Livorno, due migranti si gettano dalla nave per evitare di essere rimpatriati: inghiottiti dalle eliche
Simone Lanari e Antonella Mollica (dal Corriere Fiorentino)LIVORNO - Erano stati sorpresi all’interno di un container su una nave arrivata all’alba dalla Tunisia. E quando sono stati affidati al comandante della nave danese perché li riportasse indietro, i due migranti si sono buttati in acqua pensando probabilmente di riuscire a fuggire.
Dopo un viaggio di oltre mille chilometri, nascosti a bordo del cargo, di fronte alla paura di un rimpatrio non voluto, hanno rischiato il tutto e per tutto. Non avevano fatto i conti con un traghetto in transito che proprio in quel momento stava entrando nel porto. In pochi secondi la grossa elica li ha risucchiati. Uno è stato ritrovato morto, dell’altro non si sa più nulla. Ufficialmente risulta disperso ma le probabilità di ritrovarlo in vita sono decisamente poche.
La tragedia è avvenuta giovedì 30 ottobre nel porto di Livorno.
Non si sa niente dei due migranti che hanno tentato di entrare clandestinamente in Italia, né nomi, né età e neppure nazionalità certa. Non avevano documenti, come è prassi in questi casi per rendere più difficile il rimpatrio nel Paese d’origine in caso vengano scoperti, e quando li hanno sorpresi i marinai della nave della compagnia danese Stena Shipper loro hanno inizialmente detto di essere marocchini. In realtà i due, età apparente intorno ai vent’anni ma potrebbero essere anche più giovani, secondo quanto ricostruito, possono essere entrati nel container della nave solo mentre era ormeggiata in un porto della Tunisia.
La nave cargo è in affitto alla compagnia tunisina CoTuNav e fa servizio tra Livorno e la Tunisia, in particolare con il porto di Rades. Era arrivata a Livornola mattina alle 6.30 e proprio dopo l’attracco i due sono stati sorpresi all’interno del container. Hanno inizialmente provato a scappare ma sono stati subito bloccati.
La Polizia di frontiera marittima ha eseguito le pratiche di rito e dal momento che non avevano ancora varcato la frontiera, così come prevedono le norme, li ha affidati al comandante della nave per il rientro in patria. I due sono stati chiusi in una cabina ma intorno alle 13.30 sono riusciti a forzare la porta e ad uscire mentre il cargo danese era ormeggiato. Con un gesto fulmineo si sono lanciati in acqua nel canale tra il varco Zara e la calata Bengasi. Sono stati visti annaspare tra le onde del mare già agitato dal temporale. Probabilmente non sapevano neppure nuotare. In quel momento stava entrando al porto il traghetto ro-ro (roll on-roll off, un tipo di nave a caricamento orizzontale per trasportare merci su ruote, come auto o camion)della compagnia Grimaldi, spinto da un rimorchiatore e l’elica non ha lasciato scampo.
I soccorsi sono scattati immediatamente. I marinai hanno assistito alla scena drammatica dei due risucchiati dalla corrente. Poche ore dopo è stato recuperato il corpo di uno, mentre l’altro risulta scomparso. Per tutto il pomeriggio sono andate avanti le ricerche della guardia costiera,dei vigili del fuoco e della guardia di finanza, coordinati dalla prefettura, con motovedette, sommozzatori e con l’aiuto di un elicottero, nonostante l’ondata di maltempo eccezionale che ha creato problemi in tutta la provincia. Le ricerche si sono rivelate più difficili del previsto dal momento che l’acqua del mare era piena di detriti a causa delle forti piogge. In quella zona c’è un fondale di oltre 15 metri e c’è molta corrente che porta al largo.
Intanto la capitaneria di porto sta cercando di ricostruire tutto l’accaduto. Sono stati ascoltati i testimoni per capire come abbiano fatto a scappare dalla nave.
Sperando che le condizioni meteo migliorino, dovrebbero continuare le ricerche del disperso.

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