lunedì 13 ottobre 2025

pc 13 ottobre - Il Piano Trump per la ricostruzione di Gaza: tutti pronti come sciacalli per gli enormi profitti, compreso il fascio-imperialismo italiano di Meloni

La marcia del ritorno alla propria terra, alle macerie di Gaza City, di Jabalia, di Beit Lahia, di Beit Hanoun
"I morti sono nostri/i profitti sono vostri" viene da dire quando si parla di guerre, di guerre imperialiste, neocoloniali, di spartizione del bottino delle materie prime, di egemonia geopolitica. 

Il genocidio sionista di tipo nazista a Gaza da parte dello Stato di Israele contro il popolo palestinese ha anche questo elemento di interessi economici - che sono anche politici e giuridici ovviamente - resi evidenti dall'appoggio "interessato" dell'imperialismo USA guidato dal miliardario fascista, Trump, al sionista criminale Netanyhau.

Trump ha imposto il suo piano alla resistenza palestinese, in particolare ad Hamas, con il ricatto di Netanyahu di scatenare l'inferno a Gaza se questo non venisse accettato.

Il Piano Trump non è per niente inedito dato che è già da prima del 7 ottobre, dai tempi degli Accordi di Abramo del 2020, che gli interessi al profitto capitalista nell'area venivano portati avanti dai padroni Usa e da quelli israeliani, dai regimi arabi che si sono voltati dall'altra parte rispetto al sangue versato dalle masse palestinesi. E la politica, gli accordi diplomatici, erano spinti anche da questi enormi interessi economici che devono fare i conti con l'altro campo imperialista che è presente nell'area: Cina, Russia, senza dimenticare gli interessi dell'India di Modi.

E' stato chiaro il ministro delle finanze israeliano, il nazisionista Smotrich, riferimento politico dei coloni fascio-razzisti, quando ha definito "una grande opportunità immobiliare" quella di Gaza ridotta a macerie, e ha parlato dei grandi affari da spartirsi con l'imperialismo Usa: “abbiamo pagato molti soldi per questa guerra, quindi dobbiamo dividere come ottenere una percentuale sulla commercializzazione dei terreni in seguito a Gaza. E ora, senza scherzare, abbiamo completato la fase

di demolizione, che è sempre la prima fase del rinnovamento urbano. Ora dobbiamo costruire, è molto più economico” aveva detto Smotrich.

Sul leader del partito Partito Sionista Religioso fascista il 17 settembre 2025, la Commissione Europea ha proposto sanzioni contro di lui e contro Itamar Ben-Gvir, ministro della Sicurezza Nazionale, inclusi congelamento di asset e divieto di viaggio UE, per “incitamento all’odio e alla violenza”. 

Al Cairo sono stati invitati Usa, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, paesi arabi (Qatar, Emirati Arabi, Giordania, Arabia Saudita), Turchia, Pakistan e Indonesia, assieme a fondi di investimento privati, tutti a spartirsi i profitti della ricostruzione. 

La figura del miliardario genero di Trump, immobiliarista e padrone capitalista finanziario, che agisce politicamente, diplomaticamente senza essere stato eletto, racchiude proprio queste caratteristiche della nuova classe dirigente americana e pesa nella politica estera dell'imperialismo Usa.

L'imperialismo è sempre stato questo e ora lo si può vedere ancora più chiaramente. 

Il coinvolgimento delle aziende Usa, di quelle legate ai governi imperialisti - Italia compresa - è documentato dal Rapporto di Francesca Albanese, "Dall' economia dell' occupazione all' economia del genocidio", è una denuncia sul coinvolgimento non solo dei colossi economici ma anche di Fondi, di banche, di Università responsabili nel sostegno allo Stato sionista di Israele, già attivi prima e durante il genocidio.

Trump, per aver garantito l'appoggio al genocidio, intende passare all'incasso e ottenere la sua parte ora che la Striscia di Gaza è solo macerie e 67 mila palestinesi sono stati uccisi, ridotti alla fame, deportati forzatamente e più della metà di quella terra è ora occupata dalle truppe nazi-sioniste.

Il programma della ricostruzione della Striscia di Gaza è parte dell'accordo neocoloniale imposto dagli Usa per mettere fine - almeno temporaneamente - al genocidio dello Stato sionista di Israele contro il popolo palestinese, un piano che assume le ragioni dell'occupante sionista che parla di ricostruzione con al centro "la Riviera di Gaza" che vuol dire giganteschi profitti per la speculazione immobiliare. Non è un caso che uno dei principali protagonisti dell'accordo sia il genero di Trump, l'immobiliarista Kushner, proprietario anche della società finanziaria privata, la Affinity Partners di cui il maggiore azionista è il Fondo pubblico di Investimento dell'Arabia Saudita che detiene, tra l'altro, quote significative di due società israeliane. Il suo scopo lo aveva dichiarato da tempo in maniera esplicita come quando all'Università di Harvard aveva affermato che era intenzionato a "portare via la gente (di Gaza, ndr) e ripulire tutto". 

Non appena completato lo scambio ostaggi israeliani-detenuti palestinesi partirà il Piano della ricostruzione che dovrà cominciare con lo smaltimento di quattrocentomila macerie di case, ospedali, moschee, scuole rasi al suolo dall'esercito nazi-sionista. Ricostruzione che ha bisogno comunque di una stabilità di governo che permetta tutti questi infami profitti sul sangue palestinese, così come avrà bisogno di una forza armata sul campo che glieli garantisca.

