sabato 28 giugno 2025

pc 28 giugno - Fincantieri-Leonardo aumentano la produzione bellica: nuovi contratti con la Marina militare per 764 milioni… si rafforza il riarmo dell’imperialismo italiano

 

Il contratto tra la Marina e Fincantieri e Leonardo “certifica la prosecuzione di una collaborazione strategica di lunga data avviata con la consegna delle prime fregate della classe Fremm e il relativo supporto logistico.” E di alto livello tecnologico: “Il contratto, sottolinea una nota, «rappresenta un passo significativo nel percorso di rafforzamento delle capacità operative e manutentive della flotta Fremm, riferimento tecnologico per la Marina Militare». Il Tlsm2- Through Life Sustainment Management, conclude, «introduce un modello di sinergia ancora più innovativo e integrato tra l’industria nazionale ed estera e la Marina Militare, volto a ottimizzare l’efficienza e la resilienza del sistema logistico nazionale».”

Il contratto “Tlsm2 è un contratto di supporto in servizio del valore di circa 764 milioni di euro (di cui circa 335 milioni in opzione) della durata di cinque anni e mezzo, di tutti i sistemi e apparati delle unità Fremm costruite e consegnate da Osn alla Marina Militare.” è stato firmato da “Orizzonte Sistemi Navali (Osn), la joint venture partecipata da Fincantieri (51%) e Leonardo (49%) e Occar (Organisation for Joint Armament Cooperation).” Organizzazione congiunta per la cooperazione europea in materia di armamenti.

E poi ci sono i contratti di sub-fornitura “con Fincantieri e Leonardo, che avranno rispettivamente un valore di 265 milioni (di cui circa 130 in opzione) e circa 190 milioni (di cui circa 78 in opzione) oltre che con le altre aziende del comparto, tra cui Mbda, Elettronica e Tmds.”

I rapporti tra la Marina militare italiana e le industrie di stato come la Leonardo e la Fincantieri, si stringono sempre di più e come si vede da questi accordi, passo dopo passo avanza la tendenza a

concentrare il controllo sul processo di militarizzazione di tutta l’economia.

Questo accordo significa che lo Stato, attraverso la Marina militare, riversa altri soldi nelle casse delle aziende - che già fanno enormi profitti e le cui azioni in Borsa sono ai massimi - che producono armi, sottraendoli di fatto alle necessità sociali.

“In questo contesto è chiaro che noi dobbiamo guardare all'interno del nostro paese, e nel nostro paese vediamo il governo Meloni e il suo ministro degli affari bellici, Crosetto, che si fanno in prima linea portatori dei piani di riarmo del nostro paese, un riarmo che Meloni colloca a fianco dell'imperialismo americano innanzitutto, un piano di riarmo che risponde agli interessi dell'imperialismo, dei padroni e dell'industria bellica del nostro paese ed è fatto contro gli interessi dei proletari e dei popoli attaccati e dominati dall'imperialismo ma nella sostanza anche contro gli interessi dei proletari e delle masse popolari del nostro paese.”  (https://proletaricomunisti.blogspot.com/2025/06/pc-25-giugno-limperialismo-usa-e.html)

Contro questi piani di riarmo del governo moderno-fascista Meloni il proletariato e le masse popolari di questo paese devono lottare fino alla caduta di questo governo.

(notizie tratte da MF del 25 giugno)

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