martedì 29 aprile 2025

pc 29 aprile - In tempi di governo Meloni e moderno fascismo - Vietate le bandiere rosse alla commemorazione per Gramsci

La direzione del cimitero “acattolico” di Roma, dove riposa dal 1937 Antonio Gramsci, ha giudicato “divisivo” il rosso delle bandiere portate ieri dai militanti che intendevano ricordare la morte del segretario del PCd’I avvenuta il 27 aprile del 1937 dopo oltre 10 anni di incarcerazione e confino subite dal regime fascista.

Si tratta di un episodio che si commenta da solo e che si allinea a tante altre, grandi e piccole, manifestazioni di intolleranza verso l’antifascismo e le ricorrenze di questi giorni tra il 25 aprile e il 1 maggio tra le quali si inseriva anche la commemorazione gramsciana.

Appare del tutto superfluo in questa sede ricordare Antonio Gramsci come gigante della cultura italiana del ‘900 e come esponente politico della sinistra a lungo perseguitato fino alla morte.

Soprattutto ci preme sottolineare la motivazione della “divisività” del colore rosso: il colore delle nostre bandiere, il colore delle organizzazioni del movimento operaio, il colore che contraddistinse le brigate Garibaldi durante la Resistenza.

Un ulteriore sfregio alla storia che non deve essere sopportato.

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