lunedì 8 settembre 2025

pc 8 settembre – Giorgetti mette le mani avanti sulla manovra di bilancio: non c’è niente… tranne che per le armi

Il ministro dell’economia e delle finanze (capitalista-imperialista) Giorgetti mette le mani avanti sulla prossima manovra di bilancio dello Stato cercando di smentire le voci e le cifre che già circolano negli ambienti dei padroni, giornali, esperti ecc., e lo fa al Forum dei padroni di Cernobbio, dicendo che non c’è "Nessuna necessità di manovra correttiva".

Così Giorgetti da un lato vuole rassicurare proprio i padroni che non c’è bisogno di aumentare la spesa pubblica (scuola, sanità, servizi…), non c’è bisogno di sforare i conti pubblici prendendo altri soldi a prestito e facendo ancora di più aumentare il debito pubblico. E questo perché, dice, i conti dello Stato sono a posto! Vediamo questi conti: una delle voci è quella della crescita del Pil che dovrebbe sostenere questa visione ottimistica, ma la crescita, a detta dello stesso Giorgetti, quest’anno sarà dello 0,6 per cento!!! (e non è nemmeno sicuro perché lo stesso Giorgetti “spera di confermare” dice il Sole 24 Ore.)

E siamo ancora e sempre allo zerovirgola…! E la chiamano crescita! Ciò significa letteralmente (sempre tenendo conto che questi sono calcoli fatti dagli stessi uffici del governo) che se il prodotto interno

lordo dell’Italia è di circa 2.000 miliardi la “crescita” sarebbe di circa 12 miliardi, a fronte di 100 miliardi pagati solo per gli interessi sul debito pubblico che è arrivato alla cifra di oltre 3.000 miliardi!

In ogni caso la cosiddetta crescita del Pil, che oramai è diventata una vera chimera, non è mai stata né sarà mai a favore della classe operaia!

Dall’altro lato Giorgetti rassicura sempre i padroni che invece la spesa per la guerra ci sarà: “Un occhio di riguardo - scrive sempre il quotidiano dei padroni - alla produzione italiana dovrà essere rivolto anche per l’industria della Difesa, «chiamata a uno sforzo improvviso e titanico per partecipare» a programmi di riarmo che altrimenti «si tradurrebbero in un aggravio di finanza pubblica senza ritorni sull’economia italiana».”

Ancora la cifra non è stata detta chiaramente, ma si tratterà, visto lo “sforzo” che il governo moderno fascista della Meloni si è impegnata a fare, di aggiungere altri miliardi agli oltre 32 calcolati per quest’anno (che progressivamente dovranno arrivare a circa 100 miliardi, e stiamo parlando sempre di cifre ufficiali!). Ecco cosa significa la frase di Giorgetti: «a me piace promettere poco e fare molto, non il contrario». “Fare molto” per i padroni, è chiaro, visto che i suoi “canoni di «serietà, responsabilità e prudenza» stanno «pagando un dividendo importante anche per le imprese e le aziende di credito».

Ma la voce di questi conti pubblici che lo inorgoglisce è quella del cosiddetto avanzo primario, e cioè la differenza tra le entrate (tasse ecc.) e le uscite (spesa per scuole, sanità ecc.) dello Stato dopo aver pagato gli interessi sul debito pubblico, insomma se c’è l’avanzo primario significa che lo Stato incassa più di quanto non spenda e questo non lo fa quasi nessuno Stato! Perché significa che le spese sociali crollano! E questa “bella notizia” per Giorgetti e i suoi padroni viene sostanziata dalle maggiori entrate fiscali per circa 33 miliardi! E da dove arrivano queste maggiori entrate se non dall’aumento delle tasse ad ogni livello, a cominciare dall’Irpef pagata dai lavoratori!

Mentre arrivano le conferme (anche statistiche, visto che i lavoratori le subiscono sulla propria pelle!) sui salari più bassi da circa trent’anni; sulla perdita di potere d’acquisto delle masse popolari in generale, questo governo conferma ogni giorno il suo essere antioperaio e antipopolare, e soprattutto guerrafondaio, continuando a fare avanti con il riarmo. Un governo da cacciare.

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