pc 3 settembre - In tutto il mondo morti operaie per il profitto dei padroni - Cina
All’inizio della scorsa settimana, un lavoratore di 31 anni, assunto da un mese, una volta finito il
proprio turno è salito sul tetto di uno degli impianti e si è lanciato
nel vuoto. L’indomani una sua collega è morta travolta da un treno
mentre attraversava i binari perché il sottopassaggio che solitamente
imboccava era allagato, ma lei doveva arrivare in tempo in fabbrica.
Le due tragedie non sono tra loro collegate, ma la morte della donna
pare essere riconducibile alle condizioni di lavoro all’interno dello
stabilimento.
Il nome
della società taiwanese salì alla ribalta nel 2010 per un’ondata di
suicidi tra gli operai. Da allora il colosso presieduto da Terry Gou,
anche su pressione dei fornitori e dei gruppi per la tutela dei diritti
dei dipendenti, ha messo in campo una serie di misure per migliorare le
condizioni di lavoro e previsto audit annuali.
L’ultima controversa vertenza riguarda gli straordinari: in base alle nuove disposizioni negli impianti vige la norma “porta un amico con te”. Secondo quanto spiegano i lavoratori al WSJ, hanno accesso agli straordinari pagati soltanto gli operai che riescono a portare nuova manodopera all’azienda. Si forma così un circolo vizioso che li sottopone a nuovi stress. In pratica la paga normale non basta, quindi sono costretti a ricorrere agli straordinari
per arrotondare, ma per farli devono portare nuovi operai all’azienda.
Trovare nuove leve non è più facile come un tempo, perché Foxconn non è più ambito come un tempo. Pertanto, raccontano i lavoratori, alcuni operai pagano di tasca propria altre persone affinché si presentino per l’assunzione, così da aver diritto agli straordinari.
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