Questo ha segnato fin dal primo momento la nostra diversità di giudizio e di scontro col governo Meloni da altre realtà pur di lotta, pur rivoluzionarie, che vedevano solo la "continuità", sia pure in peggio, ma non coglievano la sua sostanza fascista, o non la coglievano adeguatamente al fine di cambiare la prassi di lotta, per una prassi che fronteggi questa situazione. Questa realtà solo in parte, solo in alcune forze comincia a cambiare - hanno dovuto "sbattere la testa contro il muro" più volte - ma ancora è inadeguata soprattutto nella comprensione delle conseguenze nella lotta di classe e nell'organizzazione degli strumenti necessari: Partito, fronte, forza militante
Su tutti i fronti sia interni che internazionali questa sostanza moderno fascista è emersa sempre di più, ultimamente rappresentata dal suo "comizio" sguaiato alla festa di FdI ad Atreju e l'altro giorno anche dalla sua conferenza stampa di inizio 2025 (in cui, c'è da dire, che le hanno dato bordone, adeguandosi allo stile imposto dalla Meloni, la maggiorparte dei giornalisti facendo domande scontate, su temi a lei più congeniali, piuttosto che incalzarla sulla azione del governo sulla grave condizione dei lavoratori, delle masse popolari, dei giovani, delle donne, sul genocidio a Gaza e la complicità dell'Italia con Israele, sull'aumento mai come ora dell'armamento per la guerra, ecc,).
Non sono emerse novità sostanziali, ma conferme sempre più oscene delle concezioni, delle politiche anti costituzionali, dei rapporti servili ultrareazionari della Meloni.
Per questo ad inizio anno pensiamo utile riprendere l'analisi che abbiamo fatto su questo stesso blog.
"Il nuovo Governo dei padroni le politiche che dichiara di voler portare avanti facevano già parte del Governo Draghi, ma ora rilevano chiaramente, senza alcuna mistificazione "sociale", le loro caratteristiche reazionarie, fasciste, dentro la logica della fase attuale di crisi/guerra del sistema del capitale.
Non si tratta affatto di un "governo nuovo" e "giovane": la maggiorparte dei ministri già faceva parte di precedenti esecutivi o dei sottoboschi ministeriali; Salvini, Berlusconi e i loro uomini e donne si
conoscono fin troppo bene; la stessa Meloni è da una vita in parlamento. Non si tratta affatto di un governo che unisce capacità politiche e professionali: i ministri sono frutto di una spartizione delle poltrone, fatta a suon di "coltelli" fino all'ultimo minuto; vi sono aspetti clamorosi di incompatibilità tra interessi personali di alcuni Ministri e ruolo nel governo, fino a forme anche di nepotismo (il Min. Lollobrigida è cognato della Meloni). Si tratta di un'accozzaglia di personaggi, con curricula indecenti.Questo governo non è forte. Continuerà a sviluppare al suo interno lo scontro tra fazioni e interessi personali; così come la contraddizione tra natura fascista e mediazione con politica nazionale e soprattutto europea/internazionale.
Tutta la sottolineatura che viene data da tutti (centro, "sinistra", destra) di una donna per la prima volta alla presidenza del consiglio, non è affatto un "valore aggiunto"; dimostra semplicemente la verità storica che le donne non possono combattere insieme la stessa battaglia, che la classe distingue gli individui più che il sesso".
"Il governo Meloni, in continuità coi governi dei padroni che l’hanno preceduto, in economia, sul terreno della guerra; ha caratteristiche diverse di stampo clerico-fascista soprattutto in materia di diritti civili, istituzioni, magistratura, così sull’accentuazione del nazionalismo/sovranismo di alcuni Ministeri e la rivalutazione in tutte le forme del fascismo sul fronte dell’ideologia, cultura. L’aspetto clerico-fascista sarà netto e chiaro sul fronte dell’attacco al diritto d’aborto e ai diritti e libertà delle donne in generale, ‘Dio-padre-famiglia’, razzismo e politica anti immigrati".
"Il passaggio moderno fascista del governo Meloni deve essere assunto dai comunisti come occasione per assumere il loro ruolo di avanguardia e di combattimento rispetto ai governi della borghesia e per riunire intorno a loro la classe operaia, le masse povere, forze democratiche, movimenti delle donne, giovani ribelli, movimenti territoriali, ecc.; trasformando la lotta contro il governo Meloni in nuova resistenza.
Il moderno fascismo nasce dentro la democrazia borghese, la sopravanza e assolve a compiti di emergenza storica legata alla crisi dell'imperialismo, al rapporto tra crisi e necessità di centralizzazione del potere politico in forme dittatoriale aperte, all'immiserimento delle masse, di tutte le masse proletarie, dei settori sociali poveri che vengono ulteriormente impoveriti e alla cancellazione di ogni ostacolo per una gestione del potere corrispondente alla crisi, alla guerra, ecc.
