrive il corrispondente del "Guardian", sotto terra c'è appena una manciata di uomini... Quale che sia il numero reale dei sepolti vivi, la scaletta resta a penzolare inutilizzata nel pozzo di aerazione numero 6 non perché i crolli delle gallerie senza sicurezza trattengano i più disgraziati sotto i detriti... Sono ex minatori licenziati o lavoratori "informali", come si chiamano, a metà fra il rispetto e l'ipocrisia, i disperati che ogni giorno si arrangiano a inventare la sopravvivenza sulle strade dell'Africa... Con l'arrivo del buio l'azienda mineraria ha ordinato al personale di sicurezza di montare la guardia vicino al pozzo d'aerazione. Nessuno esce da qui senza pagare le conseguenze del suo gesto, dicono i cinesi: quel cunicolo buio appartiene alla Gold One, ricco che sia d'oro o solo di illusioni" (da Repubblica)
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