lunedì 4 maggio 2020

pc 4 maggio - L'imperialismo americano scatena la nuova fase dell'uso guerrafondaio del corona virus

Nel numero di proletari comunisti febbraio 2020 - in cui non avevamo ancora una visione approfondita della pandemia scrivevamo:

"...Per dirla in sintesi. Sembra che gli imperialismi occidentali USA in testa stiano cogliendo l’occasione per rivalersi sulla Cina, isolare la Cina, metterla in una condizione di difesa, per frenare la sua espansione economica.
Il sospetto, non tanto peregrino, è che anche dietro questo dramma delle persone che muoiono, si ammalano, dietro questo allarmismo, si svolgerebbe di fatto una contesa interimperialista...
Da un lato la Cina non ha subito reso pubblico la gravità e l’espansione dell’epidemia, perché contraria alla dichiarazione di “emergenza internazionale”, che avrebbe avuto, come sta avendo, l’effetto di isolare la Cina e quindi dare un pesante colpo alla sua economia ; dall’altra le potenze occidentali hanno colto a volo la situazione, per fare di fatto una campagna anticinese..."
*****
New York , 03 mag 16:59 - (Agenzia Nova) - Esistono "numerose prove" del fatto che il nuovo
coronavirus sia stato creato in un laboratorio di Wuhan, la città cinese da cui si è sviluppata la pandemia. Lo ha dichiarato il segretario di Stato degli Stati Uniti Mike Pompeo. In un'intervista all'emittente televisiva "Abc", Pompeo ha sostenuto che Pechino abbia fatto "tutto il possibile" per "assicurarsi che il mondo non venisse a conoscenza in modo tempestivo" del coronavirus.
"Questo è il classico tentativo di disinformazione comunista", ha commentato, aggiungendo che "non è la prima volta che il mondo è stato esposto ai virus a causa di fallimenti avvenuti in un laboratorio cinese". In un rapporto di 15 pagine pubblicato dall'alleanza di intelligence "Five Eyes", che riunisce i servizi segreti di Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda, i relatori affermano che la Cina avrebbe mentito sulla diffusione del contagio del coronavirus. Il virus, infatti, sarebbe stato generato nella sede dell'Istituto di virologia di Wuhan, situato vicino al mercato della città, il luogo da cui - secondo le versioni ufficiali - si sarebbe diffuso inizialmente.
La relazione di intelligence, riferisce l'"Australian Times", sostiene inoltre che le autorità di Pechino abbiano messo a tacere i critici alla gestione nazionale dell'epidemia, "distrutto" campioni di laboratorio e ostacolato i tentativi di altri studiosi internazionali di sviluppare un vaccino.

Nessun commento:

Posta un commento