martedì 30 luglio 2024

ANCORA SUL PRESIDIO ALLA BASE NATO DI SOLBIATE OLONA

  Inaugurato questo primo di luglio, il Comando Nato a Reazione Rapida (NRDC - Ita) nella base Nato ‘Ugo Marra’ di Solbiate Olona, a due passi dall’aeroporto civile di Malpensa, sarà il quartier generale della forza di intervento rapido, con 300.000 soldati alleati pronti a scendere in campo i caso di minaccia immediata all’Alleanza, è stato giustamente contestato domenica con un presidio organizzato praticamente davanti all’ingresso dentro una grande rotatoria che è diventata il teatro degli interventi e degli striscioni.

Con la denuncia delle spese militari in forte crescita, dell’industria della guerra e dei conflitti in chiave antimilitarista, pacifista, in difesa dei popoli.

Interventi aperti dagli organizzatori con la lettura del volantino contro la guerra e contro la Nato, un appello ad opporsi alla presenza della Base Nato a Solbiate Olona e al suo ruolo strategico per futuri interventi militari e a proseguire con le iniziative a Varese come davanti le altri Basi, annunciando quella in via di organizzazione del 21 di settembre in Toscana e una nuova in zona per ottobre.

Interventi che hanno portato la solidarietà alla Palestina, la marcia delle donne in cammino da tutto il mondo per la pace in silenzio con la forza sola del loro corpo, la lotta non violenta contro il neoliberismo quindi l’Unione Europea che lo porta avanti e che è il nostro nemico, l’invito a tornare a Ghedi e a fermare la partecipazione dell’Italia alle guerre della Nato, l’allarme contro i media che usano le veline della Nato nelle analisi politiche mentre si va verso la terza guerra mondiale.

Abbiamo partecipato al presidio diffondendo l’editoriale del 12 luglio di commento al vertice Nato negli Usa, https://proletaricomunisti.blogspot.com/2024/07/presidio-davanti-alla-base-nato.html, con lo striscione ‘la guerra popolare si può fermare solo se avanza la guerra popolare’ e con un intervento per richiamare il nostro compito contro la guerra imperialista, l’impegno crescente imperialista del governo moderno fascista della Meloni sempre più dipendente dagli Usa, dai piani Nato, quello di organizzare l’opposizione proletaria antimperialista.

Per ricordare come il vertice Nato negli Usa abbia segnato un passo in avanti rispetto al G7, con i nuovi scenari di crisi interne dalla Francia di Macron agli Usa di Biden, fino alla situazione italiana, trasformati in sforzi verso nuovi attacchi a livello globale, questa è la Nato. Significativi l’impegno economico e industriale per nuove armi, i nuovi missili e i nuovi finanziamenti al fascio nazista Zelesky, la preparazione di una ‘fase due’, di attacco alla Cina, dopo l’imperialismo russo il social imperialismo cinese.

Per salutare la grande Resistenza del popolo palestinese contro l’occupazione sionista, contro il genocidio, dove Netanyahu è il boia esecutore e i mandanti sono i paesi imperialisti, a partire da quelli riuniti nel G7 di Puglia della guerra, che ha visto una forte contestazione di fatto disertata dalle realtà che sono contro la Nato che invece avrebbe trovato il posto giusto nella bella manifestazione di Fasano, che ha saputo vincere l’allarmismo creato dal governo nella popolazione coinvolgendola nell’opposizione al G7, alla Puglia come zona di guerra. Una indicazione della direzione in cui dobbiamo muoverci per il tipo di fronte che serve nel paese.

Per denunciare il fronte interno della guerra, la repressione, oggi repressione ‘oltre le regole’ del governo moderno fascista e imperialista della Meloni. 

Con gli attacchi ai compagni alle avanguardie di lotta, con un’attenzione particolare alla Palestina. Da Anan Ali Mansour in carcere accusati di terrorismo per criminalizzare l’intera Resistenza del popolo palestinese, agli avvisi orali di pericolosità sociale di Karim del Sicobas Bologna, delle manganellate e oggi le denunce e gli obblighi di firma per i compagni che a Napoli hanno contestato TeleMeloni, dai divieti del questore di Como per le bandiere e le kefie palestinesi, i fogli di via di Bolzano per una solidarietà ai detenuti, al foglio di via da Milano per Sebastiano dello Slai Cobas per aver difeso la resistenza palestinese il 25 aprile in Duomo.

Provvedimenti da Stato di Polizia, tutti casi che devono entrare nelle nostre mobilitazioni, con la solidarietà, il sostegno ai compagni colpiti, per una risposta sempre più larga e decisa.

Di seguito alcuni momenti della manifestazione 











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