Cancellazione di ogni ostacolo significa cancellazione della funzione stessa del parlamento, delle Istituzioni, della magistratura, significa giornali, televisione, cinema, che devono essere tutti compattati nell'interesse della “nazione imperialista” dentro la guerra. E' la borghesia che cancella tutto ciò che è formalmente democratico borghese, formalmente costituzionale, per non aver vincoli. Rispetto a questo la riforma Costituzionale e l’attuazione del moderno fascismo in Italia è la stessa cosa.
La Meloni privatizza a suo uso e consumo, suo e dei suoi familiari, della figlia, le Istituzioni – e a catena i suoi miseri ministri fanno altrettanto unendo affidamenti di incarichi politici a godimenti personali; la Meloni porta all’eccesso l’humus di “Dio, patria, famiglia MIA; spacciando la sua vita personale, i suoi valori emancipativi, cioè di “scalata”, di donna fascista come “valori” ed esempio per le donne.
Ma questa situazione è un'opportunità per i comunisti per combattere la vera natura dello Stato e per interpretare tutte le esigenze di ribellione, rivolte sociali e indirizzarle contro il governo; in una dimensione che non può che essere di scontro politico militante.
Nello stesso tempo, il processo di moderno fascismo in corso è un processo fragile, che punta a conquistare tramite l'azione dall'alto il consenso delle masse o a dare una interpretazione al dissenso delle masse incanalandolo lungo la strada del consenso al governo. Si tratta di un'operazione grave e totalitaria, che richiede l'esercizio della forza, che richiede l'esercito "nero", la fascistizzazione della polizia, lo squadrismo, i gruppi paramilitare. A fascisti che non superano nazionalmente come opinione un centomila persone e come militanti la metà, hanno dato tutto il potere di “uscire dalle fogne” e prendersi le piazze.
Quindi è un governo formalmente forte perchè controlla lo Stato, ma in realtà estremamente fragile, votato da un'estrema minoranza del popolo. Per questo c'è l'urgenza di fare controriforme istituzionali.
Chi invece vuole 'spiegare alle masse...', non ci interessa. Ci interessa chi ha capito la situazione, e questo sia se sono avanguardie operaie, sia se sono gruppi rivoluzionari, ecc. che combinano l'attività agitatoria che consiste nel "soffiare sul fuoco" con la propaganda che spiega continuamente perchè solo la rivoluzione proletaria per il socialismo può realizzare anche i minimi diritti di condizioni di vita, di lavoro, sociali, culturali".
"Ci sono organizzazioni che dicono che il governo Meloni non è fatto da fascisti. Noi dobbiamo chiarire che questo governo è fascista e tutti quelli che dicono che non è fascista sono stupidi, indipendentemente se appartengono all'area dei partiti parlamentari o delle organizzazioni rivoluzionarie. Con questi gruppi, con questi compagni può sembrare a volte che diciamo le stesse cose ma in realtà diciamo cose diametralmente opposte.
Quindi, in questa situazione in cui la nostra posizione deve essere nitida e netta, l'ultima cosa che dobbiamo fare è travestirla, annacquarla, cercare il consenso, ecc.
Con questo governo questo si può fare, perchè questo governo è debole; è debole ora, ma diventa forte, sfornando leggi repressive. Ed è evidente che se diamo a questo governo la possibilità di consolidarsi, fare leggi, metterli in pratica, di strutturare la polizia, la magistratura, ecc., poi il "cittadino" dirà che è d'accordo con la Meloni. Questo origina la necessità di fare presto, cioè di attivare tutte le forme di protesta, di guadagnare terreno. Questo è esattamente il contrario dell'opportunista che pensa che "mancano le condizioni... è complicato". Ma guarda - gli diciamo noi - che ora è facile, dopo diventerà complicato.
Il nostro giornale on line quotidiano, Controinformazione rossoperaia ORE 12, è la voce di questo tipo di prassi. Quindi, non parla a tutti, non ha lo scopo di essere ecumenico (ecumenico è nella scelta dei temi), ma da voce all'azione e punta a trasformare via via la voce in fatti, organizzazione.
Chi pensa che agli operai bisogna parlare solo del salario e non per esempio di detenuti torturati, dei migranti, della Palestina, dei femminicidi, dell’attacco ai giornalisti... è semplicemente un inguaribile economista, che non conosce la classe operaia e vive sulla luna, mentre pretende di essere concreto.
Contro questo governo, queste battaglie si possono fare molto meglio e si può ottenere molto di più anche con piccoli numeri"
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