Onlus genovese tra i finanziatori di Hamas? La Procura pronta a indagare di nuovo se arriveranno documenti dagli Usa
Vent'anni fa Mohammad Hannoun era già stato indagato a Genova. Intanto la notizia delle sanzioni americane scatena l’ennesimo scontro elettorale
Genova. La Procura di Genova potrebbe aprire una nuova indagine su Mohammad Hannoun qualora dagli Stati Uniti arrivasse documentazione puntuale utile per nuovi approfondimenti investigativi. Lo fa sapere il procuratore Nicola Piacente alla luce del comunicato stampa diffuso ieri dal dipartimento del Tesoro americano che segnala la onlus con sede a Genova “Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese” di cui l‘architetto palestinese Hannoun è presidente, tra i finanziatori dell’ala militare di Hamas a cui avrebbe inviato 4 milioni di dollari in 10 anni.
A indagare su Hannoun era stato agli inizi degli anni Duemila proprio l’attuale procuratore di Genova insieme alla collega Francesca Nanni. L’associazione benefica gestita da Hannoun, aveva scoperto la Digos, si occupava di mantenere economicamente gli orfani dei martiri di Hamas. Per l’accusa questo
equivaleva a finanziare il terrorismo. Nel 2024 i pm avevano chiesto ’arresto di Hannoun ma il giudice aveva respinto proprio perché si trattava di un finanziamento ‘postumo’. L’inchiesta così, anche a causa delle mancate risposte alle richieste di rogatorie internazionali per avere un quadro completo delle associazioni impegnate a Gaza, era stata archiviata.Oggi la notizia delle sanzioni americane nei confronti di alcune associazioni accusate dal governo Usa di finanziare Hamas (fra cui l’unica italiana è quella genovese che fa capo ad Hannoun) è stata l’occasione per alimentare l’ennesimo scontro della campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del 27-28 ottobre.
“Chiediamo al candidato di sinistra Andrea Orlando di chiarirci la sua posizione sulla sicurezza delle nostre città e del nostro Paese. In particolare, chiediamo a Orlando una posizione chiara e netta rispetto alla Onlus di Genova che – secondo l’amministrazione americana – avrebbe foraggiato con 4 milioni di euro il gruppo terroristico Hamas” ha detto il segretario della Lega in Liguria, nonché deputato, Edoardo Rixi. “Ci aspettiamo un impegno fermo nella condanna di tutte quelle finte Onlus che in realtà minacciano la pace e la sicurezza nazionale”.
A Rixi ha replicato la deputata del Pd Valentina Ghio: “Il viceministro Rixi, ormai abituato più a parlare di Orlando e a gettare fango su di lui che a guardare ai problemi in casa sua, chiede al candidato di centrosinistra di dissociarsi da una Onlus di Genova che secondo alcune indagini sarebbe vicina ad Hamas, che Orlando non conosce e non ha mai conosciuto. Rixi, tanto solerte in questo caso e anche inutilmente, visto che tra Orlando e l’associazione non c’è mai stato nessun contatto, non ha mai trovato un minuto di tempo in questi mesi per dissociarsi da chi, tra i suoi alleati, andava a chiedere il voto a famiglie in odor di mafia a Genova, come indicato negli atti della Procura. Oltre a ridurre a schermaglia elettorale una tragedia in cui donne, bambini e uomini stanno affrontando guerra e carestie”.
“Il Viceministro Rixi ha scelto anche oggi la strada dell’accostamento infamante a vicende che nulla hanno a che fare con Andrea Orlando – aggiunge il segretario regionale del Pd Liguria, Davide Natale – Facciamo nuovamente appello a Rixi affinché si ricordi che è un Viceministro della Repubblica italiana e inizi a farlo e non si comporti come un hooligan della politica”.
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