giovedì 22 giugno 2017

pc 22 giugno - FCA Pomigliano - Appoggiamo nella fabbrica del fascismo padronale e fascismo sindacale di Marchionne ogni iniziativa di lotta che rompe la pace sociale...

ma non prendiamoci per il c... per favore!
La Fiom di Landini è complice di quello che avviene 
a Pomigliano, e circa i sindacati di base avremmo molto da dire...
Serve ricostruire il sindacato di classe e di massa che rompa con la guerra di classe il clima e il sentiero tracciato da padroni e Stato

Slai cobas per il sindacato di classe
coord. nazionale
giugno 2017

Pubblichiamo l’appello per il dibattito degli operai Pubblichiamo di seguito l’appello degli operai FCA a tutto il sindacalismo di base a alla FIOM per una lotta unitaria che unisca gli […]



Appello del SICOBAS pomigliano

NESSUNO DEI PRECARI DI CASSINO DEVE ESSERE LICENZIATO
GLI OPERAI DI CASSINO DEVONO LAVORARE A CASSINO
GLI OPERAI DI POMIGLIANO A POMIGLIANO
Lo sciopero di 16 ore degli operai di pomigliano che vanno a Cassino ora cambia tutto. Dopo 8 anni gli operai alzano la testa e indipendentemente dalle sigle sindacali scioperano in forma autonoma e indipendente. La forte mobilitazione del SI COBAS FCA  con mobilitazioni di piazza,  il concerto in villa comunale con i 99 posse, il presidio al comune di Pomigliano, la presenza settimanale ai pulmann già dalle prime ore dell’alba con volantini e assemblee con i lavoratori ha fatto prendere coscienza agli operai trasferiti a Cassino per farli decidere su 2 questioni: la data certa di rientro e 2000 euro di
trasferta come prevede il CCNL.
Il fallimento provvisorio del piano industriale dell’intero gruppo FCA e quello dei modelli Alfa a Cassino la dice lunga sulla tenuta produttiva ed occupazione dello stabilimento di San Germano.
UNA LOTTA CHE CI UNISCE
Gli operai di Cassino si devono unire agli operai di Pomigliano, Termili, Sevel, Melfi, Mirafiori ecc. per rivendicare questi punti e per noi questo è il nostro piano industriale:
  • NESSUNO DEI 500 PRECARI VA LICENZIATO
  • I RITMI DI LAVORO DEVONO ESSERE ABBASSATI
  • LA PAUSA VA AUMENTATA
  • IL SABATO LAVORATIVO VA ELIMINATO
  • I LAVORATORI RCL DEVONO ESSERE TUTELATI E COLLOCATI SU IDONEE POSTAZIONI
  • AI CDS DOBBIAMO RISPONDERE CON LA LOTTA E PRETENDERE DA PADRONI ,GOVERNO, E REGIONE UNA EQUIPARAZIONE SALARIALE.
La FCA vuole licenziati i precari? Uniti non lo permetteremo!
Il Si Cobas FCA Pomigliano propone a tutte le organizzazioni sindacali, alla FIOM e a quelli di base, una mobilitazione nazionale ai cancelli della FCA di Cassino con sciopero di tutta la giornata per il 30 giugno, in concomitanza con la scadenza dei primi contratti precari e invita i lavoratori alla massima mobilitazione per fermare licenziamenti e futuri ridimensionamenti frutto del fallito piano Marchionne.
Uniti possiamo vincere!
SI COBAS FCA POMIGLIANO
da https://www.lavocedellelotte.it

dal blog di Mimmo Mignano

VENERDI 30 GIUGNO SCIOPERO DI 8 ORE PER OGNI TURNO DI LAVORO ALLA FCA CON MANIFESTAZIONE NAZIONALE E /PRESIDIO INGRESSO PRINCIPALE DELLO STABILIMENTO DI CASSINO. I PROMOTORI DELL’INIZIATIVA SONO: SI COBAS FCA, OPERAI AUTORGANIZZATI FCA DI TERMOLI, USB FCA MELFI, OPERAI ISCRITTI FIOM CASSINO. Se ci sono altre realtà che promuoveranno l’iniziativa aggiorneremo l’elenco.
Intanto oggi ai cancelli della FCA di Cassino per riaffermare che nessuno dei precari deve essere licenziato alle scadenze dei contratti tra giugno, luglio e agosto, che i ritmi di lavoro sono diventati insostenibili e bisogna da subito intervenire, che i sabato lavorativi bisogna starsene a casa, le pause devono aumentare, collocare gli rcl su postazioni compatibili col proprio stato di salute, gli operai trasferiti da Pomigliano a Cassino devono avere una data certa di rientro e la somma prevista per le trasferte in basa all’ultimo CCNL.
Facciamo appello a tutte le realtà di lotta a non ISOLARE la vertenza fca, e a partecipare alla mobilitazione per il 30 giugno e a far pervenire la loro adesione che successivamente la renderemo pubblica. Da Napoli è prevista la
partenza di un Pulman o forse due. Chi non è con gli operai si schiera di fatto contro una classe.
SI COBAS FCA

