da ORE 12/Controinformazione rossoperaia del 24/10
Siamo costretti ad occuparci ancora una volta della composizione del governo e dei suoi uomini. Abbiamo già detto molte volte che questo governo è un governo di corrotti, di arrivisti, di brutte persone che, oltre ad essere di destra, fascisti, la loro storia personale, la loro vita quotidiana è qualcosa che dovrebbe essere assolutamente incompatibile con il ruolo di uomini di governo. Ma su questo la Meloni ogni volta si trova di fronte a problemi legati al carattere di “amichettismo”, di familismo, con cui è composto il suo governo, formato da persone che si fanno innanzitutto i fatti propri e, siccome miracolati, occupano postazioni di governo.
Abbiamo avuto davanti a noi il caso Sangiuliano che è stato
un segnale evidente di chi sono questi personaggi che diventano dall'oggi al
domani Ministri. Il caso della Cultura è clamoroso, personaggi che con la
cultura hanno poco a che fare, che appena mettono mani su ministeri di questo
tipo, arraffano, cercano di piazzare i loro amici e di farsi le donne che gli
capitano a tiro. Tutto questo in contrasto evidente con l'immagine stessa che
il governo vuole dare, per esempio sulla famiglia. Il ministero della Cultura sembra
fatto apposta per essere tutt'altro, più che altro un ministero del gossip….. Non
abbiamo parole!
Ora abbiamo il ministro Giuli, personaggio di origine neonazista che, messo lì, ogni giorno dà
spettacolo con linguaggi assolutamente incomprensibili e cerca di far passare situazioni invece molto comprensibili. Ora questo Ministro ha nominato un certo Spano a una carica e sono stati subito gli esponenti del suo stesso partito - come si sa sono brutta gente gli esponenti del partito di Meloni - che subito si sono messi a strillare: “ma che mettiamo gli omosessuali? Che mettiamo i pederasti?” A parte il linguaggio di questa gentaglia, questo è un segnale del tipo di combriccola con cui abbiamo a che fare.Sul carattere morale di questa combriccola abbiamo tanto da
dire, non certo per moralismo ma perché è ingiusto che il governo sia nelle
mani dei primi arrivati che piazzano poi amici, parenti, prima arrivati, amanti,
in tutte le strutture.
Questo è una punta di iceberg di un governo che ha altri ministri che con il ministero ci fanno i soldi e si legano
strettamente alle grandi lobby da cui escono i soldi. Si tratta di lobby economiche,
di lobby militari, pensiamo alla figura di Crosetto. Si tratta di persone che
effettivamente usano il loro ministero per farsi gli affari propri, devastando anche le cose di cui questo ministero si occupa. Pensiamo anche alla Santanchè e al turismo.
Questa non è una generica questione morale ma ha a che
fare col tipo di governo che abbiamo, il tipo di degrado del sistema di governo
in regime capitalistico/imperialista, in cui via via la politica
dell'imperialismo, del grande Capitale, di industriali, affaristi, finanzieri, diventa
assolutamente dominante nella vita economica, e poi si riflette nella vita governativa e nella vita politica.
Per questo noi siamo per una lotta rivoluzionaria che faccia
cadere questo governo, perché solo quando le masse entrano nella vita politica,
occupandosi non solo di ciò che gli ricade sulle spalle in termini di economia
ma della gestione generale del governo sulle grandi questioni epocali della guerra, della
Palestina, dei migranti, allora la classe operaia, le masse popolari,
cominciano effettivamente a contare. Ma finché non entrano in questo “campo
minato” con la loro autonomia politica e organizzativa, con il loro movimento
reale, noi siamo destinati solo a strillare, a convivere con i governi peggiori, non
potendo contare certamente né sull'opposizione parlamentare né tantomeno sulle proteste,
che sono parziali e secondari, e dentro gli stessi apparati dello Stato, delle
Istituzioni - vedi questione magistratura - della stampa.
Il nostro problema è proprio questo. Proletari comunisti e lo strumento di Controinformazione ORE 12 esistono per questo, per contribuire a elevare la coscienza politica dei lavoratori su tutte le questioni grandi e piccole che riguardano la politica del Capitale e dei suoi governi, analizzandone la natura specifica e il ruolo concreto, facendo una radiografia non solo del fatto che lavorano, come tutti i governi in regime capitalistico, a difesa della classe dominante, ma anche di che frazione e che tipo di personale politico questa classe dominante produce e a cui si affida.
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