Pubblichiamo, in conclusione del lungo testo/opuscolo su Chiang Ching - di cui abbiamo nei due mesi precedenti riportato ampi stralci - altri passi importanti, che riguardano in particolare il ruolo decisivo avuto da Chiang Ching per e durante la Rivoluzione Culturale Proletaria - che portò l'"altra metà del cielo" dal profondo abisso in cui stava prima della rivoluzione al "cielo" appunto.
Nella GRCP Chiang Ching si rivelò ancora di più la compagna determinata, amata dalle masse, soprattutto dai giovani, dalle donne, e odiata dai vecchi e nuovi borghesi, che alla fine la incarcerarono e uccisero.
Chiang Ching è un esempio luminoso della forza dirompente e rivoluzionaria delle donne. Per questo la sua vita va conosciuta e divulgata.
Noi abbiamo cercato di farlo con la Formazione Rivoluzionaria. Ma invitiamo tutte le compagne, le donne che vogliono ribellarsi alla loro doppia, tripla oppressione ed essere in prima fila nella battaglia rivoluzionaria ad approfondire questa importante conoscenza.
L'opuscolo integrale su Chiang Ching si può richiedere a MFPR scrivendo a: mfpr.naz@gmail.com
Riprenderemo a fine settembre la Formazione Rivoluzionaria.
"...Per più di un decennio di
potere proletario si erano fatti giganteschi passi avanti verso la
trasformazione della Cina arretrata, semifeudale e semicoloniale le
proprietà privata aveva subito una profonda trasformazione mediante
la collettivizzazione e la nazionalizzazione dell'industria... la
perversa spirale di miseria e indebitamento era stata interrotta e la
fame e l'analfabetismo erano stati in gran parte eliminati. Le donne
cominciavano in gran numero ad entrare nelle scuole e a prendere
parte attivamente alla vita produttiva ed politica.
Allo stesso tempo,
importanti progressi in molte sfere furono bloccati, in parte o del
tutto, dalla linea revisionista e dall'oppressivo peso del passato...
In alcune fabbriche l'amministrazione, nelle mani dei revisionisti,
invitava gli operai a limitare le discussioni politiche a 30 minuti
al giorno, perchè non si interrompesse la produzione...
Questa contraddizione tra
il socialismo e le vestigia del semifeudalesimo, assieme al nascente
capitalismo, emerse con chiarezza nella lotta, intenza e difficile,
per la liberazione della donna cinese,
che iniziava sì ad integrarsi
nell'industria, nell'educazione e nei livelli inferiori del Partito e
del governo, ma che ancora aveva di fronte le enormi barriere delle
idee feudali e dei ruoli tradizionali di oppressione domestica. Solo
scatenando la lotta cosciente nel campo della sovrastruttura si
poteva cominciare a rompere questi anelli ideologici e, allo stesso
tempo, favorire una maggiore trasformazione socialista della base
economica.
La lotta divampata nel
campo dell'arte era un riflesso di tutto questo processo...
Chiang Ching fece molta
ricerca, intervistando molte compagnie di teatro, parlando con
interpreti, vedendo film e assistendo ad opere teatrali e musicali in
tutto il paese. Vi trovò non innovazioni socialiste, che esaltassero
le imprese e l'eroismo delle masse, bensì o un asfissiante miscuglio
di nuovo revisionismo e vecchie opere tediose e oppressive, che
difendevano privilegi e differenze di classe, mettendo in scena
ridondanti e superstiziosi personaggi tradizionali, o la totale
imitazione di opere straniere di scrittori borghesi... Nell'arco di
pochi anni furono creati 37 opere e drammi, nuovi e rivisitati...