info solidale

Una lettera denuncia da pomigliano -  e cronaca di una assemblea


da operaicontro
Per noi lavoratori Fiat dello stabilimento G.B.Vico di Pomigliano d’Arco non c’è mai pace. Turni massacranti, contratti di solidarietà, sabati lavorativi ed ora una nuova tegola in testa anche i trasferimenti obbligatori per Cassino . Non è un aspetto da poco per chi lavora su turni che iniziano alle 6.00 o finiscono alle 22.00. E nell’arco del turno deve lavorare a ritmi estenuanti e pause ridotte all’osso. Io mi alzo alle 4:30 il tempo di lavarmi e vestirmi non prendo neanche il caffè perché non ho tempo percorro oltre mezzora con l’auto per arrivare in fabbrica e non ho tempo neanche di salutare i colleghi vado in bagno a fare il primo bisogno poi durante il turno la pausa di dieci minuti si riduce alcune volte anche a 5 perché devi scegliere se pisciare o prendere il caffè o prendere una boccata d’aria tutto in fretta ed e stressante….le postazioni di lavoro continuano a saturarle con la complicità dei sindacati dove prima lavoravano 10 persone ora ne lavorano 5 lavorando in un modo disumano costretti a fare anche operazioni in più ,prima c’erano i cartellini di lavoro che determinavano le operazioni da svolgere ora non sai nemmeno cosa ti tocca fare dalle saturazioni di lavoro e ritmi c’è una fabbrica piena di gente che non sta bene fisicamente gli infortuni vengono nascosti con  intimidazioni e ricatti…operai con patologie costrette a lavorare sulle catene ….L’unico sindacato che forse potrebbe opporsi e solo la FIOM ma nessuno la segue perché tutti hanno paura ad una ritorsione verso di loro ed anche loro hanno le mani legate ..tutti miei colleghi esaltano la FIOM ma nessuno fa la tessera ma credo che alle prossime elezioni tutti voteranno FIOM sarà il primo sindacato di fabbrica e allora inizieranno le iscrizioni perché i nodi vengono sempre al pettine…    Nel mio reparto tira aria di ricatto per trasferimenti a cassino se ti comporti male o sbagli ti sbattono in un altro reparto dove il cambiamento e molto difficile psicologicamente.… il mio lavoro e cosi saturato che non ho neanche il tempo di bere…tutti si lamentano ma nessuno agisce hanno tutti paura perché loro come me hanno figli affitti o mutui da pagare moglie che non lavorano e sarebbe la fine per una famiglia non lavorare abbiamo già fatto tanta cassa integrazione e stiamo tutti in una situazione di povertà nascosta..Ho un amico operaio Wolkswagen guadagna 2700euro non sposato e senza figli…un operaio Wolkswagen ultra 50enne non lavora più su una catena di montaggio in volkswagen chi ha problemi di salute anche se giovane viene seguito, in fabbrica hanno una pausa di 30 minuti e due di 15minuti..e non possono licenziare per motivi aziendali….
Questi sindacati ci stanno portando alla parità di un operaio serbo, polacco che li stanno spremendo con circa 400euro al mese…anche li ci sono operai che fanno oltre cento chilometri per andare a lavoro, anche a torino Grugnasco nel 2011 la gente doveva svegliarsi alle 3 per andare al lavoro come adesso noi di pomigliano andiamo a cassino ma sono turni che umanamente non si possono fare…Fate una ricerca su YouTube e pieno di storie..e interviste reali…  Alcune volte mi giro e mi guardo in torno ci sono più persone senza fare niente che a lavorare perché saturare sempre un operaio?  I sindacalisti sono tutti venduti complici delle azioni aziendali e quando hai bisogno non ci sono mai..non ti seguano…se parli con un sindacalista e come stessi parlando con tutti  incominciando da capo a finire al capo unità….Quindi sei solo…e tutto una falsa..
Quando vado a lavoro per me e una battaglia si stava meglio quando si stava peggio mi sentivo più sicuro e sereno e sindacati più o meno facevano i tuoi interessi e cercavano una mediazione su tutto altrimenti era sciopero..Penso che questa situazione è diventata insostenibile… io faccio 5 operazioni in un  minuto …Spesso penso che con questi ritmi e questo clima di oppressione psicologica ci lascerò le penne.Lavorare con l’ansia addosso e ritmi massacranti non fa bene alla salute.
