Un articolo del supplemento di questo mese del il manifesto, le Monde diplomatique, spiega le ragioni del massacro alla flottiglia umanitaria.
Nel nome della lotta al "terrorismo", lo stato terrorista d'Israele è intenzionato a riscrivere le norme del diritto umanitario internazionale per colpire impunemente le ong pacifiste. Dopo l'Iran, Hamas ed Hezbollah, sono nel mirino le organizzazioni di difesa dei diritti umani. Il massacro della Freedom Flottiglia "Mavi Marmara" ha isolato Israele a livello internazionale e ancora di più lo ha contribuito il rapporto Onu sul genocidio del popolo palestinese di Gaza ("operazione piombo fuso" del natale 2008), tanto che Netanyahu ha parlato di una "possibile ferma risposta da parte di dirigenti ed eminenti giuristi internazionali" per contrastare "l'effetto Goldstone" che gli ha procurato grossi problemi denunciando i crimini contro l'umanità dello stato d'Israele. Gli stessi problemi che sul campo di guerra afghano sta attraversando il suo protettore americano con l' organizzazione umanitaria Emergency, di cui ha sequestrato il personale volontario medico per scambiare la loro liberazione con la chiusura dell'ospedale nella zona di operazioni di guerra delle truppe d'occupazione.
"Siate certi che questo rapporto dell'Onu non è un problema esclusivo di Israele - aveva detto Netanyahu. Esso minaccia di legare le mani a tutti gli stati che lottano contro il terrorismo".
Le organizzazioni umanitarie, secondo lo stato terrorista israeliano, sono nemici "terroristi", altro che pacifisti, per questo il parlamento israeliano ha privato dei benefici fiscali le ong umanitarie e della possibilità di portare in un tribunale non israeliano alti ufficiali o funzionari.
Col pieno sostegno di USA ed Europa, Israele potrà continuare ad essere una minaccia per le masse arabe in Medio Oriente legittimandosi nel nome del falso "diritto all'autodifesa". Brandendo quel "diritto" hanno occupato, terrorizzato, oppresso, ucciso, incarcerato almeno 3 generazioni di palestinesi.
prolcomra
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