venerdì 20 dicembre 2019

pc 20 dicembre - Giù le mani da Vincenzo Vecchi. Lo stato borghese insiste nella sua persecuzione

info a cura di Soccorso Rosso Proletario

G8 Genova, caso Vecchi: la Cassazione annulla la sentenza d'Appello di Rennes 

GENOVA - La Corte di Cassazione francese ha annullato la sentenza della Corte di Appello di Rennes che il 15 novembre aveva deciso la scarcerazione di Vincenzo Vecchi, il no global italiano latitante da 8 anni e che era ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001. Vecchi era stato arrestato in Francia ad agosto. Il caso tornerà alla Corte di Appello di Rennes che riesaminerà la vicenda. La giustizia italiana, con due mandati di arresto europei, chiede l'estradizione di Vecchi che il 15 novembre è stato scarcerato. La Corte di Appello aveva stabilito che la procedura fosse nulla in
quanto il Procuratore non aveva trasmesso alle autorità italiane il nome dell'avvocato italiano di Vecchi e questo aveva portato un pregiudizio ai diritti della difesa. La Corte non si era espressa allora nel merito della questione, cioè quello che riguarda la regolarità dei due mandati di arresto europei.

Vecchi era stato condannato, con sentenza resa definitiva dalla Corte di Cassazione italiana il 13 luglio 2012, alla pena di 11 anni e 6 mesi per le violenze verificatesi durante il G8 di Genova. Aveva inoltre riportato una condanna a 4 anni di reclusione per alcuni scontri che hanno avuto luogo in
occasione di una manifestazione antifascista a Milano nel marzo del 2006. "Dopo questa decisione siamo inevitabilmente delusi", spiega Eric Vuillard, lo scrittore e cineasta francese che nel 2017 ha vinto il prestigioso premio letterario Goncourt per il suo romanzo 'L'ordine del giorno', che sin da subito si è mobilitato insieme al Comitato di solidarietà in difesa di Vincenzo Vecchi. "E' un peccato che questa decisione della Corte di Cassazione di oggi non abbia tenuto conto dei diritti della difesa che invece erano stati riconosciuti dalla Corte di Appello di Rennes. Ora, tuttavia, non siamo rassegnati. Anzi restiamo mobilitati e fiduciosi".   

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