Una volta questa fabbrica dava lavoro a oltre 15 mila persone, ora siamo circa il 30 per cento di quella forza lavoro, e molti colleghi lavorano pochi giorni al mese, perché la Panda da sola non riesce a saturare l’intero impianto SAPETE IL PERCHE ci sono ancora colleghi che stanno lavorando dieci giorni al mese ?  per questa situazione i sindacati ne sono responsabili tutta colpa dei tagli sulle postazioni di lavoro hanno dimezzato per questo non ci sono posti per lavorare i sindacalisti ne sono responsabili abbiamo il fiato sul collo per otto ore non si lavora con tranquillità ce sempre un aria militare…. io faccio la pausa mensa a fine turno passa il team leader a chiedere se vuoi fare la mezzora di lavoro per recuperare qualche vettura persa e quando dici di no sei il non disponibile i colleghi ti guardano e ti chiedono non ti fai la 1/2 ora ?…io conto i giorni della settimana per riposarmi….. Finalmente sono nel parcheggio.Mentre avvio la macchina una sensazione mi assale quella religiosa prego tutti i giorni che gesu mi aiuta nelle mie difficoltà Noi siamo quello che facciamo.
Il 19 giugno si è tenuta a Pomigliano un’assemblea di un’ora indetta dalla FIOM all’interno dello stabilimento per discutere sull’incontro inconcludente del 16.
Assemblea molto partecipata, aperta da un intervento di Mignano che ha ricordato agli operai che l’incontro del 16 era frutto della mobilitazione degli operai in trasferta a Cassino. Questi chiedevano due cose: una data certa per la fine della trasferta e più soldi in busta paga. Ammesso che i sindacati abbiamo aperto una contrattazione sulle rivendicazioni operaie, l’azienda non ha concesso nulla.
D’altra parte sta circolando un verbale dell’incontro a cui hanno partecipato i soli sindacalisti firmatutto in cui si chiarisce ancora meglio la strategia aziendale. Si rinvia a discussioni future la questione delle trasferte, ma in riferimento alle agitazioni operaie l’azienda stabilisce che “verificherà nelle prossime settimane, anche tramite colloqui dedicati, le problematiche emerse”. In pratica colloqui individuali con gli operai in cui ci saranno dirigenti aziendali da una parte e singoli operai dall’altra. Il clima ideale per ogni forma di pressione. Cosa potrà dire il singolo operaio in questi incontri? Invece di avere una data certa per il fine trasferta, oppure la presa in giro della “possibilità” individuale di scegliere se rientrare o no a dicembre 17, agli operai viene data la certezza di subire l’interrogatorio aziendale. I firmatutto sono così arrivati ad avallare l’inquisizione individuale dell’azienda contro le proteste!
Mignano ha anche sottolineato che non si sono avute risposte neanche sugli altri temi al centro dell’attenzione degli operai oggi: i ritmi ormai insopportabili e le pause troppo brevi. Sul tema del sabato lavorativo, altro elemento sensibile per gli operai, l’azienda se ne è uscita con la presa in giro di liberare il sabato con i contratti di solidarietà. In pratica giorno di riposo ma a spese del salario operaio.
Mignano ha sottolineato che andare dietro ai sindacalisti nella richiesta all’azienda del “piano industriale” che mai arriva è una strategia perdente. Il padrone fa il padrone, gli operai fanno gli operai. Noi operai non possiamo sostituirci al padrone suggerendogli cosa fare per sfruttarci meglio. Noi operai dobbiamo difendere i nostri interessi e dobbiamo lottare contro il padrone per farlo.
E’ solo la lotta che costringe la FIAT a trovare il modo per dare delle risposte ai nostri problemi.
Noi dobbiamo batterci per lavorare tutti, per lavorare con ritmi sostenibili, con pause che ci facciano effettivamente tirare il fiato, di non lavorare il sabato, ma non a spese nostre. E per quelli di Cassino, con una data certa collettiva di fine trasferta e con una indennità di trasferta ancorata al CCNL che prevede una paga quasi quattro volte maggiore rispetto a quella che l’azienda attualmente paga.
L’intervento di Mignano è stato applaudito in modo particolare e diversi operai hanno cominciato a inneggiare allo sciopero.
Il segretario campano della FIOM, che è intervenuto dopo, ha confermato che la FIAT non ha dato risposte nella riunione del 16 e ha confermato anche che l’azienda cerca di rispondere alla insofferenza operaia con sotterfugi e vane promesse accoppiate ad atteggiamenti minacciosi. Sulla lotta le posizioni della FIOM sono ancora vaghe.....

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