martedì 23 febbraio 2021

pc 23 febbraio - Congo - E' l'imperialismo il responsabile della rapina e delle guerre in Congo e l'imperialismo italiano è parte di questo sistema che semina vento, raccoglie tempesta

In Congo una guerra permanente per materie prime e diamanti
L’uccisione a Goma, nella regione dei Grandi Laghi congolese, dell’Ambasciatore italiano Luca Attanasio e di un militare dell’Arma dei Carabinieri in forze alla missione Onu Monusco, riaccende i riflettori su una guerra civile strisciante che da oltre un quarto di secolo insanguina quella parte del mondo. Dalla morte del dittatore Mobutu nel 1997, infatti, quello che al tempo si chiamava Zaire, oggi Repubblica democratica del Congo, ha conosciuto un costante processo di scomposizione territoriale, favorito da interessi multinazionali ben precisi, e che si servono di interposte fazioni paramilitari per continuare imperturbati a fare i loro interessi di parte sulla pelle delle popolazioni locali.


Quanto vale tesoro Congo© Ahmed OUOBA / AFP
  - Un bambino in una miniera d'oro

AGI - La Repubblica democratica del Congo è un non luogo. Un Paese che non trova pace, attraversato da conflitti aspri o a bassa intensità. Nessuno, fino ad ora, è riuscito a dare una speranza ad oltre 84 milioni di abitanti. Anche se le elezioni del 2019, con la vittoria di Felix Tschikedi, figlio dell'oppositore storico di Mobuttu Sese Seko e di Kabila padre, sono riuscite a portare il Paese verso una parvenza di stabilità.

L'oggetto del contendere rimane, il Paese stesso. Ciò che il suo sottosuolo contiene: tutto quello che il mondo libero desidera. Tutte le risorse naturali e minerali sono lì. Per impossessarne si è combattuta una guerra che l'ex segretario di stato americano Madeleine Albright definì "la Prima guerra mondiale africana". Sul terreno si sono dispiegati gli eserciti di Burundi, Ruanda, Uganda, Zimbabwe e Angola. Da quella guerra sono nate decine di formazioni di guerriglieri al soldo delle nazioni stesse o di altre più lontane.


Milizie che continuano ad operare in tutto il Paese e in particolare nel Kivu e nel Nord-Est. Non a caso quelle aeree sono ricche di risorse minerarie. Cambiano nome, affiliazione, ma l'obiettivo è sempre quello: coltan, oro, petrolio e altro. Per riportare la pace è stata necessaria una missione dell'Onu con oltre 17 mila uomini, la più grande e impegnativa mai messa in campo dalle Nazioni Unite.


La Repubblica democratica del Congo (Rdc) è lo stato più ricco di risorse naturali dell'Africa, gli oltre 84 milioni di abitanti potrebbero vivere nel benessere, solo se i suoi governanti investissero le royalty ricavate dalle estrazioni minerarie nel Paese. Invece no. L'economia del Paese è tradizionalmente orientata alle esportazioni, fortemente dipendente dalle commodities primarie.

I diamanti hanno sostituito rame e cobalto come principale voce delle esportazioni. Il cobalto, di cui è ricco il Paese, finisce tutto nelle mani dei cinesi. I diamanti, oltre 22 milioni di carati, sono nelle mani delle multinazionali. Il coltan - estratto praticamente solo in Congo - prezioso per l'industria della telefonia mobile e per quella aerospaziale, è gestito dal Ruanda.


Il Congo possiede la seconda foresta pluviale al mondo, da cui si ricava legname pregiato. L'autosufficienza alimentare in molte aree del paese è un miraggio. Le terre coltivate rappresentano solo il 4% del totale, nonostante il 75% della popolazione attiva si occupa di agricoltura, per lo piu' di sussistenza.

Nel Paese si trova di tutto: legno, rame, cobalto, coltan, diamanti, oro, zinco, uranio, stagno, argento, carbone, manganese, tungsteno, cadmio e petrolio. Materie prime che fanno gola a mezzo mondo. A nessuno interessa se alle elezioni vince questo o quest'altro, purché garantisca gli affari. Quello che interessa davvero è l'enorme ricchezza custodita dal sottosuolo congolese. Quello che vi cammina sopra conta un po' meno.

: il Pil pro-capite è di circa 450 dollari, uno tra i più bassi al mondo, e l'indice di sviluppo umano è 0,433 che colloca la Repubblica Democratica del Congo al 176esimo posto al mondo. E la stragrande maggioranza della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno.



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