E sulle macerie e il sangue di Gaza si avventa anche lo sciacallo imperialista italiano nella figura di Meloni/Tajani/Crosetto.

Tajani: "L'Italia è pronta a fare la sua parte per la ricostruzione di Gaza"; "Meloni a Sharm, Italia in prima linea", titolava ieri il quotidiano legato al governo, il Giornale, e dopo il totale appoggio - anche militare - ad Israele genocida per lo sterminio e la deportazione dei palestinesi di Gaza, ora anche l'Italia fascio-imperialista si presenta all'incasso della ricostruzione. 

L'immagine ha sempre contato per Meloni perchè determina la sua propaganda politico-ideologica e c'è un altro teatrino di sorrisi e abbracci con Trump tra i resort lussuosi di Sharm el-Sheikh in Egitto, dove la servetta di Trump si farà vedere per la firma dell'accordo. 

In cosa consisterà il ruolo dell'imperialismo italiano, al contrario del titolo de il Giornale, non lo deciderà certo la fascistella Meloni, il suo governo e il suo parlamento (nero in maggioranza ma certamente la presunta "opposizione" non gli farà mancare il suo appoggio - come ha sempre fatto del resto - nelle scelte di politica estera). Cosa farà l'imperialismo italiano lo deciderà Trump, altro che "riconoscimento internazionale (!)", "successo diplomatico", la fascistella leccherà le briciole dal tavolo degli imperialisti e delle ricche monarchie e dei regimi reazionari arabi, e a difesa dei loro profitti invierà l'ennesima missione militare di "pace" e "l'Arma del Genio" per sminare, infatti si parla di assegnare ai militari italiani la rimozione delle mine, così come del ruolo che avranno duecento carabinieri per l'addestramento delle forze di polizia palestinesi dell'Anp a Gerico, in Cisgiordania, dove sono già presenti, oppure formarle a Vicenza, inviarli al valico di Rafah, al confine tra Egitto e la Striscia, nell'ambito della missione Eubam (European union border assistance mission), nata su proposta di Israele e dell’Autorità Palestinese ormai 20 anni fa, nel 2005, per essere poi bloccata due anni dopo per la vittoria elettorale di Hamas nella Striscia di Gaza e poi riattivata brevemente lo scorso gennaio, nel pieno della guerra che ha distrutto la Striscia di Gaza.

Un altro campo d'intervento è l'operazione Food for Gaza che fa capo al Ministero degli Affari Esteri con la collaborazione di Coldiretti, Confagricoltura e Confcooperative. E' prevista l'apertura del valico di Rafah da cui far passare gli aiuti alimentari.

Anche l'Università Iuvav di Venezia è coinvolta nella progettazione della ricostruzione nell'ambito dell'accordo tra Aics, l'Anp e l'Undp (Programma di sviluppo dell'Onu) finanziato con 5 milioni di euro che prevede l'installazione di alloggi e servizi a carattere temporaneo.

Il governo dovrebbe utilizzare parte dei fondi Aics, l' Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo della Farnesina. Sul fronte degli aiuti sanitari partecipa l'ospedale pediatrico del Bambin Gesù di Roma con l'invio di medici e il ministero degli Esteri sembra intenzionato ad occuparsi di due ospedali in Giordania, ad Amman e Karaki, e in Egitto .

Alla fine nessun riconoscimento dello Stato palestinese da parte del governo italiano ma "preparazione della futura classe dirigente palestinese", come ha affermato il sottosegretario Mantovano. Intanto si occuperà dell'affiancamento dei militari dei regimi arabi. 

C'è stata la mozione sul sostegno italiano al piano di Trump, approvata in Parlamento senza un voto contrario e ora si prepara il decreto missioni, previsto per l'inizio del 2026, che sarà approvato con il sostegno, ancora una volta, delle opposizioni. 

Ma davanti gli occhi dei popoli del mondo è evidente l'abisso che separa governi e parlamenti dal sentimento delle masse che volevano fare di più per il popolo palestinese e per questo hanno riempito le piazze, per questo i lavoratori hanno scioperato.

Il popolo palestinese, mentre tutti i governi imperialisti, compreso il governo italiano di Meloni, erano (eccetto la Spagna) schierati con Israele genocida, ha potuto vedere e sentire quello che masse di giovani, di lavoratori, in Italia hanno fatto nel periodo culminato con la grande manifestazione di Roma del 4 ottobre; un deciso schieramento per la Palestina che ha bloccato le città e i porti; una rivolta contro tutte le classi dominanti che vogliono guerra, reazione, fascismo. Quel vento di ribellione deve continuare nella lotta decisa contro il governo Meloni complice del genocidio e ora coinvolto nella ricostruzione di Gaza a fianco di Trump.

Le masse palestinesi ora gioiscono nel ritornare nella loro terra e noi condividiamo il loro entusiasmo. Allo stesso tempo la storia dei popoli oppressi ha dimostrato che non ci potrà mai essere pace senza giustizia e il Piano Trump nega la giustizia di avere uno Stato palestinese "dal fiume al mare". La resistenza non si disarmerà perchè espressione dell'eroismo di questo popolo e questo fa ben sperare per il futuro prossimo.

Tutti fattori che hanno bisogno ora di un cessate il fuoco per le masse palestinesi e dell'arrivo degli aiuti e delle cure.

Il popolo palestinese ha potuto contare nella straordinaria mobilitazione che ha affermato chiaramente che le sorti dei popoli del mondo non possono/non devono restare in mano ai mostri al governo, da Trump a Netanyhau a Blair a Meloni e a tutti i capi dei governi imperialisti e ai regimi a loro servizio.

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