mercoledì 6 marzo 2024

pc 6 marzo - I dossieraggi e la lotta necessaria per schiacciare il verminaio che c'è sotto (da Controinformazione rossoperaia del 5/03)

 

Le pagine della stampa sono piene della questione dei dossier dell'inchiesta di Perugia. C'è una indagine, a quanto pare, della procura di Perugia che utilizza indagini della Guardia di Finanza nel quadro ancora non si capisce bene di che.

Ma “dossier segreti”, uso della magistratura per colpire le parti avverse all'interno del sistema economico, politico e sociale di questo paese, sono connaturate al sistema capitalista che, dietro la veste di libertà e democrazia, copre una guerra tra bande, una guerra tra banditi per occupare le posizioni economiche principali, per fare profitti, per controllare economia, Stato, magistratura.

E quindi niente di nuovo sotto il sole. La natura di queste operazioni ce l'ha insegnata la P2. Operazioni che avevano lo scopo di fornire gli strumenti per una riforma istituzionale, per un vero cambio di regime nel nostro paese, per cancellare la Repubblica nata dalla Resistenza e instaurare una dittatura fascista di tipo moderno.

Il piano Gelli di rinascita nazionale: gli eredi di questo piano Gelli sono al governo e non da ora però, ma dal lungo ciclo che ha portato da Berlusconi alla Meloni.


Sono specialisti nell'utilizzo dei dossier segreti dei servizi cosiddetti “segreti”, degli apparati cosiddetti “deviati” dello Stato, dei magistrati pilotati. Sono specialisti.

Ora urlano al complotto.

Aveva cominciato il ministro della Difesa Crosetto, a dire: "ci sono delle inchieste, ci vogliono colpire con la magistratura".

Volesse il cielo fosse vero! Perché, effettivamente, dietro la foglia bianca della “vergine dal candido manto” della Meloni, si nasconde un verminaio di ministri corrotti, legati agli affari, legati al parassitismo, sociale e politico di questo paese. Crosetto, che è sul libro paga dell'industria bellica e ogni sua azione si basa sugli interessi dell'industria bellica, come un commesso dell'industria bellica, dovrebbe essere effettivamente indagato e colpito per

questa sua figura.

E che dire della Santanché? Che dire dei luridi schiavetti del governo, Del Mastro, il Sottosegretario che spara al poliziotto….. una merda. Questa merda dovrebbe essere portata alla luce, dovrebbe uscire sui giornali, dovrebbe essere colpita dalla magistratura. Se fosse questo lo scopo di questa inchiesta noi siamo favorevoli a questa inchiesta. Ma temiamo che non sia così, che sia ancora dentro la guerra tra bande che usano i mezzi ufficiali e non ufficiali nella contesa politica economica e così via.

Però pensiamo che tutti coloro che siano soggetti di questa inchiesta, appartenenti, sia all'area governativa, sia alle opposizioni, siano dei criminali. E che proprio per questo le loro strilla sono a difesa del crimine perché, a parte dossier e controdossier, l'unica attenzione che dovrebbe avere la stampa e, di conseguenza, i cittadini e la magistratura, è quella che le cose scritte in merito a questi personaggi siano vere o no! E state tranquilli: sono vere nella maggior parte dei casi.

Questo mostra il marcio di un sistema politico sociale, del modo di formazione dei governi, dei ministri della sua classe dirigente. Sono il marcio, prodotto naturale del sistema capitalistico-imperialista nella sua fase putrescente di cui l'Italia è parte.

Questo sistema deve essere abbattuto, questo è il punto. Questo sistema non si riforma, si abbatte e non si cambia, se non si vuole che il verminaio di quello che viene scritto dai giornali resti impunito e resti solo un fattore della lotta politica tra partiti e cosche, tra bande, tra affaristi, tra padroni e padroni, ecc ecc, bisogna lavorare per un futuro diverso che abbatta questo sistema.

L'abbattimento di questo sistema non può avvenire all'interno di chi questo sistema lo tiene in piedi, non può avvenire all'interno delle sue istituzioni, non perché nelle istituzioni non ci siano anche brave persone ma perché le istituzioni e la logica che le forma, le guida, le plasma è qualcosa che serve a conservare questo sistema. A conservare anche quando lo si critica per cercare di salvarlo.

Per questo è necessaria una Rivoluzione! Una rivoluzione sociale, politica, morale, culturale che possa portare a ristabilire nel nostro paese una parvenza di civiltà, di democrazia, di uguaglianza, di libertà. Tutto questo, nell'attuale fase storica, si chiama lotta politica contro un moderno fascismo, stato di polizia, regime dei governi come comitati d'affari, Stati al servizio dei poteri forti, ovvero il grande Capitale industriale, bancario, ecc ecc.

La lotta a questo sistema deve essere condotta da chi non ha alcun interesse e non ricava alcun privilegio da questo sistema: e questi sono gli operai e i lavoratori che, tanto per dire, sono gli unici che “pagano integralmente le tasse”, come si dice normalmente, mentre dal piccolo al grande commerciante, dai padroni alle banche, loro le tasse non le pagano o le pagano una misura ridicola.

E quindi siamo sempre lì. Sono gli sfruttati, gli oppressi, le masse di questo paese, e tra loro tanta brava gente che pure non fa parte esattamente del proletariato delle masse popolari, che devono ribellarsi.

Ma la ribellione non passa per i voti. Non passa attraverso il sistema, lo abbiamo visto. Quando riponi fiducia in partiti che si dicono contro la casta, contro il sistema ecc ecc - vedi l'ultima esperienza del Movimento 5 Stelle, dei grillini - si vede poi la fine che fanno, si vede poi come questa demagogia populista li porta al Parlamento, in cui poi loro si trasformano in governanti più o meno sistematici di questo sistema, e anzi, quando non servono, lasciano il passo a persone peggiori di loro come sono attualmente quelle al governo.

Quindi non la via parlamentare e non il voto cambiano le cose e né la via parlamentare né voto sono un fattore di partecipazione influente nella vita pubblica, nella costruzione dei governi, nel funzionamento dello Stato, in quello che è assolutamente indispensabile e necessario in ogni società.

E qui che nasce la necessità della Rivoluzione.

La Rivoluzione non è una parola d'ordine di estremisti antichi fissati per il comunismo, già falliti in Russia e in Cina. Tutta questa è una versione caricaturale. La Rivoluzione è un popolo che si ribella, guidato dalla classe che produce la ricchezza in questo paese e che quindi può trasformare questa ricchezza da fonte di profitto in fonte di benessere. Questa classe è la classe operaia, assieme a tutti coloro che in questo Paese percepiscono redditi, stipendi, necessari per vivere a diverso grado, queste sono masse. Ma le masse che votano, le masse che sfogano la loro opposizione nell'astensionismo elettorale o nei mass media, nei social, come si dice, sono masse impotenti, compagni che accompagnano il funzionamento ordinario di questo sistema che non merita di funzionare.

E quindi c'è bisogno di un cambio necessario, di un cambio iniziale, costruire gli strumenti per lottare contro questo sistema per una vera Rivoluzione e per un cambiamento in corso, perché lottando si cambia.

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