lunedì 16 ottobre 2023

pc 16 ottobre - Palestina - info solidale

È in corso un genocidio a Gaza per mano israeliana. Rastrellamenti, deportazioni e sterminio. Da una settimana non è entrata una goccia d’acqua potabile. Non è una guerra contro Hamas, ma contro la popolazione civile, già martoriata da embargo e da ben 5 operazioni militari in 15 anni.

Netanyahu ha dichiarato ieri che è solo l’inizio. L’offensiva di terra è in preparazione ed è ritardata soltanto dalla richiesta di Washington di corridoi umanitari, per la fuga della popolazione verso l’Egitto o il sud desertico della Striscia. Commandos su carri armati sono avanzati ieri oltre la linea di demarcazione, per operazioni di ricognizione e poi si sono ritirati.
Questo che potete osservare è uno dei bombardamenti israeliani su Gaza City, ieri. I palazzi del quartiere Sudanei sono stati bersagliati dalle “vacuum bomb” (bombe ad implosione), l’uso delle quali è vietato nelle zone abitate da civili, dalle norme internazionali di guerra (Vedi). Sono 256 i civili uccisi dai bombardamenti israeliani nelle ultime 24 ore. Medici senza frontiere ha denunciato che l’esercito israeliano ha dato, alla direzione dell’ospedale di Al-Audah, 2 ore per evacuarlo. “L’esercito israeliano ha

colpito le strutture sanitarie con bombardamenti mirati ed ha causato la morte tra il personale. Noi continueremo a lavorare per curare i malati ed i feriti. L’ordine di evacuare è un crimine contro l’umanità”.
L’esercito israeliano ha emesso nella notte di giovedì un ultimatum alla popolazione di Gaza di abbandonare le proprie abitazioni e di dirigersi verso sud al di là della zona desertica nota come il fiume di Gaza. Avviso arrivato a tutti coloro che hanno un cellulare, perché la rete di telefonia è controllata da Israele. Ieri mattina i caccia di Tel Aviv hanno lanciato volantini che minacciano la popolazione, ordinando di lasciare la città per salvarsi. Migliaia di persone si sono messe in cammino e la situazione umanitaria si aggrava ulteriormente, perché nelle zone indicate moriranno di fame e di sete. Una colonna di sfollati è stata bombardata dai caccia israeliano provocando la morte di 72 persone. È un genocidio scientificamente studiato.
Un portavoce del Dipartimento di Stato Usa ha affermato che “Tel Aviv non ci ha informato preventivamente” di questo ordine di deportazione. L’ONU senza mezzi termini ha respinto l’ordine israeliano. Le cancellerie europee fanno come le tre scimmiette: non vedo, non sento e non parlo.
Egitto e Giordania hanno condannato il tentativo israeliano di ripetere l’operazione sionista del 1948 e quella dell’esercito israeliano 1967. Molti media arabi hanno scritto che a Gaza si sta compiendo una nuova Nakba.
È salito a 1900 il numero dei palestinesi uccisi sotto le bombe israeliane, tra i quali 614 bambini e 376 e ad oltre 7696 i feriti. Gli sfollati hanno superato i 400 mila. In Israele, l’esercito ha comunicato che sono 1300 le persone uccise, civili e militari, nell’attacco di Hamas di sabato 7 ottobre.
Hamas ha annunciato che 13 dei prigionieri israeliani sono morti nei bombardamenti di ieri su Gaza. Il movimento islamista palestinese ha diffuso ieri foto dei prigionieri civili in condizioni normali di vita, mentre mangiano, si riposano su un divano senza manette o mentre parlano con i loro carcerieri.

Sotto gli occhi dei soldati israeliani, un colono armato ha sparato contro un manifestante palestinese a Masafer Yatta. L’esercito ha lasciato libero l’aggressore e l’ambulanza che ha soccorso il giovane palestinese ferito è stata fermata per diverse ore ad un altro posto di blocco.
Questo è l’Apartheid coloniale dell’attuale Israele. Le incursioni dell’esercito di occupazione contro le manifestazioni di solidarietà con Gaza e contro l’occupazione militare hanno provocato 12 morti nella sola giornata di ieri, portando le vittime palestinesi della Cisgiordania nella prima settimana di guerra a 52 persone.

Nel sud Libano. Caccia israeliani hanno compiuto attacchi sulle città libanesi di confine. Ucciso un giornalista e feriti altri 5 operatori dei media, mentre stavano seguendo la situazione bellica.

Si sono tenute grandi manifestazioni in solidarietà con il popolo palestinese in molte città e capitali del mondo arabo, islamico e internazionali. In Francia la polizia ha vietato le manifestazioni pro-Palestina ed è intervenuta duramente per colpire la gente che portava le bandiere palestinesi e gridava Palestina libera.

Il ministro della guerra statunitense ha garantito al suo omologo israeliano,
Galant, tutto il supporto logistico e di armamenti per l’operazione a terra contro la popolazione di Gaza. Aerei militari statunitensi hanno trasferito in Israele unità speciali Delta degli incursori per eventuali operazioni di liberazione degli ostaggi.

il segretario generale dell’ONU, Guterres, ha invitato le parti a rispettare il diritto internazionale e umanitario, chiedendo al governo di Tel Aviv di mettere fine all’embargo totale e di non deportare la popolazione.

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