Le giornate della festa fascista Atreju vedono presenti tutte, o quasi, le “barbe finte” – in questo caso identificabili non con agenti dei servizi segreti, ma come coloro che al grande pubblico si presentano in un modo, ma nel privato sono tutt’altro – della politica italiana.
Sabato quattordici dicembre, tra gli altri, tocca anche al leader del Movimento 5 Stelle, l’avvocato Giuseppe Conte, stare sul palco a dialogare con quel sedicente giornalista che risponde al nome di Mario Sechi e di mestiere fa il direttore della latrina intasata chiamata “Libero Quotidiano”.
A riportare le parole del successore di Giuseppe Piero Grillo è, come ci si può aspettare, il quotidiano telematico di riferimento della cricca fascio/revanscista organizzatrice della kermesse, il Secolo d’Italia, attraverso un pezzo – firmato da tale Stefania Campitelli – presente sull’edizione dello stesso giorno.
Il passaggio dell’articolo che qui interessa, perché chiarisce bene chi sia il capo pentastellato, è quella nella quale il professionista di Volturara Appula (Foggia) risponde alla domanda, posta dall'interlocutore, «Presidente Conte, io un grande interrogativo: ma lei è di sinistra?».
Ecco la risposta dell’ex Presidente del Consiglio dei Ministri: «Se sinistra significa combattere nel nome dell’antifascismo io non ci sto....
da stefano ghio - stralci
Bosio (Al), 16 dicembre 2024
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