Il documento politico di rivendicazione del gesto di protesta, che si apre con le parole di Refaat Alereer, poeta e attivista palestinese morto nel 2023 a causa di un attacco aereo nella Striscia di Gaza, dichiara che i motivi riguardano il genocidio palestinese. «Dall'8 ottobre 2023 sono state assassinate 67mila persone, di cui 20mila bambini. Ci sono stati 169mila feriti, il 90% dei palazzi a Gaza è stato raso al suolo. I numeri non si fermano» si legge nel manifesto. Gli studenti si scagliano poi contro il governo Meloni che «finanzia con 614 milioni Leonardo spa, che vende armi in Africa e nel Medioriente. I soldi presi dalle nostre tasse finanziano la morte piuttosto che la sanità e l'istruzione pubblica». Tra le ragioni che hanno spinto all'occupazione c'è anche quanto accaduto ieri. mercoledì 22 ottobre. «Volevamo parlare di Palestina. Ci è stato negato, negata una conferenza con storici stimati in tutto il mondo - scrivono ancora -. Nessun politicante ci fermerà, non siamo "ragazzini", come ci ha definitivo il leghista Rossano Sasso, da addomesticare e controllare». Nelle parole finali del testo, ci tengono a sottolineare che - a differenza di quanto era accaduto lo scorso anno contro la vecchia dirigente scolastica - non sono «contro il preside né contro i 13 docenti, ma contro il genocidio e la politica che lo supporta». Un concetto che viene ribadito anche da uno striscione che sventola sotto una delle finestre dell'istituto: «Cogliandro la colpa non è tua, fuori dalle scuole politici e polizia».
«L'occupazione è un atto illegale, procederò comunque con la denuncia - sono le parole del preside Giovanni Cogliandro, arrivato nello storico liceo di via Campania a settembre -. Probabilmente, per quanto io conosca le dinamiche studentesche, se non si fosse impedita un'iniziativa di confronto sereno e pacifico, l'occupazione dei locali scolastico si sarebbe potuta evitare».

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