Chiang Ching adottò nelle arti il metodo della combinazione di “tre
in uno”, coinvolgendo quadri di Partito, soggettisti (che erano
stati inviati a vivere tra i contadini, soldati e operai per
comprendere meglio l'esperienza che dovevano rappresentare) e masse
rivoluzionarie, che assistevano e criticavano per migliorare in corsa
le produzioni. Per esempio nel 1963 Chiang Ching assistette alla
rappresentazione di un'opera di Pechino. Sulle banchine... Fu
inizialmente elaborata con la collaborazione entusiasta degli operai
dei moli di Shanghai: “Ai vecchi tempi eravamo solo coolies
(servi), non avevamo diritto di far parte del pubblico, tanto meno
salire in scena”. Ma il teatro dell'opera di Pechino di Shanghai
era una roccaforte revisionista e i suoi scrittori cominciarono
immediatamente a modificare il copione, per affievolirne
l'internazionalismo ed elevare “personaggi medi” ai ruoli
principali. I lavoratori portuali erano furiosi: “Ognuna delle
nostre famiglie ha una storia di amara sofferenza... Quando aderiamo
alla causa rivoluzionaria del Partito, noi operai e veterani siamo
viviu, pronti e decisi. La vostra opera ci presenta stupidi e
fiacchi... Non approveremo mai un'opera così”...
Queste lotte fra le due
linee nelle arti annunciavano le tormente ancora maggiori a venire,
quando la cultura e la sovrastruttura in generale si trasformeranno
in un'importante arena della lotta di classe, nella travolgente
decennale battaglia della Rivoluzione Culturale...
...Con l'apparizione del
manifesto a grandi caratteri (tatsebao) nell'Università di Pechino
nel maggio del 1966, pienamente appoggiato da Mao, tutte le chiuse
del flusso della Rivoluzione Culturale furono aperte. Chiang Ching è
sul campo fin dai primi assalti. Nel luglio 1966 circola
all'Università di Pechino e in altre scuole per parlare agli
studenti e seguire il dibattito che si sviluppava. Denunciò subito
il ruolo controrivoluzionario svolto dai “gruppi di lavoro” che
cercavano di soffocare la ribellione degli studenti...
Una delle cose di Chiang
Ching, come dello stesso Mao, che sempre si ricorderanno e illoro
forte legame con i giovani... sostenendo con energia e audacia la
ribellione della gioventù...
Le Guardie Rosse fecero il
loro trionfale ingresso a Pechino tra l'agosto e il settembre del
1966, preparando l'ormai imminente partecipazione di operai e
contadini al movimento... Chiang Ching la si riconosceva subito con
il suo berretto...
L'esempio di Chiang Ching
fu di sprono perchè altri osassero essere come lei, osassero dare
tutto di sé per il potere politico del proletariato, evitando ogni
esitazione di fronte ad astuti e calcolatori controrivoluzionari...
Essa dimostrò una straordinaria capacità di combinare fiducia
rivoluzionaria nelle masse e disprezzo per il nemico, in una
direzione pratica che guidò la trattazione delle complesse e
molteplici contraddizioni che irrompevano da ogni parte mentre il
popolo scatenava la sua lotta per strappare il potere ai seguaci
della via capitalista...
(Alcuni effetti della
Rivoluzione Culturale)... Una miriade di cose nuove... operai,
contadini e soldati che andavano a studiare nelle università;
giovani acculturati che andavano nelle campagne; quadri di Partito
che partecipavano al lavoro produttivo; operai che partecipavano
all'amministrazione e alla riforma di vecchie regole e regolamenti...
cambiamenti comprese innovazioni tecnologiche nelle fabbriche e nelle
zone rurali, e scoperte scientifiche in generale; parole d'ordini
quali “rosso ed esperto” o “la politica al comando sui
professionisti” unirono chi era in possesso di una corretta linea
politica e chi aveva conoscenze specialistiche; le donne raggiunsero
posti di comando nel Partito... si mise al servizio delle campagne
una rete di cliniche gratuite, del tutto o in parte, grazie ai
“medici scalzi” formatisi tra i contadini....
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