sabato 29 luglio 2023

pc 29 luglio - Incendi a Palermo/Sicilia un vero e proprio bollettino di guerra! Ma alla guerra si risponde con la guerra di classe

Possiamo parlare di vero e proprio bollettino di guerra! 

Gli incendi soprattutto dolosi in particolare a Palermo e provincia ma anche in tutta la Sicilia nei giorni scorsi sono stati in numero spropositato, causando anche gravissime morti, nella provincia di Palermo sono rimaste uccise tre persone anziane che è stato impossibile per i vigili del fuoco salvare, e non si contano i danni materiali che hanno distrutto case, macchine di diverse famiglie, il fuoco è arrivato in modo pericolosissimo in alcuni quartieri di Palermo come il quartiere di Cruillas/Inserra nelle zone più di campagna e soprattutto nel quartiere popolare di Borgo Nuovo, più a ridosso della discarica in fiamme di Bellolampo, dove addirittura è successo anche che una famiglia che stava vegliando un parente defunto all'improvviso in fretta e furia ha dovuto abbandonare l'appartamento a causa dell'incendio che ha colpito l'edificio, la bara è stata divorata dalle fiamme che hanno avvolto anche la palazzina adesso totalmente inagibile. Tante famiglie in strada sono rimaste senza più niente da un momento all’altro! 


Per non parlare di tutta la natura, alberi, riserve naturali distrutte! 

Per non parlare di tutto quello che “non si vede” e cioè l’inquinamento atmosferico, pioggia di cenere e aria irrespirabile per giorni, gli ospedali sono stati sommersi da centinaia di persona che si sono sentite male per problemi respiratori, cardiaci, di ansia/panico e in particolare per quanto riguarda Palermo tutto questo ha significato anche pericolosa diossina sprigionata dalle fiamme nella discarica di Bellolampo, sette enormi “vasche” che raccolgono immondizia da tutta la provincia e che stanno appunto proprio sopra uno dei quartieri popolari e popolati di Palermo. E’ notizia di oggi che a Palermo è allarme diossina, con l’allarme dell’Arpa sulla presenza di benzene nell’area della città di Palermo: “La determinazione di diossine sull’aria campionata nei pressi della località Inserra, dalle ore 22.00 del 24 luglio alle ore 22.00 del giorno dopo ha restituito una concentrazione pari a 939 TE fg/m3”, si legge nel sito dell’ente.

La risposta generosa e coraggiosa dei vigili del fuoco, di uomini e donne della protezione civile, tra cui ci sono stati anche feriti, che non si sono fermati per giorni e giorni e che fino ad oggi stanno continuando a lavorare per domare altri focolai di incendi che ci sono ancora in Sicilia (vedi la prov di Messina), mentre si continua ad intervenire nella discarica di Bellolampo per soffocare definitivamente i focolai nella vasca con lo sversamento di tonnellate di terra, è stata eccellente ma tenendo conto dei materiali a disposizione assolutamente insufficienti, oltre che per il numero oggettivamente non consono degli addetti, come detto anche dagli stessi vigili del fuoco, purtroppo non si è potuto impedire il disastro.
E’ vero che ogni anno le “tragedie” grandi e piccole si rinnovano, e si stratta di tragedie annunciate, ma è anche vero che ogni anno diventa più difficile e chiaro a tutti che si tratta di una situazione che va a peggiorare visto che c’è anche il cambiamento climatico; pure il Presidente Mattarella ha dovuto ammetterlo e a provare a respingere le chiacchiere negazioniste del nero governo Meloni.

Certo la prevenzione/sicurezza ci vuole, e anche in un sistema “democratico borghese” buonsenso politico e pratico e organizzazione giusta potrebbero risolvere alcuni problemi immediati per le popolazioni ma non è né il governo nazionale Meloni né conseguentemente quello regionale, che peraltro danno di fatto anche copertura istituzionale alle clientele mafiose/criminali la cui mano delinquente è una delle cause degli incendi accaduti in Sicilia, che possono farlo, anche perché non vogliono risolvere questi problemi. Abbiamo più volte detto, e lo ripetiamo continuamente, che la borghesia al potere, oggi rappresentata dalla sua ala più reazionaria, è tutta intenta a salvaguardare il profitto e gli interessi della propria classe in totale disprezzo della vita delle masse proletarie e popolari solo da sfruttare e opprimere per salvaguardare e mantenere privilegi e propri interessi di classe dominante.

