Alle ore 10:00 di fronte all'ingresso della fiera
del levante Bari si è tenuto il presidio No triv.
C'erano delegazioni di Calabria, Puglia, Campania, Abruzzo e Basilicata. Tutto è stato animato con canti, balli e interventi.
Ai Presidenti regionali in riunione è stato chiesto di presenziare con una delegazione di manifestanti. Richiesta negata, hanno risposto che avrebbero accettato solo due rappresentanti; Dalla piazza si riformulava la richiesta di due rappresentanti per Regione, alla fine si è raggiunto un accordo di un rappresentante a Regione che avrebbero consegnato un documento contenente le richieste dei comitati e la piattaforma No triv Basilicata e coordinamento delle due Sicilie.
Tutto si è concluso con l'appuntamento per una nuova manifestazione presidio il 22 settembre sotto la Regione Puglia
C'erano delegazioni di Calabria, Puglia, Campania, Abruzzo e Basilicata. Tutto è stato animato con canti, balli e interventi.
Ai Presidenti regionali in riunione è stato chiesto di presenziare con una delegazione di manifestanti. Richiesta negata, hanno risposto che avrebbero accettato solo due rappresentanti; Dalla piazza si riformulava la richiesta di due rappresentanti per Regione, alla fine si è raggiunto un accordo di un rappresentante a Regione che avrebbero consegnato un documento contenente le richieste dei comitati e la piattaforma No triv Basilicata e coordinamento delle due Sicilie.
Tutto si è concluso con l'appuntamento per una nuova manifestazione presidio il 22 settembre sotto la Regione Puglia
Concetta - slai cobas per il sindacato di classe Taranto
17-9-2015
APPELLO
PER UN PRESIDIO-MANIFESTAZIONE ALL'AVVIO IL 20 OTTOBRE DEL PROCESSO
ILVA DI TARANTO.
Il
20 ottobre comincia dopo una lunghissima e combattuta udienza
preliminare il vero e proprio processo alla famiglia di padron Riva e
a tutti i suoi complici che hanno reso tristemente famosa l'Ilva come
'fabbrica della morte' e Taranto come 'capitale del popolo
inquinato'.
Il
processo Ilva mostra esemplarmente il sistema del capitale ed è la
“madre” di tutti i processi di questo tipo. Gli imputati sono
tutte le espressioni del sistema economico, politico, istituzionale,
dai grandi capitalisti ai loro agenti, dai rappresentanti delle
Istituzioni, parlamentali, regionali e locali, ad esponenti della
Digos e delle Forze dell'Ordine, dai dirigenti degli Enti che
dovevano controllare, fino a preti vicino ai vertici della chiesa.
Mancano, ed è una grave lacuna del processo, i vertici e i rappresentanti in fabbrica dei sindacati confederali. E il quadro del sistema borghese sarebbe completo.
Mancano, ed è una grave lacuna del processo, i vertici e i rappresentanti in fabbrica dei sindacati confederali. E il quadro del sistema borghese sarebbe completo.
L'Ilva
è al centro oggi della contraddizione epocale tra gli interessi del
capitale e gli interessi degli operai e delle masse popolari, tra la
logica del profitto e la salute, la vita degli operai e delle masse
popolari.
Ma
il processo Ilva è oggi soprattutto espressione dell'azione dei
governi, e oggi in particolare del governo Renzi, che in nome di
salvare gli interessi dei padroni e gli interessi dell'economia
nazionale dei padroni legati alla produzione dell'Ilva, non hanno
esitato e non esitano ad agire contro il processo con decreti e
azioni ad hoc che ne vogliono impedire lo svolgimento, mettere al
riparo gli imputati e negare giustizia e risarcimento a operai e
masse popolari.
L'Ilva
mostra in maniera esemplare come lo Stato sia sempre e solo al
servizio del capitale. La gestione attuale di Stato e di governo
dell'Ilva mostra che l'intervento dello Stato borghese serve solo per
socializzare le perdite e in futuro, nuovamente, privatizzare i
profitti.
Per
questo il processo Ilva è una grande scadenza nazionale.
E'
a questa scadenza nazionale che chiamiamo come operai dell'Ilva,
lavoratori del cimitero luogo di massima concentrazione di
inquinamento ai Tamburi, proletari e famiglie dei quartieri Tamburi e
Paolo VI, costituitisi parte civile autorganizzati al processo con
l'appoggio dello Slai cobas per il sindacato di classe e la Rete
nazionale per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro e
territori, a un
presidio-manifestazione
nazionale al Tribunale, alla fabbrica e al quartiere Tamburi per il
20 ottobre.
Chiamiamo
tutte le realtà collettive ed individuali, impegnate nella lotta
anticapitalista e contro le devastazioni ambientali e territoriali, a
mandare l'adesione, a propagandare la scadenza in tutte le forme e in
tutti i luoghi di lavoro, territori, scuole, università, ecc. e a
partecipare con delegazione all'iniziativa.
Nessun commento:
Posta un commento