martedì 18 marzo 2025

pc 18 marzo - Israele riscatena il terrore su Gaza. 400 palestinesi uccisi - in piazza ora e giornate nazionali per la palestina il 29/30 marzo - dobbiampo tornare a essere decine di migliaia

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 dobbiampo tornare a essere decine di migliaia

Israele riscatena il terrore su Gaza. 350 palestinesi uccisi

Gli attacchi aerei israeliani su Gaza, secondo quanto riferisce “Al Jazeera” hanno causato almeno 400 morti tra i palestinesi, mentre un ufficiale israeliano citato dai media di israele ha avvertito che non è esclusa nelle prossime ore una nuova invasione di terra della Striscia: secondo l’ufficiale, l’offensiva iniziata nella notte “proseguirà per tutto il tempo necessario, e si estenderà oltre gli attacchi aerei”, col potenziale ritorno delle forze terrestri israeliane nel territorio di Gaza.

Gli attacchi aerei israeliani si sono concentrati pesantemente sui campi profughi di Khan Younis e Gaza City, con alcuni degli attacchi più intensi che si sono svolti vicino al confine con l’Egitto. La popolazione locale è stata sottoposta a violenze estreme, con i medici che lottano per far fronte al crescente numero di vittime in mezzo ai continui bombardamenti, riferiscono i media locali.

Al Jazeera” ha riferito che carri armati israeliani stanno bombardando le aree orientali della città di Abasan a Khan Younis, nel sud della Striscia, e che nell’area sono in corso intensi scontri a fuoco.

In una dichiarazione Hamas ha puntato l’indice contro il primo ministro israeliano Netanyahu e “l’occupazione nazionalsionista”, accusandoli di “infidi attacchi contro i civili assediati e indifesi di Gaza”. “Netanyahu e il suo governo estremista hanno deciso di annullare l’accordo sul cessate il fuoco, esponendo i prigionieri a Gaza a un destino ignoto”, si legge nella dichiarazione di Hamas, che fa riferimento agli ostaggi israeliani tuttora nelle mani dell’organizzazione palestinese.

Hamas ha chiesto ai mediatori del cessate il fuoco di ritenere Israele responsabile della ripresa delle ostilità ed ha chiesto alla Lega Araba e all’Organizzazione della Cooperazione Islamica di sostenere i palestinesi nel “rompere l’ingiusto assedio imposto alla Striscia”. Infine ha inoltrato una richiesta al Consiglio di sicurezza dell’Onu di convocare una riunione urgente e adottare una risoluzione che obblighi Israele a “fermare la sua aggressione”.

Izzat al Risheq, membro dell’ufficio politico di Hamas ha dichiarato che “la decisione di Netanyahu di tornare alla guerra equivale alla decisione di sacrificare i prigionieri dell’occupazione e ad una loro condanna a morte”, e ha aggiunto che “il nemico non otterrà attraverso la guerra e la distruzione ciò che non è riuscito ad ottenere tramite i negoziati”. In una nota, anche la Jihad islamica palestinese ha puntato l’indice contro Israele, accusando lo Stato ebraico di “sabotare deliberatamente” il cessate il fuoco a Gaza e di voler proseguire la sua “guerra di sterminio” dei palestinesi.


Secondo la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt,il governo israeliano ha consultato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump prima di riprendere le ostilità a Gaza. “Come chiarito dal presidente Trump, Hamas, gli Houthi, l’Iran – tutti coloro che cercano di terrorizzare non solo Israele ma anche gli Stati Uniti – pagheranno un prezzo, e si scatenerà l’inferno”, ha detto la portavoce ai microfoni dell’emittente televisiva statunitense “Fox News”. 


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