L’ex CasaPound diventa vicesindaco di Lucca
Un «fascista del terzo millennio», Fabio Barsanti, vicesindaco di Lucca. Due anni fa l’ex CasaPound si fece ago della bilancia per l’elezione di Mario Pardini come primo cittadino, ora passa all’incasso e si prende la “promozione” rispetto all’attuale delega di assessore allo sport e alla protezione civile Fabio Barsanti era stato uno degli artefici della vittoria del centrodestra Eletto con Difendere Lucca, prende il posto di Giovanni Minniti secondo una turnazione annunciata in campagna, dunque prima del 2027 sarà nominato un altro vicesindaco. L’opposizione lo legge come uno spostamento «ancora più a destra» della giunta, in una regione che negli ultimi cinque anni ha visto il centrosinistra perdere un capoluogo dopo l’altro, da Pisa, Massa e Pistoia a Siena e Lucca. Dove Barsanti, un tempo coordinatore regionale, e poi provinciale di CasaPound, si apparentò a Pardini al secondo turno portandogli più del 9% dei voti. Dunque rivelandosi decisivo.
Un paio d’anni prima di essere eletto, Barsanti confermò — in un’intervista non più disponibile — di essere fascista: «Non l’ho mai negato», rispose a domanda diretta. Da assessore andò alla festa di
CasaPound. Anche in quel caso il centrosinistra protestò, riprendendo alcune delle frasi dette dall’assessore durante l’evento, tra cui: «Lucca era governata da 10 anni dal centrosinistra in maniera abbastanza abusiva perché non è una città tipicamente di centrosinistra. Stiamo governando senza arretrare mai di un passo, dal punto di vista personale e culturale». Proteste e polemiche, insomma, non sono mai mancate.Solo a luglio l’opposizione aveva lasciato l’aula del consiglio comunale perché Barsanti aveva preso parte a un incontro, da remoto, con Andrea Palmeri, capo ultras della Lucchese condannato in contumacia a 5 anni per aver reclutato mercenari nel Donbass, dove vive. Non sono mancati nemmeno gli screzi con l’Anpi. Nel febbraio 2023 criticò un evento con lo storico Eric Gobetti definendo l’Anpi «amici parassiti-militanti della sinistra». Una sinistra «agonizzante — scrisse ancora — . Starà al centrodestra ucciderla definitivamente su terreni dov’è dominante: cultura e informazione». Disse poi che era «solo una metafora.
Nessun commento:
Posta un commento