Lo si vede chiaramente dalla sempre più odiosa e becera arroganza, dopo i disastri annunciati dall’Emilia Romagna a tutto il nord con le alluvioni agli incendi del sud/Sicilia, con cui hanno aperto le loro bocche nere/fasciste gli esponenti del governo, dalla Meloni che, in procinto di partire sempre più come la servetta verso gli Usa/Biden, ha annunciato un grande piano idrogeologico di prevenzione, a Musumeci, il ministro “fascista per bene” per la protezione civile e per le politiche del mare, che si permette ora di parlare di “cura” dei territori quando da Presidente della Regione in Sicilia non ha mai usato i fondi stanziati per la prevenzione/messa in sicurezza/manutenzione di quegli stessi territori in merito ai quali oggi vomita parole più che ipocrite al ministro Gilberto Pichetto Fratin dell'Ambiente e della sicurezza energetica che si commuove da vero e proprio bastardo negazionista alle parole di una giovane che al Giffoni Film Festival piangendo parla della sua sofferenza, come quella di tanti giovani, per “ecoansia”, e poi all’indomani annuncia con il ministro Fitto l’eliminazione dai fondi PNRR di misure per sedici miliardi di euro per combattere proprio i disastri climatici: un miliardo e 287 milioni sono stati definanziati dal capitolo “misure per la riduzione del rischio idrogeologico”, e ancora un miliardo e due alla voce idrogeno (tolti all’Ilva di Taranto), 725 milioni dal “potenziamento servizi e infrastrutture sociali”, 675 dalla “promozione impianti innovativi”, 300 milioni dalla “valorizzazione dei beni confiscati alle mafie”, 110 milioni dalla “valorizzazione del verde urbano ed extraurbano”.

Mentre in Sicilia il Presidente Schifani che si è presentato all’aeroporto di Catania Fontanarossa con nove giorni di ingiustificato ritardo rispetto all’incendio che lo ha reso inagibile sostiene che gli incendi “sono fatti imprevedibili e imprevisti, perché ormai l’ecosistema è cambiato: d’inverno assistiamo alle bombe d’acqua, adesso a questi fenomeni”, deviando di fatto dalla questione degli incendi dolosi; mentre sono pari a zero gli stanziamenti in bilancio regionale per l’antincendio, i forestali sono sotto organico e con un età media molto alta. 
Con il governo regionale Musumeci, che oggi si erge a paladino della protezione dei territori, sono andati in fumo oltre 56 mila ettari di terreni di cui circa 8000 in boschi in Sicilia; con Schifani ad oggi non è cambiato nulla, con la sua reazionaria giunta, tutta impegnata in giochi di potere e di spartizione delle poltrone d’oro, parte di una borghesia sempre più parassitaria. Un vomitevole Presidente della Regione che in merito all’emergenza incendi non ha perso tempo a ringraziare i delinquenti Salvini e Santachè per lo stanziamento di 10 milioni di euro approvato dal Consiglio dei ministri per il comparto turistico siciliano: "Ringrazio il ministro del turismo Daniela Santanché e il governo nazionale per la sensibilità dimostrata nei confronti della Sicilia che, in questi giorni, sta vivendo un'emergenza drammatica legata all'ondata straordinaria di calore e al fenomeno degli incendi"

Dinnanzi anche a tutto questo non si può non pensare che in termini di guerra di classe: alla guerra che la borghesia al potere in questa società capitalista, oggi rappresentata in primis dal governo fascio-reazionario Meloni, scatena ogni giorno contro i proletari, i lavoratori, le masse popolari, l’unica risposta reale e necessaria è organizzarsi politicamente e praticamente per rispondere con la guerra di classe tappa dopo tappa, partendo dalle battaglie più concrete ma inserite in un percorso il cui obiettivo strategico deve essere la presa del potere da parte della classe del proletariato per cacciare una volta e per tutte la marcia borghesia oggi al potere, per cui la vita reale dei proletari e masse popolari in tutti i suoi aspetti non conta nulla se non per essere sfruttati per il profitto.

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