pc 10 aprile - Onore al compagno Salvatore Ricciardi che ci ha lasciato... dopo aver lasciato una traccia indelebile
ROMA: E’ MORTO IL COMPAGNO SALVATORE RICCIARDI,EX PRIGIONIERO POLITICO delle Brigate Rosse
E’ morto a Roma il compagno Salvatore Ricciardi... Agli inizi
di marzo, Salvo era stato ricoverato a seguito di una caduta, mentre
prendeva parte ad una iniziativa in sostegno delle lotte dei detenuti
dal coronavirus e dal sistema carcerario, per le misure alternative e
l’amnistia. Salvo, dopo avere attraversato la storia
rivoluzionaria della città e quella della colonna romana delle Br, a
lungo prigioniero politico, è stata una delle voci di
Radio Onda Rossa, con le trasmissioni sul carcere dove
denunciava l’orrore di questa istituzione totale, dedita solo
all’annichilimento e alla distruzione psicofisica dei detenuti anche
con tremendi strumenti di tortura come il “41 bis e l’ergastolo
ostativo
Dalla sua biografia
”Convinto
che bisognasse fare di più, che servisse un altro livello di scontro e
di organizzazione per rispondere ai pesanti processi di
ristrutturazione, nel 1977 anche Salvatore decise di entrare nelle
Brigate rosse, nonostante avesse lasciato a casa una figlia piccola,
un’esperienza vissuta intensamente, senza sconti. Diede vita alla
Brigata ferrovieri per poi dirigere alcune brigate territoriali, come quella di
Primavalle, ed entrare nella Direzione di colonna, fino all’arresto del
20 maggio 80, in piazza Cesarini Sforza.
L’ingresso in carcere inizia con una evasione mancata per un soffio da
Regina coeli e poi con la rivolta di Trani a fine dicembre 1980. Seguono
anni di carcere speciale, il rifiuto della dissociazione, la patologia
cardiaca che si palesa, la chiusura del ciclo politico della lotta
armata. Nel 1990 comincia, insieme a Prospero Gallinari, la battaglia
per la sospensione pena e la possibilità di operarsi all’esterno che
ottiene nel 1995. Nel marzo 1998 viene nuovamente reincarcerato. Tornerà
fuori con il lavoro esterno (art. 21) come redattore di radio Onda Rossa Ai
microfoni di Onda rossa era la voce, oltre che delle sue
storiche rassegne stampa e del lavoro redazionale, di due trasmissioni
tematiche “Parole contro” e “La conta”, che non a caso si svolgeva
nell’ora della conta carceraria, dalle 15 alle 16, quando i detenuti, in
tutte le carceri italiane, vengono chiusi in cella per la conta e il
cambio turno della custodia. L’impegno contro il carcere è stato il filo
conduttore dell’ultima parte della sua vita con l’esperienza della Scarceranda, Odio il carcere, e i libri, Solo un tratto di strada, brevi cenni sulle lotte e il dibattito nel ciclo di lotte 68-69, Supplemento a Stampa alternativa, maggio 1989, Che cos’è il carcere. Vademecum di resistenza, (Deriveapprodi 2015) e Esclusi dal consorzio sociale (qui), Maelstrom, Scene di lotta di classe in Italia dal 1960 al 1980, Deriveapprodi 2011
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