martedì 31 ottobre 2023

pc 31 ottobre - A scuola è vietato parlare della Palestina - Tentativo in corso di repressione verso professori

Ci è pervenuta questa grave notizia. Esprimiamo la massima solidarietà al professore! 
Le accuse del Corriere e di Salvini ovviamente sono tutte inventate, questo professore non ha mai fatto fare un tema sul suo alunno palestinese, vero invece che da insegnante comunista ha svolto lezioni sulla questione palestinese, sulla verità del genocidio in corso da parte di Israele e le ragioni storiche della lotta del popolo palestinese. Ma non si sopportano le lezioni pro Palestina.

*****

Dal racconto del professore:
La preside mi chiede, in totale spregio della libertà di insegnamento, di presentare una relazione scritta sulle mie attività didattiche che riguardano la questione palestinese 😱. Abbiamo anche un articolo sul Corriere della sera che mi riguarda. Con l'infamante accusa di volere additare lo studente ebreo... Sostengono che avrei lasciato un compito scritto alla classe che commentasse le opinioni del ragazzo ebreo e cittadino di Italo- israeliano. È falso.


Roma, liceo Righi: prof chiede agli studenti un tema sulle posizioni di un compagno di classe israeliano.

di Maria Egizia Fiaschetti

30 ottobre 2023, 07:36 - Aggiornata il 30 ottobre 2023 , 10:56

Il docente di storia e filosofia ha proposto un elaborato indicando nome, cognome e doppia nazionalità dell'allievo. Sul caso indaga l'Ufficio scolastico regionale 
È stato un tema, dopo che il docente aveva già sottoposto agli studenti alcuni materiali sul «sistema di apartheid in Israele contro i palestinesi» (tra gli altri un documento in dieci punti di Amnesty International), a far scoppiare il caso: il professore ha infatti proposto a una classe del liceo scientifico «Augusto Righi», come spunto di riflessione da trattare in un 
elaborato scritto, «le ragioni di Israele» dal punto di vista di un compagno, citato per nome e cognome e indicato come «cittadino italo-israeliano».Le informazioni personali sul ragazzo minorenne, che secondo quanto filtra da ambienti scolastici è «molto scosso» per essersi ritrovato nella posizione di «controparte» rispetto alle argomentazioni sostenute dall’insegnante, sono state inserite nel registro elettronico dell’istituto, consultabile da genitori e personale docente.
[ ] Accertamenti sulle responsabilità
[ ] La vicenda è stata segnalata al ministero dell’Istruzione e all’Ufficio scolastico regionale che in questi giorni ascolterà tutti i protagonisti per ricostruire l’accaduto. Se dovessero essere accertate responsabilità a carico del professore, che dovrà dimostrare di non aver violato il codice disciplinare dell’istituto (il dipendente è obbligato a «mantenere una condotta adeguata ai principi di correttezza e ad astenersi da comportamenti lesivi della dignità della persona») potrebbe scattare una sanzione.
[ ] I video in classe
[ ] I provvedimenti che l’Ufficio scolastico regionale può adottare vanno dal rimprovero alla sospensione, fino al licenziamento nei casi più gravi. La famiglia del ragazzo ha deciso di segnalare la vicenda dopo che l’insegnante continuava a sollecitare il dibattito sul conflitto tra Israele e Palestina sempre con lo stesso taglio. Tra gli altri, nell’ambito di una prova di educazione civica, ha chiesto agli alunni di commentare il «bombardamento dell’ospedale di Gaza da parte di Israele e la morte di più di 500 palestinesi». Sulla stessa linea gli spunti proposti nei giorni successivi, quando il professore ha proiettato il frammento di un programma tv durante il quale un ex esponente diplomatico israeliano dichiarava che il suo Paese «vuole distruggere la Striscia di Gaza».
[ ] Le parole sul rastrellamento
[ ] Partendo da questo documento, si suggeriva agli studenti di riflettere sui «cambiamenti nelle relazioni tra Italia e Israele dagli anni Settanta a oggi. A seguire, la proiezione di un secondo filmato con il discorso al Parlamento dell’ex premier Bettino Craxi «sulla lotta del popolo palestinese contro il colonialismo». La trattazione del tema di attualità è proseguita con un altro momento di confronto, che questa volta si è svolto durante la lezione di storia: «Nell’anniversario del rastrellamento del Ghetto ebraico di Roma del 1943» il professore ha definito «infondati» gli «accostamenti tra la persecuzione nazifascista degli ebrei e gli attentati del 7 ottobre 2023 nello Stato di Israele».
[ ] I genitori del ragazzo
[ ] I genitori del minorenne, che avevano già notato le considerazioni tutte dello stesso tenore condivise con gli alunni, hanno deciso di intervenire quando hanno saputo che il figlio era stato indicato con nome, cognome e doppia cittadinanza e chiamato a sostenere le ragioni di Israele in un contesto nel quale sembrava prevalere la tesi opposta. A fare chiarezza, adesso, sarà l’Ufficio scolastico regionale che si è già attivato per raccogliere tutti gli elementi.

Salvini si sta pronunciando sulla questione

Nessun commento:

Posta un commento