domenica 19 novembre 2023

pc 19 novembre - Meloni/Crosetto: tutte le risorse per i militari, per l'economia di guerra, per la guerra esterna e per quella interna, per uno Stato "forte" in senso fascio-imperialista

 


È un giorno molto importante per la Difesa e per tutte le Forze Armate non solo per l’approvazione del ‘pacchetto Sicurezza’, ma anche perché, con la approvazione definitiva del decreto legislativo di revisione dello strumento militare nazionale, è partito un percorso di profondo rinnovamento che blocca la riduzione del personale, sin qui imposta dalla legge n. 244 del 2012, e che non era più sostenibile in considerazione degli attuali impegni sul territorio nazionale e in ambito internazionale. Il provvedimento segna un deciso cambio di passo verso un’autentica revisione strutturale e funzionale dello Strumento militare, revisione che si pone tra i passi più significativi degli ultimi anni” (così il ministro della Difesa, Crosetto, al termine del Consiglio dei ministri del 16 novembre).

Sulla stessa linea, cioè quella di riformare l’esercito “da cima a fondo”, è l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Difesa, durante l’audizione presso le Commissioni riunite Difesa di Senato e Camera dei deputati Aumentare le spese militari del 50% in 5 anni.

L’apparato militare/industriale, che salda assieme padroni delle armi e la struttura militare, detta la linea sulla Difesa del governo Meloni, governo servo, nato per portare avanti gli interessi della borghesia imperialista italiana, governo fascista perché sta procedendo all’occupazione piena dello Stato e lo sta fascistizzando con l’ideologia e la pratica sistematicamente repressiva, un moderno fascismo che, attraverso il premierato, punta alla formazione di un regime, a una dittatura aperta, per la difesa assoluta degli interessi dei padroni italiani per lanciarli nella competizione bellica nella spartizione del mondo, per i profitti e la rapina delle risorse. Il tutto rivestito dalla triade mefitica “Dio-Patria-Famiglia”. A rafforzare la presenza fascista al ministero della Difesa ricordiamo che c’è Isabella Rauti, col ruolo di sottosegretario di Crosetto, figlia del neofascista Pino, capo di Ordine Nuovo, processato per stragi fasciste.

Crosetto è stato chiaro: su 2 provvedimenti poggia la trasformazione di questo Stato in uno Stato forte sul piano sia internazionale che nazionale, il pacchetto sicurezza e il Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa 2023-2025. Del primo ne parleremo domani con la Controinformazione rossoperaia, del secondo andiamo nel merito.

Il ministro Crosetto fin da subito ha messo in chiaro come: «Il deterioramento del quadro generale di sicurezza ci ha infatti ricordato che lo sforzo quotidiano … delle Forze Armate deve tornare ad essere orientato a preparare lo Strumento militare ad assicurare la difesa dello Stato in ogni momento e per tutto il tempo necessario, esprimendo livelli di prontezza ed efficienza adeguati e sostenibili nel tempo.»

Quindi:

  • la Funzione Difesa passa dai 18.095,5 milioni del 2022 ai 19.055,9 milioni di quest’anno con un incremento di 1.460,4 milioni (+8,1%), una crescita notevole che ha visto un’accelerazione a partire dal 2020 quando il ministro della Difesa era Guerini, PD, che ha aperto la strada all’aumento delle spese militari.

  • I fondi per le missioni all’estero contabilizzati per il 2023 ammontano a 1.305,9 milioni (contro i 1.059,5 del 2022)

  • Il provvedimento prevede il passaggio dal modello “professionale a 150.000” al modello a 160.000 unità; prorogare per tutto il 2024 l’operazione “Strade Sicure” con contingente aumentato da 5.000 a 6.000 militari; “Stazioni Sicure”: inizialmente finanziata per il periodo 1° ottobre – 31 dicembre 2023 con il Decreto Legge 133/2023, continuerà anche per tutto il 2024 e con contingente aumentato da 400 a 800 militari. Il tutto per un totale dunque di 6.800 militari e una spesa complessiva di ben 225,1 milioni in larga parte attribuibili proprio a costi per il Personale). Nell’ultimo rapporto sulle spese militari dei Paesi membri della NATO l’Italia presenta la più alta percentuale di spesa dedicata al solo Personale di tutta l’Alleanza Atlantica con poco più del 60%.

  • significativo aumento delle risorse disponibili che passano dai 2.070,2 milioni nel 2021 ai 2.336,6 milioni del 2023: ovvero, 266,4 milioni di euro in più che equivalgono a un significativo +12,9%.

  • l’ammodernamento dei mezzi, delle armi e dell’equipaggiamento in forze all’esercito

  • e poi la creazione di una riserva nazionale da attivare in caso di mobilitazione. Qui Crosetto ha il suo modello, il boia Netanyahu a capo dello Stato occupante sionista, razzista che, con una guerra genocida di tipo nazista, sta massacrando il popolo palestinese con un crescendo di sangue e distruzione. A questo assassino Crosetto riserva elogi per la capacità di mobilitare in poco tempo 350 mila uomini!

Al momento l’attuale riserva è in pratica costituita dagli uomini e dalle donne della Polizia di Stato, «già formati ad attività di sicurezza» sul campo repressivo.

E poi ci sono gli stipendi da pagare; la “capa” del governo ha annunciato un miliardo e mezzo di euro per i rinnovi contrattuali del personale militare previsto in manovra, gli unici “lavoratori” degni di interesse da parte di questo governo a cui vengono stanziati dalla manovra risorse pari a circa 1,5 miliardi di euro: “Con la manovra noi stanziamo cinque miliardi di euro per la contrattazione collettiva nazionale di tutto il settore pubblico – ha continuato Meloni -. In base ai calcoli effettuati dal ministero dell’Economia, tenendo conto della massa salariale e delle retribuzioni medie, e in base anche alle nostre priorità, noi riteniamo che di questi 5 miliardi non meno di 1,4 miliardi saranno destinati alle Forze di polizia e alle Forze armate e altri 100 milioni ai Vigili del fuoco”.

Ritengo davvero storici questi due passaggi: mai si era visto, prima d’ora, uno sforzo e un impegno simile da parte di un governo della Repubblica, e cioè dedicare un cdm specifico a tutto il comparto Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico. Le norme approvate vanno ad affrontare e risolvere temi sollevati da tempo da questo comparto, a favore del personale e non certo dei ministeri”, ha aggiunto il ministro Crosetto.

Quando portano a casa (loro) risultati ogni provvedimento del governo è “storico” a sentire i ministri e la “capa” del governo.

Tutta la politica del governo Meloni è contro gli interessi dei lavoratori, delle masse, dei popoli oppressi.

Per i lavoratori , i giovani, le masse questo significa un peggioramento delle proprie condizioni di vita e di lavoro, da un lato, ma è la natura di un governo che giorno per giorno costruisce un regime è ora che diventi chiaro ai proletari e alle masse così come diventi chiaro l’obiettivo del suo rovesciamento e la necessità che a moderno fascismo corrisponda una Nuova Resistenza, una ripresa oggi più che mai necessaria, di quel cammino politico-militare che ci ha liberato da fascismo, guerra, oppressione e sfruttamento.


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