Questa dell’indagine (auspicabile, ma ci vorrebbe molto di più) sulla sorella di Giorgia Meloni per “traffico di influenze”, vale a dire: per avere avuto peso decisionale sulle ultime nomine del governo a capo di Enti nazionali decisivi, come Rai e Ferrovie, per cui dopo l’editoriale di Sallusti su Il Giornale si è immediatamente scatenata una “ira indignata” della stessa Meloni e di FdI, che appare una conferma, e niente affatto una smentita; una uscita del giornale più legato alla Meloni "costruita ad hoc" per attaccare la magistratura, i giornali e dare la colpa alla “sinistra”, anche se la notizia fosse vera non sarebbe comunque affatto una notizia “bomba”.
Ma è la oscena normalità con cui questo governo Meloni - fin dall’inizio – gestisce la politica, le Istituzioni, ha gestito le nomine dei ministri e sottosegretari, e ora degli Enti, sulla base di scelte personali. Il governo è il SUO governo.
Mentre esce fuori la notizia su Arianna Meloni, il luogo delle vacanze di Giorgia Meloni in Puglia è diventato la dependance di Palazzo Chigi. Ieri vi è stato un “vertice” nella masseria di Ceglie Messapica tra Meloni e Salvini. Un “vertice” in famiglia, con la famiglia, era presente Arianna Meloni e altri – a che titolo non si sa – presente anche il presidente della Camera, Fontana (perché? a che titolo?), rispetto a cui, si dice, “difficilmente non saranno stati toccati argomenti più urgenti e più politici. Fa capire chi ha avuto modo di sentire i partecipanti” (da La Stampa del 19/8).
E in questo mischiare (conciliare, lo chiama Giorgia Meloni) famiglia e ruoli istituzionali, le decisioni politiche, lo stesso governo, vengono subordinati ai tempi, ai modi, allo status personal/familiare della Meloni, per cui vengono prese decisioni su provvedimenti, interventi che riguardano la vita della popolazione, sulle nomine in Europa, e altro, tra una abbuffata, un giro, divertimenti, ecc.
A questo si unisce la privatizzazione di pezzi del territorio italiano, della Puglia, in cui Meloni, con figlia, sorella, cognato “Ministro”, ex marito, amici fidati, fa le vacanze a sbafo, con soldi dello Stato o grazie a ristoratori compiacenti interessati.
“Conciliazione”? La Meloni si vanta: vedete come sono brava… posso conciliare i miei impegni di governo, nazionali e internazionali con la vita privata, la famiglia; vedete che brava madre che sono? mi porto Ginevra anche negli incontri con capi di Stato, in Cina… Costringendo alti rappresentanti istituzionali, politici del paese a salutare e omaggiare ufficialmente anche la figlia.
Con la Meloni siamo ad una privatizzazione delle Istituzioni che fa impallidire la stessa fase berlusconiana. Una privatizzazione sfacciata, rivendicata.
Tutto questo è parte costitutiva del carattere fascista di questo governo.
Un governo, illegittimo, che deve cadere.
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