martedì 3 novembre 2020

pc 3 novembre - 150 tavoli di crisi, 300 mila posti di lavoro a rischio… e ancora di più

Sono elencate sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico con i relativi verbali delle riunioni, quando ci sono, le aziende in crisi, spesso da decenni, come l’ex Fiat di Termini Imerese. E poi quella più importante di tutte, l’ex Ilva ora Arcelor Mittal, Piaggio Aerospace, Whirlpool, Conad, Acciai Speciali Terni, Goldoni, Sanac, Dema, Acque Minerali d’Italia, Italia Wanbao… sono le prime elencate ad oggi sul sito del Mise!

Affari & Finanza del 2 novembre dedica due pagine a queste crisi sottolineando l’inconsistenza dell’intervento di Di Maio o dello stesso Conte (ma prima di loro l’elenco è lungo, tra cui l’insulso Renzi! E tutti a fare passerelle elettorali…), con le parole che riportiamo sotto, ma al lungo elenco di crisi aziendali “industriali” bisogna aggiungere tutte quelle che non arrivano nemmeno sui tavoli, più o meno piccole e medie, e che toccano altri settori lavorativi, per cui il numero reale dei posti a rischio è più elevato in realtà. E la cosiddetta crisi covid fa il resto: non appena i padroni saranno liberi (oltre quelli che già si sono “liberati”) di licenziare per “ristrutturare” di corsa, secondo il dpcm a fine marzo, si prevede qualche altro milione di posti di lavoro persi!

Lottare contro i licenziamenti deve essere un’altra delle parole d’ordine degli operai!

“Era l’ottobre del 2018 e l’allora ministro dello Sviluppo Economico nonché leader del M5S, Luigi Di Maio, annunciava pomposamente su Facebook: “Whirlpool non licenzierà nessuno e, anzi, riporterà in Italia parte della sua produzione che aveva spostato in Polonia. Questo è il frutto di una lunga contrattazione che siamo riusciti a chiudere al Mise. Sono orgoglioso di dire che ce l’abbiamo fatto: stiamo riportando lavoro in Italia! … Impegno ripetuto (e disatteso) periodicamente da Di Maio e dal suo successore a via Veneto, Stefano Patuanelli, nel corso dei successivi due anni. Come se niente fosse. Fino alla settimana scorsa quando è toccato al premier, Conte,… : “Dobbiamo prendere atto che non c’è l’impegno di Whirlpool a garantire la continuità aziendale – ha detto ai sindacati … Il governo è disponibile a fare qualsiasi cosa [ma come possono le operaie e gli operai a credere a simili affermazioni???, ndr] ma se si dovesse andare sulla vertenza giudiziaria non è questo che ci garantirebbe la continuità aziendale. Comunque siamo al vostro fianco”…” 

Come si vede qui Conte in quanto avvocato, parla della vertenza che può finire in tribunale, ma in realtà fa l'avvocato dei padroni!

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